PSX 2016: Playstation 4 diventa a prova di futuro

La console è nata sotto una buona stella e il PSX 2016 ne è la conferma. Quale rivale potrà impensierire il colosso nipponico?

AB
La Caduta 2016–18

--

Dopo un deludente TGS (qui per maggiori informazioni sui perché), Sony stupisce tutti con un Playstation Experience sorprendente e scoppiettante. Trascorsi circa dieci giorni dalla manifestazione (che ricordiamo essersi svolta il 3 e 4 dicembre all’Anaheim Convention Center in Anaheim, California), metabolizzato il metabolizzabile, con tutta calma cerchiamo di fare il punto della situazione, riportando brevemente ciò che è stato annunciato (di rilevante, il classico listone lo risparmiamo questa volta) e valutando la posizione che la casa di Tokyo sta assumendo nei confronti dei rivali.

L’evento si è articolato nel seguente modo: il 3 dicembre, alle 19:00 ora italiana, è iniziata la conferenza: serrata, ritmata, trailer su trailer con pochi fronzoli e quasi nessuna chiacchiera di contorno, solo tanta tanta sostanza. Numerosi sono stati i titoli annunciati, con qualche gradito ritorno e qualche bomba a mano sganciata con una invidiabile nonchalance. Giunta a conclusione, ha lasciato spazio a diversi e interessanti panels di sviluppatori e publisher e all’apertura, anch’essa importante, dello showcase con demo pronte per essere provate dal pubblico e dai giornalisti presenti per l’occasione. Come già detto, i giochi presentati sono stati tanti, alcuni già noti, altri rumoreggiati e altri ancora del tutto inattesi. Se i vari DLC di Destiny: Rise of Iron, Call of Duty: Infinite Warfare, o titoli come Ace Combat 7, Ni no Kuni II: Revenant Kingdom, Persona 5, Resident Evil 7: Biohazard, Nioh, ecc… non erano di certo delle novità, oltre a indie molti interessanti come Nex Machina, le VERE sorprese sono state senz’altro la Crash Bandicoot N. Sane Trilogy (un remake dei primi tre capitoli della serie), la Wipeout: Omega Collection (remake a 4K e 60fps dei capitoli usciti su PS3 e del capitolo uscito su PS Vita), Knack 2 (questo incredibile per davvero!) e il peso massimo The Last of Us Part II (qualcosa da aggiungere?). Senza soffermarci troppo nella trattazione dei titoli di cui sopra, possiamo senz’altro emozionarci un po’ visionando i trailer qui presenti. Il resto sono solo canzonette.

La strategia di Sony inizia ad essere giorno per giorno più chiara: se da una parte l’intenzione è essenzialmente volta a rassicurare l’utenza, dimostrando il continuo supporto e gli investimenti per quanto concerne la line-up interna e non, sia qualitativamente che quantitativamente parlando (ed è di pochi giorni fa la dichiarazione che in Sony il focus, per quanto riguarda lo sviluppo, si concentrerà molto di più sul gameplay che sul comparto grafico, come invece è successo all’inizio di questa generazione), assicurando così un futuro roseo e duraturo a tutti gli affezionati al marchio; dall’altra si nota come il recupero progressivo di mascotte e brand storici faccia sicuramente parte di un tentativo di rendere Playstation 4 una sorta di “console a grado zero” che riassuma in se stessa tutta la storia Playstation e possa fungere da base strutturale e immaginifica per tutto ciò che in futuro uscirà dalle fucine Sony — che si tratti di Playstation 5, Playstation 4 Pro Pro, o magari una Playstation Zero. È qui che il progetto della realizzazione di un unico ecosistema da espandere e far evolvere potrebbe compiersi: non generazioni lontane fra di loro, o recuperabili tramite retrocompatibilità, ma un costante e continuativo aggiornamento di tutto ciò che è parte fondativa e fondamentale di un determinato hardware capace così di accompagnare, con le modernizzazioni del caso, ogni epoca e ogni giocatore. Il passo successivo sarà quello di slegare l’intero sistema dal supporto fisico, virtualizzando ogni componentistica e rendere il centro di tutto non CPU e/o Schede Grafiche, ma un Sistema Operativo, un Sistema Playstation a tutti gli effetti.

E con una concorrenza che da un lato sembra ripetere gli stessi errori del passato (parliamo di Microsoft e dei titoli che ancora dovranno uscire per Xbox One…ecco, quali sarebbero? Stanno tutti aspettando Project Scorpio?) e dall’altro deve svelare tutte le sue carte (qui parliamo di Nintendo), sembra proprio non esserci storia (al di là dei numeri, ormai da tempo dalla parte di Sony).

Si nota come il recupero progressivo di mascotte e brand storici non possa non esser parte di un tentativo di rendere Playstation 4 una sorta di “console a grado zero” che riassuma in se stessa tutta la storia Playstation e possa fungere da base strutturale e immaginifica per tutto ciò che in futuro uscirà dalle fucine Sony.

Una console da gioco capace di proporre il vecchio (Crash Bandicoot), l’atteso (The Last of Us Part II) e il nuovo (Playstation VR), appare agli occhi di tutti come inarrestabile e con poco da temere: la corsa alla potenza tecnica che Microsoft ha intrapreso dopo l’annuncio di Scorpio potrebbe rivelarsi una mossa non propriamente azzeccata vista la data di uscita così lontana e soprattutto l’assenza di giochi capaci di accendere il fuoco dell’hype nell’animo di ogni videogiocatore. E se a tutto questo si aggiunge l’abilità — o anche fosse, semplicemente l’appeal — che ha Sony con le terze parti (e mi riferisco allo sviluppo di Death Stranding e al particolare e anomalo rapporto collaborativo fra Kojima Productions e Guerrilla Games), questo dominio sembra destinato a perdurare ancora qualche anno, se non molto di più.

Sono cazzi per tutti (cit.)

--

--