Tra i banchetti del Mercato delle Erbe, al Ratatà Festival abbiamo conosciuto un fumettista di Lima, Perù

Siempre te busqué — Intervista ad Amadeo Gonzales

Tra fumetti, musica e spazi dove comporre e performare in libertà, ci ha raccontato un po’ la sua storia, e di questa sua prima esperienza italiana

Federico Fronzi
La Caduta 2016–18
4 min readApr 27, 2017

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Amadeo Gonzales è nato nel 1977. È un illustratore, uno sceneggiatore, un musicista. Mischia queste cose e le porta avanti tutte insieme. È uno di quei tipi che se lo guardi ti sorride e ti mette a tuo agio. Se ci parli, lui ti risponde a voce bassa, anche nella confusione del Mercato delle Erbe. Si fa capire, e quando strizza gli occhi, già sottili, vuol dire che ha capito. Come noi ha vissuto tutto il festival molto intensamente, iniziando già a ballare sui pezzi accellerati di Dj Smegma, Giovedì 19, al Terminal. Proprio prima di ripartire abbiamo deciso di strappargli qualche domanda, ma con la promessa di tornare a parlare di fanzine e Sud-America.

Ciao Amadeo, come stanno andando questi giorni in Italia? Che impressione stai avendo sul Ratatà Festival?

Mi sembra fantastico stare qui e condividere quello che faccio con vari artisti che ammiro e che ho la fortuna di conoscere di persona. Questa è la mia prima volta in Italia ed è anche la mia prima volta al Ratatà Festival; lo spazio mi sembra meraviglioso e anche gli artisti che stiamo frequentando qui, in questo festival, sono grandiosi. Mi piace molto quello che c’è, sto conoscendo vari artisti, mi sto facendo anche nuovi amici.

Sappiamo che hai una storia di pubblicazione molto lunga alle spalle, ti andrebbe di parlarne?

Io ho iniziato facendo comics nel 2001, insieme a mio fratello Renzo Gonzales, abbiamo creato una rivista che si chiama Carboncito e che viene pubblicata già da 17 anni; attualmente è uno dei riferimenti dei comics latino-americani — pubblichiamo molti artisti, sia latino-americani che europei. Tutto è iniziato così, senza sapere bene cosa stavamo facendo, ma poi con il tempo si è delineata la rivista: imparando nuove tecniche di disegno, facendo esposizioni individuali anche in altri paesi. Ho avuto la fortuna di essere stato invitato in alcuni paesi per esporre, come Miami, Costa Rica, Cile, Argentina, Colombia, Messico; questa però è la mia prima volta in Europa. Prima di venire in Italia sono stato in Svizzera, dove ho esposto in un altro festival che si chiama Fumetto; approfitto di questo tempo che ho a disposizione per girare gli altri festival in Europa.

Quali differenze hai notato tra l’Europa ed il Sud-America? Come cambia il modo di fare illustrazione?

Attualmente in America Latina e Sud America si stanno sviluppando alcuni festival di comics: in Colombia, Argentina, Cile. Anche in Perù, da dove vengo io, stiamo facendo molti festival a tema comics e illustrazioni, con particolare interesse soprattutto per le fanzine. Tra l’Europa e il Sud America c’è sicuramente una differenza, ma c’è la stessa voglia degli autori di creare pubblicazioni, a fare sempre cose diverse, più attività e più eventi: di certo è sorprendente la quantità di influenze che ha un europeo; però anche in America Latina ci sono cose fantastiche, cose che sorprendono — stanno uscendo festival importanti come Entreviñetas (Colombiano) e il Comicopolis (Argentina), in Cile c’è Impresionante e anch’esso è un festival eccezionale. Io a Lima mi occupo di un festival che si chiama Infinito, che è proprio sulle fanzine, che è piccolo e dura solo un giorno, ma io cerco comunque, in ogni modo, di spingere diversi autori a continuare a pubblicare. Stare qui per me è un incentivo, mi sta dando tante idee, avere una spazio così bello qui, al Mercato delle Erbe, è fantastico. Se ci penso, a Lima, c’è un sacco di spazio che si potrebbe utilizzare come lo utilizzate voi. L’importante è continuare a fomentare le pubblicazioni e l’arte.

Per il futuro cosa pensi di fare? L’Italia entrerà nelle tue prossime produzioni?

Si, ho già in mente nuove cose da fare, raccontando un po’ di qua, di questo viaggio. È stato interessante, perché in Svizzera ho conosciuto amici dalla Russia e mi affascina molto quel tipo di scrittura, perché visivamente è incomprensibile, nessuno può capirla; lo stesso è successo quando ho fatto questa fanzine con il titolo in tedesco. Ho sperimentato un sacco di cose nuove con quest’ultima fanzine che sto mostrando ora. Sì, sicuramente vedrete cose nuove in relazione a questo viaggio e anche riguardo alla città. Mi piace molto Macerata, mi sorprende vedere le strade, le porte, i dettagli della città, l’architettura, gli amici, le feste e tutto questo. Saranno di spunto per le prossime fanzine che farò. Magari ci sarà una storia su un italiano.

Traduzione a cura di Leonardo Giana
In collaborazione con
Andrea Capodimonte e Pietro Giorgetti

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