Italian Party 2017

I don’t wanna grow up, Italian Party

Una chiacchera con Luca per la 18esima edizione del festival più fresh del Centro Italia

Pietro Giorgetti
La Caduta 2016–18
6 min readJul 13, 2018

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Poco meno di una settimana e si ritorna in provincia, si ritorna a casa, perché poco prima che arrivi l’afa e la morte d’agosto a Umbertide, nell’unica regione che non viene lambita dal mare ma bagnata dalle acque del Tevere, ogni anno c’è un festival che si chiama Italian Party e che riunisce il meglio della musica italiana, e lo fa allestendo tre zone concerto nello spazio di una piazza e popolando la tranquilla cittadina umbra di giovanotte e giovanotti provenienti da tutto il paese e anche da fuori. Ormai al festival e al racconto della scena, cui Luca Benni e la sua To Lose La Track lavorano e contribuiscono con costanza da diversi anni, noi vi si partecipa più o meno attivamente da quando questa rivista era ancora su Tumblr.

La locandina di Italian Party 2018 / a cura di Niccolò Tonelli (Incubo alla Balena)

Tralasciando il mega-mancarone che potrebbe partire, questa breve introduzione per dirvi che il 21 Luglio all’Italian Party ci saremo a far baldoria, a supportare, a fare qualche foto e un po’ di video. La splendida cornice della Piazza S. Francesco — col suo chiostro e la chiesa di Santa Croce, LOCHESCION DIESCI — i timing forsennati e hardcore (18 band, si parte alle 16 si finisce all’1), distro, banchetti, tanti artisti TLLT + la solita compagine di rappresentanza di amici + due pazze band dall’estero che Luca, con l’aiuto e la forza di Rockin’ Umbria, è riuscito a portare a suonare in luoghi ai più conosciuti per calamità naturali o ignorati per non aver mai studiato bene la geografia: l’Italian Party è una sana dose di musica, amicizia e sentimenti umani, l’Italian Party è una faticaccia ma ogni anno la ripaga tutta nell’arco di una sola giornata.

Questa è la diciottesima edizione. Per la maggiore età ho pensato fosse d’obbligo ripercorrere, assieme al suo promotore number 1, la storia passata presente e futura di un festival e di un’etichetta discografica che incarnano un certo modo di stare al mondo e di cambiarlo, sto mondo, che mi auguro viva e prosperi per sempre, e sempre di più. Ci vediamo il 21 in piazza a Umbertide. Se non vieni, tanto peggio per te.

Quest’anno l’Italian Party arriva a quota diciotto e diventa maggiorenne. Come sei arrivato a questa edizione? Ci fai un accenno alla storia del festival?

Luca: L’Italian Party nasce nel 2003, addirittura due anni prima della nascita dell’etichetta To Lose La Track (poi diventerà il festival annuale della stessa). Nasce per spirito di emulazione, ché da qualche anno frequentavamo piccoli festival indipendenti realizzati in provincia e con un po’ di amici c’era venuta la voglia di portare queste musiche belle e poco conosciute anche da noi. Sto parlando essenzialmente dei primi anni 2000 e di festival piccolini ma pieni di gente con voglia di fare le cose come il Musica Nelle Valli, lo Shagoo Shagoo, il Pop-Gradara e altri che ora non mi sovvengono. Non c’erano ancora i social network, la cosa social era andare in questi luoghi e conoscere persone magari distanti 4 ore da dove abitavi tu ma c’era la stessa unione di intenti. Lì abbiamo scoperto anche la metodologia del Do It Yourself e che nell’estrema provincia si potevano anche stampare dei dischi oltre che organizzare i concerti. Il nome del festival viene dal fatto che io e Diego dei Tiger Shit eravamo fissati con gli house show / house party americani, dove i gruppi suonavano in casa ammassati in mezzo alla gente e volevamo ricreare quell’atmosfera. Per il primo periodo il festival si è svolto al centro storico di Umbertide, poi ci siamo spostati in altre città umbre (Foligno, Castiglione del Lago, Montecastelli) e abbiamo tirato su 3 edizioni invernali (è il 2018 e infatti siamo giunti alla 18esima edizione) per poi tornare di nuovo a Umbertide da 3 anni abbiamo (ri)trovato la splendida location di Piazza San Francesco e del Chiostro adiacente.

