Messaggi (poco) fantastici e dove trovarli

Una buona comunicazione comincia dai primi punti di contatto: ad esempio coi mitici volantini appesi sulle porte, le colonne, le serrande di negozi, uffici postali, biblioteche. E pure fuori dalle banche.

Andrea M. Alesci
Latoquadrato
7 min readJun 11, 2021

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Vola vola vola volantino

Già, i volantini. Che bel nome leggero e fantasioso, che racchiude anche il suo falso diminutivo di piccolo volante — quasi sapesse di essere la prima guida per chi legge.

Ben congegnati, scritti con cura, in armonia con l’attività, facili da leggere, chiaris … ah no?!? Ah, no.

In effetti, se c’è qualcosa che è messo lì in fretta e furia, senza badare troppo al carattere scelto, alla formattazione, alle regole ortografiche, all’efficacia comunicativa, quella cosa è proprio il volantino.

Tutto questo preambolo per dire che l’altro giorno sono andato in banca e mi si è arricciato il naso come Mary Poppins. Non si resiste alle storture, perciò ecco il risultato di alcuni volantini trovati fuori da una banca, e accanto quelli che i responsabili potevano scrivere.

Il nome della banca, l’indirizzo e il paese li ho ovviamente inventati, ma dopo averne viste tante simili tra loro, il discorso diventa universalmente valido.

Vediamo nel dettaglio che cosa si poteva migliorare per avvicinare le persone usando meglio le parole.

VOLANTINO #1

Figura 1 — Chi ben sintetizza è a metà dell’opera.

Anche meno

Se posso usare meno parole, perché non farlo?
Così AVVISO PER IL PUBBLICO diventa AVVISO AL PUBBLICO.

Normative? Giù in fondo al foglio, grazie

La regola è valida per tutti i documenti che sono obbligati a citare leggi, regolamenti & compagnia bella: basta mettere un asterisco o un numero in apice, affidando la spiegazione alla nota a fondo pagina. In questo caso è sufficiente aggiungere un sottotitolo Regolamento Covid-19 * e il gioco è fatto. Già così avremo un ostacolo in meno nella lettura del testo.

Al bando gli incisi!

L’inciso è come un singhiozzo: interrompe la comunicazione e la disturba.
Per evitare di parlare a singhiozzi basta … non fare incisi, mettendo la frase in questione all’inizio e senza ricorrere al gerundio:

❌ “fermo restando l’obbligo di appuntamento per accedere ai servizi di cassa e consulenza”
✔️ “Sia per le operazioni di cassa sia per la consulenza”

Meno è meglio

Condensiamo le informazioni e mettiamo in grassetto solo le poche parole su cui deve cadere l’attenzione, perché evidenziare tutto equivale a non evidenziare.

❌ “il numero massimo di clienti ammessi contemporaneamente in questa filiale
✔️ “solo cinque persone alla volta”

Ah, evitiamo la cattiva formattazione con linee e spazi messi dove non servono.

Specificare per aiutare

Se abbiamo fornito un’informazione per un’azione da compiere (in questo caso ‘fissare un appuntamento’), andiamo incontro a chi legge dicendogli dove, come e quando può completare quell’azione.

Direttamente cordiali

Non servono tante formule di ossequio per essere gentili, basta essere diretti. A volte è sufficiente usare la parola magica: grazie.

VOLANTINO #2

Figura 2 — I cartelli lasciamoli stare dove sono: nei cantieri stradali.

Three is a magic number? Uhm, no

Maiuscolo, grassetto e corsivo in un colpo solo non fanno l’effetto di uno strike ma di una palla da bowling che ci colpisce in testa. Ciascuno di essi ha una precisa funzione, usiamoli bene.
- Il MAIUSCOLO andrebbe limitato solo ai titoli, usarlo in lunghe frasi scritte equivale a urlare.
- Il grassetto serve a sottolineare poche parole, a direzionare lo sguardo sulle cose più importanti.
- Il corsivo possiede un uso ancora più circoscritto, riservato alle parole straniere non ancora parte della lingua comune, alle denominazioni di alcune leggi, alle citazioni del titolo di un’opera, a espressioni riportate.

