Rick and Morty: accettare la logica dell’inimmaginabile

Mondi impossibili dimensionalmente possibili, la serie di Adult Swim (da poco anche su Netflix) ci fa impazzire

Edoardo Piron
La Caduta 2016–18

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La circonferenza è una figura che nella sua semplicità e simbolicità ha sempre rappresentato la perfezione in varie branche del sapere: e tra estetica, scienza, mistica e logica, è proprio quest’ultima che ci interessa qui e ora. La circonferenza infatti va a rappresentare alla perfezione un percorso mentale che si appoggia alla logica — essendo una figura magica che inizia dove poi finisce.

Insieme ad un aspetto grafico della logica, va anche compreso cosa serve a livello teorico affinché questo modo di pensare la realtà che noi conosciamo stia in piedi. Non voglio fare un trattato di filosofia però, quindi tralasciando tanti nodi cruciali della questione, dirò solo una cosa su cui siamo tutti d’accordo, cioè che ogni discorso “sensato” e “logico” necessita di:

  • un campo reale effettivo su cui appoggiarsi, ovvero un contesto logico in cui il ragionamento si muova (ad esempio, se il campo reale è un ipotetico mondo in cui esistono gli unicorni, avrà senso parlare di unicorni);
  • un procedimento senza salti illogici, ovvero un percorso in cui ogni piccolo tassello di un ragionamento sia collegato con il passaggio successivo.

Quello che qui mi preme fare, è applicare queste due categorie della logica alla serie — mostrando come questo toon, in pieno stile Adult Swim, riesca a mandare in corto il nostro cervello e al contempo farlo crescere.

Cos’è Rick & Morty, in breve? La serie animata uscita su Netflix — creata da Justin Roiland e Dan Harmon per Adult Swim — ha per protagonista una classica (o quasi) famiglia americana, formata dal nonno Rick (inventore geniale e matto al contempo), il figlio Morty (ragazzo normale e sensibile, che segue il nonno nelle sue avventure), la figlia Summer (ragazza sveglia e infettata dall’adolescenza), la madre Beth (chirurga veterinaria per cavalli) e il padre Jerry (non proprio sveglio, insicuro ed egocentrico).

La serie racconta un susseguirsi di avventure fuori da ogni previsione, attraverso viaggi in realtà parallele, su altri pianeti, tra droga spaziale, sesso con alieni e problemi semplici o esistenziali.

Ora, possiamo arrivare davvero al senso del primo paragrafo. Immagino non stiate più nella pelle e vogliate assolutamente sapere perché abbia scritto tutte quelle parole sulla logica! Ve lo dimostrerò prendendo un episodio della serie, e concentrandomi sui nodi cruciali — dimostrerò come inizio e fine s’incontrino allo stesso punto della “circonferenza”. Non male, eh? Iniziamo.

Ho scelto l’episodio 1x06 Febbre d’amore n°9 (Rick potion #9):