Com’è nata la lineup di quest’anno e quali sono stati gli spunti per la grafica?

L: La lineup dell’Italian Party in genere si compone quasi da sola, pescando a piene mani nel roster dell’etichetta e sopratutto dei gruppi che stanno uscendo o sono usciti da poco con un disco, non è un regola ferrea ovviamente. Poi si passa agli amici che ci piace invitare e rivedere e poi alle sorprese che capitano in Italia (l’anno scorso i Culture Abuse che ora sono su Epitaph, quest’anno gli inglesi Tellison, per la prima volta in Italia).
Per quanto riguarda la grafica, da 5 anni a questa parte, grazie ai contatti di Alessandro Baronciani (che ricordiamo, suona negli Altro e in Tante Anna), abbiamo stretto un accordo con il collettivo Incubo alla balena, nato in seno al corso tenuto proprio da Alessandro all’Istituto d’Arte di Urbino ed ogni anno, uno dei disegnatori/illustratori emergenti, si occupa del concept e di realizzare la grafica del manifesto e delle magliette. L’illustratore protagonista di quest’anno è Niccolò Tonelli, autore fra gli altri della pubblicazione Emeth.

Prossima uscita TLLT: Delta Sleep

Come ha reagito al festival la cittadinanza, il comune e tutta la città di Umbertide nel corso degli anni? Quali sinergie si sono riuscite a creare e poi consolidare?

L: Come ho detto altre volte, il paese di provincia reagisce da paese di provincia, in modo molto pigro ma in tutti questi anni qualcosa è cambiato e sempre più giovani si avvicinano al festival, vuoi per la musica non allineata, vuoi per le orde di ragazzi che arrivano da ogni parte d’Italia e splendide location come quella del Museo (ex chiesa) di Santa Croce in cui fare le esibizioni acustiche riappacificano con il mondo e permettono di far scoprire situazioni e posti particolari e fuori dal comune (anche a qualche locals). Da qualche anno poi collaboriamo con questo festival “contenitore” che si chiama Rockin’ Umbria e che storicamente ha dato molto alla città a partire dagli anni ’80 portando in tempi non sospetti in Umbria grossi nomi del rock internazionale. Ora c’è stato un ricambio generazionale ma anche meno soldi pubblici da investire in determinate situazione culturali e musicali; però le nuove leve del festival ci hanno chiesto di entrare nel cartellone, visto che TLLT ha base a Umbertide, che è la cittadina dove storicamente è nato RU. Dal punto di vista tecnico vanno ringraziati i colleghi del Cinema Metropolis che durante l’estate organizza il cinema all’aperto proprio nella piazza e nel chiostro dell’Italian Party e, per l’aspetto tecnico musicale, abbiamo incontrato grande professionalità e grande passione nei ragazzi di SPS Audio di Perugia e in quelli di Audio Brothers di Bologna.

Prossime tappe e progetti in cantiere per To Lose La Track?

L: Ad agosto sarà disponibile il nuovo album dei Delta Sleep, che sono passati eccezionalmente in Italia per due date il 7 e 8 luglio rispettivamente a Finale Emilia (Festa del Ringraziamento) e Chiusi (Lars Rock Fest). Poi abbiamo già in ballo qualche nome per gli ultimi mesi dell’anno, si tratta di graditi ritorni quali Lags, Johnny Mox, Caso, tanto per fare tre nomi. E a settembre inizieremo già a pensare alla data del prossimo Italian Party… Dura la vita! =)

L’illustrazione originale per la locandina dell’Italian Party l’ha disegnata Niccolò Tonelli di Incubo alla Balena

Anche i Labradors ci saranno sul palco dell’Italian Party, ascolta il nuovo singolo Wave!

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