Copertina originale di Benedetta Pompili

Bello Figo non può fare il suo mestiere

Ennesimo concerto annullato a Ripe San Ginesio (MC), questa volta era a sostegno delle zone terremotate

Andrea Capodimonte
La Caduta 2016–18
5 min readJul 13, 2017

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L’altro giorno un mio amico che non vedevo da tempo mi ha detto, così dal nulla, mentre prendevamo un caffé: « Se non vuoi litigare con le persone non devi parlare di Bello Figo ». E quando gli ho chiesto il motivo mi sono sentito rispondere « e che ne so, lo odiano tutti ».
Questo mio amico è uno di quelli che non ha Facebook, che non ama i social network e che utilizza internet soprattutto per i servizi di streaming, come ad esempio Youtube. Mi dice infatti che a guardare sotto ai video caricati sul tubo non si ha l’impressione che ci sia tutto questo odio; mi dice che ne trovi di più sotto a qualsiasi altro rapper: « insulti per la tecnica, per la pochezza di contenuti, ‘sta roba qui solita ».
E sono andato a controllare:

Ed effettivamente su Youtube il tenore dei commenti è sicuramente più moderato, più intelligente, ed anche meno sgrammaticato rispetto a quelli che vediamo sui social più da adulti. La prima cosa che penso è che probabilmente Youtube è frequentato soprattutto da ragazzini che conoscono il personaggio fin dall’inizio, e che quindi non hanno di certo nulla di cui scandalizzarsi.
Tra tutti i commenti sotto a Non pago affitto ce n’è uno che mi colpisce:

In questo commento c’è probabilmente l’essenza rivelatrice di tutto il discorso che gravita intorno al fenomeno. Avevamo già visto qua come Bello Figo avesse mano a mano sviluppato la volontà di scandalizzare, passando dal non-sense allo SWAG POLITICA, riuscendo ad essere (mo’ lo dico!) il trapper più politicamente impegnato d’Italia senza però appartenere a nessuno schieramente politico.
Bello Figo è riuscito a fare quello che tanti altri musicisti hanno tentato nel passato: mettere in risalto solo ed esclusivamente attraverso la finzione artistica le contraddizioni contemporanee, sottolineando la condizione specifica di un immigrato. E ce l’ha fatta.

Ce l’ha fatta così tanto che l’odio nei suoi confronti non è rimasto chiuso nell’internet, ma spaventa nel reale, così tanto che nessuno se la sente di rischiare a farlo esibire, perché si temono disordini. Quest’anno è successo tantissime volte, in qualsiasi luogo d’Italia, e quotidianamente si susseguono insulti della peggiore specie e minacce di morte verso Bello Figo, ma anche verso chi lo segue e chi lo chiama ad esibirsi.

La situazione dovrebbe spaventare: delle persone attraverso le minaccia di violenza stanno bloccando delle iniziative private e tutto ciò non desta scandalo, anzi i ricatti si assecondano senza la minima opposizione e a perdere c’è solo il minacciato.

Però, Venerdì 7 Luglio, le cose sono andate diversamente. L’associazione Borgofuturo, che organizza uno dei festival più interessanti delle Marche, aveva chiamato quest’anno Bello Figo, in compagnia di Lercio, per discutere di Fake-news:

Il concerto, che oltretutto era a sostegno delle zone terremotate, viene annullato. Non vengono concessi i permessi.

Ma nonostante ciò qualcuno si organizza con Damiano Giacomelli (l’organizzatore di Borgofuturo a cui vanno fatti solo applausi) ed inizia a contattare le persone che si suppone possano essere interessati all’evento. La serata si fa uguale, verrà fatta passare come una festa di compleanno: il luogo si scopre all’ultimo momento, attraverso un sms. Nonostante non vogliano farlo suonare, si decide che non si possono cedere a queste stupidaggini.

Il concerto si svolge al Dong, un luogo fantastico tra le colline marchigiane (di cui avevamo già parlato qua). Nel giardino è allestito un piccolo palco. Con me ho portato alcuni ragazzi molto più giovani, di appena vent’anni, che si erano veramente rattristati per l’annullamento del concerto. Prima che inizi il concerto chiedo ad uno di loro come mai gli piacesse così tanto Bello Figo e lui mi risponde senza esitare: « Diocaro! Ti rendi conto che siamo stati un sacco di giorni alle superiori tutti insieme a vedere quei video e a ridere! ».

Prima del concerto parla Vittorio Lattanzi di Lercio, che fa ironia sui commenti bestiali raccolti dai social-network; che però fanno poco ridere perché non sono casi isolati, sono all’ordine del giorno, fatti con lo stampino, tutti uguali che ripetono accuse razziste, a volte velandolo a volte esplicitandolo fino all’inverosimile.

Il concerto di Bello Figo poi inizia. Nel messaggio di invito alla serata si richiedeva di non pubblicare niente sui social prima di Pasta con tonno.

Raul Bovo

Bello Figo non è solo, ed insieme a lui c’è anche The GynoZz (Swag…Barca) ed un altro del crew. Il palco è piccolo, partono i fumogeni. I tre sono scatenati , e benché sia tutto in playback loro riescono a dare un colore in più dando grinta da live alle tracce, con versi, grida e suoni; la gente canta e salta direttamente sotto al palchetto, tutta ammucchiata in avanti;
Ballano e cantano su Francesco Totti, su Sono tutte bianche, ma il pubblico all’inizio è un po’ moscio, perché sta aspettando le hit.
Ma ecco Pasta con tonno.

Pasta con tonno

Ma il pezzo che rimane sempre più caro a tutti è Non pago affitto, che scatena la gente.

Io non pago affitto

Ma la vera chicca della serata, per il pubblico del Secret Concert è stata la versione integrale di Donald Trump, ancora inedito su Youtube.

Donald Trump

Il concerto dura poco, «un po’ troppo poco» dice qualcuno. Vado incontro al gruppetto di ventenni che avevo accompagnato su, mi guardano e sono gasatissimi e vogliono assolutamente farsi la foto con il loro idolo, però non ci riescono perché scappa subito, così devono accontentarsi di quella di The GynoZz. Dopo il concerto si rimane un po’ a chiacchierare nel giardino, ma presto si decide di tornare a casa.

Nel viaggio di ritorno penso che tutto sommato lo spettacolo di Bello Figo non sia eccezionale,ma che sta sicuramente cercando di migliorare e allestire uno spettacolo migliore. Penso che a volte la rabbia gli salga fino alle stelle a leggere quello che gli scrivono. Penso che quando una massa di persone decide di non interpretare più la realtà, ma agire per partito preso sia un grande male. Penso anche che le parole degli italiani, riprese da Non pago affitto, suonino sempre più normali, che ci stiamo abituando, che abbiamo assolutamente bisogno di un nemico. Spero però di sbagliarmi, spero solo che sembrino in tanti perché fanno la voce grossa, e che non ci stiamo veramente arrendendo alla violenza.

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