L’amore al tempo del coronavirus — 4 Il nuovo turismo

Sergio Fadini
L’amore al tempo del coronavirus
2 min readMar 13, 2020

“Dove andranno i vostri figli?”

“Angelo ha scelto il settore rianimazione mentre Marina darà una mano agli anziani”.

“Anche nostra figli ha scelto gli anziani, era entusiasta della scelta. La tua come parte?”.

“Hanno prenotato il viaggio in treno”.

Il modo di viaggiare era cambiato dopo quanto era accaduto. Ovviamente non era colpa dei turisti che ignari avevano portato il virus in giro, ma di fatto il veicolo di maggiore diffusione era stato proprio quello in tutto il mondo. E non si poteva far finta di niente, tanto più che il settore, rimasto fermo per mesi, si era ridotto di portata in tutto il comparto, a iniziare dai trasporti. Ed era stato ridisegnato. Prima di partire bisognava passare per dei test clinici resi oramai velocissimi grazie all’esperienza e alla tecnologia cinese.

Era possibile anche farli in dei centri privati ma valevano solo se fatti il giorno prima di partire.

Anche le strutture ricettive si erano adeguate alle nuove normative, per fortuna la tecnologia anche qua aveva abbattuto i costi.

Ma si viaggiava di meno, quanto era successo aveva cambiato le abitudini di milioni di cittadini. L’abitudine a salire sul primo aereo possibile in un qualsiasi weekend non era più un’usanza, anche perché viaggiare veniva tassato in tutto il mondo con una cifra considerevole tesa sia a favorire il fondo mondiale per la sanità sia quello per l’ambiente.

E conveniva viaggiare quando avevi almeno una settimana di ferie. Di base durante le altre Pause che ogni nazione occidentale aveva istituito, sulla base di una serie di usanze già esistenti, con l’unica differenza che erano tematiche: c’era la Settimana del Benessere, dove si potevano scegliere solo pacchetti di viaggio legati al turismo attivo ma anche spa e altro legato alla salute della persona.

tavola originale del maestro Andrea Canepari

Poi la Settimana Relax, che ricalcava le classiche vacanze di un tempo. E infine la Settimana della Coccola, dedicata a tutti quei viaggi legati alla socialità.

Ognuno era libero di scegliere liberamente dove andare, ma bisognava passare per agenzie di viaggio e app ufficiali.

Insomma la società si era strutturata in modo diverso.

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