La Semana Santa: la celebrazione più importante e sentita dell’Andalusia, che simboleggia l’animo spagnolo.
a cura di Carlotta Mattozzi (classe 2C)
C’è una festività che annualmente profuma l’Andalusia, in particolar modo Siviglia, di una delicata fragranza d’incenso e cera di candela; mentre questi aromi si diffondono man mano nelle strade, ha inizio la Semana Santa. La rievocazione si apre con l’arrivo dei Nazarenos, vestiti con tuniche di diversi colori e il Capirote, un copricapo a punta. Essi hanno il compito di accompagnare le statue della Vergine Maria e di Cristo, insieme ai Penitentes, portatori a piedi nudi di croci o catene in segno di sofferenza, e alle Mantillas, donne vestite a lutto con un velo nero in testa. Questa festività, nata nel tardo medioevo e diventata solo nel XVI secolo una tradizione consolidata, chiama alla partecipazione i più e meno affiatati fedeli nel periodo che va da Domingo de Ramos (domenica delle Palme) fino a Domingo de Resurreccion (domenica di Pasqua).La Semana Santa, corrispondente alla nostra Pasqua, è una festività piena di processioni che hanno principalmente tre Pasos (fasi)dedicati alla passione di Gesù, alla Vergine Maria ed alla morte di Cristo. Queste fasi possono essere cantate da cori ed inni o recitate sempre con l’accompagnamento musicale. Questa festività, di vitale importanza per gli andalusi, è stata proclamata dal governo “Festa di interesse turistico internazionale”, ed è gestita ufficialmente dalle confraternite, (associazioni religiose che si dedicano all’organizzazione delle processioni, ma anche alle opere di carità, assistenza sanitaria, sepolture, ecc). Tra le confraternite sono presenti delle accese rivalità ed ogni associazione riceve delle cospicue donazioni, non solo monetarie, ma anche in beni immobiliari. La Semana Santa, oltre ad essere una celebrazione, è un aspetto intimo dell’Andalusia condiviso dagli spagnoli con i turisti, che dopo questa avvolgente esperienza imparano ad amare ancora di più la penisola iberica, unica nel suo genere.
