Katana #14 🎎
Katane centriste per elezioni tarocche
Vorrei scrivere due righe sulle amministrative a Trapani, dove la scelta è fra il candidato di centrosinistra e il commissariamento. Il candidato di cdx, infatti, a liste chiuse, è stato arrestato nell’ambito di un’inchiesta per corruzione e traffico di influenze, sorbendosi prima i domiciliari, seguiti da comizi arditi che gli hanno fruttato il più alto numero di preferenze al primo turno, poi da una dichiarazione d’arresto e, infine, dal formale ritiro della propria candidatura. È rimasto il candidato di csx, che, presentandosi al ballottaggio, dovrà necessariamente raggiungere il quorum degli aventi diritto; diversamente la città andrebbe incontro ad un anno di commissariamento. Probabilmente una notizia del genere richiederebbe uno stile raffinato, sottile e preciso, come quello delle Bordin Line di Massimo Bordin, mentre qui dovremo accontentarci, cari miei, di una misera domanda. Chiediamoci, sinceramente, quanto dista la democrazia da un commissariamento? Cioè a dire, vincesse pure il candidato, oppure toccasse al commissario, cosa cambia? Non è difficile da credere che la gestione amministrativa, a prescindere da quali saranno le sorti politiche di Trapani, possa essere simile o, quantomeno, classica: prudente, circostanziata, tesa al consolidamento ecc. E, insomma, anche prendendo la cosa molto seriamente, sembrerà ancora una volta che questa democrazia, questa potentia ordinata dell’elettore, sia in realtà , tuttalpiù, un bel melodramma. Quantunque, vogliamo dire, proprio perché ci pare che fra il democrate e il tecnocrate ci corra poca differenza; proprio perché abbiamo appiattito, ma che dico appiattito, abbiamo pressato, l’idealità democratica sulla pragmatica e sulla casistica degli enti locali, tanto vale provare. Tanto vale farne leggenda di questo passaggio democratico insulso; tanto vale rendere edificante una sorte grigia, dicendo che si può essere devoti alla costituzione, anche se è già tutto scritto; perché se è vero che tutto quello che si farà non si poteva non farlo, anzi si doveva farlo, in politica si potrà sempre stoicamente esclamare — si, ma io l’ho voluto! E tutto questo pure essendo dei placidi e grigi funzionari, di quelli che si asciugano il sudore solo quando nessuno li vede, senza urlare grondanti in piazza, così da sembrare sempre impeccabili e meno brutalmente umani.