  • A scuola: C’è il ballo scolastico, Morty prende coraggio e decide di invitare Jessica (la ragazza più bella della scuola di cui è innamorato da sempre). Va da lei, e lei starnutisce. Arriva il suo ragazzo (giocatore di baseball belloccio, aggressivo) che lo invita a stare nei suoi ranghi e a parlare con chi è al suo livello sociale.
  • A casa: Morty chiede consiglio al padre che gli suggerisce di avere pazienza perché nella vita troverà una donna quando il belloccio di turno sarà “fuori forma”. Entra Rick. Dice che è evidente come Beth non veda l’ora di lasciare Jerry, perché l’amore è una reazione chimica animalesca destinata a spegnersi in un matrimonio fallito. Jerry si preoccupa e va a parlare con Beth.
  • Garage-laboratorio del nonno: Rick chiede a Morty di passargli il cacciavite per il suo defibulizzatore di ioni. Morty chiede al nonno di creare una pozione che faccia innamorare di lui Jessica, sfruttando la chimica. Gli richiede il cacciavite. Morty si arrabbia, non vuole passarglielo perché per una volta vuole essere aiutato lui dal nonno e non viceversa. Allora Rick gli dà ossitocina estratta da un’arvicola (un roditore che si accoppia in continuazione per tutta la vita) e la fonde col DNA di Morty. Chiunque annuserà questo composto si innamorerà di lui e solo di lui per sempre. Chiede se ci siano controindicazioni. Rick dice di no, Morty lascia il garage e il nonno dice: è a prova di bomba.. se lei non ha l’influenza.
  • A casa: Jerry chiede a Beth se lei lo ama, la moglie risponde “un pochino” — poi va in ospedale a aiutare il suo collega Devin per una corsa di cavalli finita in tragedia.
  • A scuola (ballo): canzone rap sull’influenza che c’è in giro. Morty mette su Jessica il composto chimico e lei subito impazzisce per lui. Jessica starnutisce in faccia al giocatore di baseball. L’ossitocina entra in circolo anche a lui, che si innamora di Morty. Starnutisce nel punch e nei bocchettoni dell’aria condizionata.
  • A casa: Jerry, geloso, va in ospedale dalla moglie — intanto Summer svela a Rick che gira l’influenza. Oh-oh.
  • A scuola: l’ossitocina gira e tutti incominciano ad innamorarsi e a volersi accoppiare con Morty. Come un’orda di zombie tutti lo inseguono. Arriva Rick e lo porta via sulla sua macchina/navicella volante. Rick ha pronto un antidoto, composto col DNA della mantide religiosa (si accoppia una volta e poi decapita il partner…) e il virus dell’influenza più contagiosa. Il nonno rivela che il siero non funziona sui geneticamente simili.
  • A bordo della macchina/navicella: Rick spruzza il siero, che sembra fare effetto. Poco dopo tutti diventano dei mostri metà umani metà mantide religiosa.
  • Jerry trova tutta la città distrutta (à la Apocalisse) con questi mostri che vogliono Morty. Impugna un fucile ed inizia ad uccidere tutte le mantidi.
  • A casa: Summer scopre che il virus si è diffuso in tutto il mondo. Scappa via di corsa da casa.
Grotesque
  • In mezzo al deserto: anche Morty scopre che tutto il mondo è infetto. Rick crea un nuovo antidoto mescolando il DNA di koala, serpente a sonagli, scimpanzè, cactus, squalo golden retriver e un pizzico di dinosauro.
  • In ospedale: Devin si trasforma e Jerry arriva a salvare Beth. Jerry è diventato un duro.
  • In città: Rick e Morty spruzzano il siero; tutto sembra tornare alla normalità fino a che la popolazione mondiale non si strasforma in esseri informi (che Rick chiama Cronenberg).
  • Jerry e Beth si riuniscono con Summer. Sembra che la passione tra marito e moglie sia tornata.
  • In città: Morty chiede a Rick come può essere così irresponsabile e il nonno risponde ti ho solo chiesto di passarmi un cacciavite. Rick trova una soluzione che può mettere tutto a posto (relativamente parlando) e usa un computer cercando non si sa bene cosa.
  • Il mondo sembra essere tornato alla normalità, i giornali titolano Evitata epidemia genetica. Nonno e nipote rientrano in casa, Rick chiede: “allora Morty, mi passi il cacciavite?”. Tutto sembra essere tranquillo. Rick gira il cacciavite. Il defibulizzatore esplode e i due muoiono. A questo punto i Rick e Morty della dimensione Cronenberghizzata arrivano nella dimensione in cui i due sono appena morti. Morty è sconvolto e Rick gli spiega che ora si sostituiranno ai due appena morti perché “c’è un numero infinito di realtà — in alcune sono fortunato e riesco a far tornare tutto normale; dovevo solo trovare una di queste realtà in cui però, nel frattempo, noi morivamo”. Morty chiede che ne sarà della realtà che hanno appena lasciato, ma a Rick poco importa.
  • Seppelliscono i due cadaveri in giardino con una canzone triste in sottofondo. Morty è distrutto, ma tutto è tornato alla normalità (i genitori litigano, Rick guarda la tv, Summer sta al telefono).
La “canzone triste”. Coi Mazzy Star si ha gioco facile.
  • Scena finale: un Cronenberg-Rick e un Cronenberg-Morty compaiono nel mondo Cronenberghizzato e decidono di stabilirsi a vivere lì per potersi sentire normali per una volta nella vita.
Molto Cronenberg

Ok. Pazzesco no? Però, ipotizzando che il campo reale effettivo dell’universo di Rick & Morty sia accettato e accettabile — e cioè che la scienza del nonno sia sensata e possibile e che i viaggi inter-dimensionali siano realizzabili — non c’è nulla di illogico. La puntata segue, preso per vero il campo reale effettivo, una logica ferrea — in un vero e proprio procedimento senza salti illogici. Ogni soluzione adottata da Rick ha senso: è vero che l’arvicola si accoppia con i compagni in continuazione, e pure che la mantide religiosa taglia la testa al partner dopo la riproduzione. Tutto inizia con Rick che chiede al nipote quel cacciavite, strumento che se fosse stato utilizzato avrebbe ucciso i due protagonisti — questo però non è accaduto, anzi ha dato senso alla trama proprio perché il punto di partenza si è ricongiunto alla perfezione con l’arrivo: solo il fatto di non aver utilizzato il cacciavite infatti ha permesso a Rick e Morty di giungere alla realtà in cui il danno è stato evitato e nessuno dei due è morto per colpa del defibulizzatore ionico. Ha senso no?

Il virus poi si diffonde perché i virus si diffondono, è ovvio — e ci vuole anche un tocco di fantascienza, questo è scontato — , ma la necessaria chiave di accesso alla serie è prendere per vero e accettare uno strambo campo reale effettivo — che non è illogico, ma semplicemente diverso dal nostro. Anche la storia d’amore tra Jerry e Beth è impeccabile: entrambi non vengono infettati dal virus — e proprio questo suo salvare la famiglia porta un ritorno di fiamma con la moglie che, al contrario di suo padre Rick (che ha lasciato soli lei e la madre), decide di tenere la famiglia unita. Persino la scena finale dei due Cronenberghizzati che trovano una realtà in cui i due Rick e Morty normali sono andati via creando un mondo di Cronenberghizzati fa quadrare il cerchio.

Il punto di inizio è anche il punto finale, così come in una circonferenza disegnata sul foglio. Insomma, la potenza della logica pura, applicata al mondo libero di un cartone animato come Rick & Morty raggiunge un livello altissimo — e l’apparente assurdità dello schema precedente è applicabile ad ogni episodio. Provare a ragionare in un altro modo può solo farci bene (alleniamo un po’ sto coso grigio che abbiamo in testa) ed è base della comprensione di questo nuovo capolavoro assoluto: Rick & Morty insegna ad accettare anche l’inimmaginabile. Direi che non è poco.

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