Riflettere sul riflessivo

La forma riflessiva (si prega) è tipica delle costruzioni burocratiche che vogliono darsi un tono cordiale. Via la ruggine, usiamo forme attive, rivolgiamoci direttamente alle persone con cui vogliamo parlare.

Usare il riflessivo mette distanza tra noi e le persone che ci stanno davanti, un po’ come parlargli e non guardarle negli occhi. Mica tanto cordiale, no?

Cartelli ne abbiamo?

Triplo salto mortale carpiato con doppio avvitamento e … spanciata clamorosa! Un po’ questo l’effetto del cartello usato nella figura 2.
Andiamo a vedere dove stanno gli errori:

  • È un cartello di provvisorio doppio senso di marcia e non un cartello di precedenza come ci si aspetterebbe dal testo soprastante.
  • Stampato in scala di grigi, il cartello è praticamente illeggibile, specie per chi soffre di disabilità visive (ipovedenti, daltonici).
  • Anche se nell’intenzione di chi l’ha usato il cartello doveva semplificare il messaggio, in realtà lo complica perché è decontestualizzato dall’uso per cui è stato pensato (cantieri stradali) e richiede uno sforzo di comprensione non immediato per chi lo legge nell’atrio di una banca.

Messaggi inclusivi e chiari

Una buona soluzione può essere quella di destra nella figura 2:

L’espressione Aiutiamoci mette già la banca accanto a chi legge, persona tra le persone, esprime un senso di solidarietà comune. Anche il Facciamo passare è un invito gentile a eseguire l’azione, col fulcro prima chi esce messo in grassetto, che in tre parole traduce l’opacità del cartello.

Pi Esse

Un Grazie per la vostra collaborazione non costa niente, allora mettiamolo e avviciniamoci ancora di più alle persone, facciamogliela sentire la gratitudine per i piccoli inconvenienti che devono scontare.

VOLANTINO #3

Figura 3 — Vade retro E con l’apostrofo!

Una E’ per domarli, una E’ per ghermirli e nel buio incatenarli

L’oscura maligna terrificante E-con-l’apostrofo. Il cruccio di ogni designer, correttore di bozze, linguista, ma direi più in generale di chiunque ha a che fare con le parole scritte. Insomma, quasi tutti.

Andiamo dritti al punto e alle soluzioni facili facili per chi deve scrivere la È con un computer.

DENTRO WORD
Se il testo lo stiamo componendo in un programma di videoscrittura tipo Microsoft Word, basterà andare sulla scheda Inserisci, cliccare su Simboli, scegliere il simbolo da inserire e inserirlo.

COMBINAZIONI DA TASTIERA
Se stiamo usando un pc desktop con il tastierino numerico a destra, allora digitiamo → ALT + 0200 (una cifra dopo l’altra) oppure ALT + 212.

Se stiamo usando un Mac, allora digitiamo → ALT + SHIFT + 9.

Se stiamo usando un pc portatile (senza tastierino numerico), allora nella barra di ricerca di Windows digitiamo Mappa caratteri e lì avremo tutti i possibili caratteri fra cui scegliere (come per i Simboli in Word).

La formattazione è una cosa importante!

Al netto del già citato SCRIVIAMO TUTTO IN MAIUSCOLO, anche l’ordine delle parole ha la sua importanza; perciò evitiamo di mandare a capo solo perché abbiamo scelto una certa grandezza del carattere a cui tutto si deve uniformare. Facciamo il contrario: prima scegliamo che cosa vogliamo scrivere.

Sarebbe stato già più umano scrivere:
È AUTORIZZATA LA SOSTA
IN AREA SELF BANCOMAT
DI N° 1 PERSONE PER VOLTA

Ma un messaggio così è ancora urlato e con troppi ostacoli alla lettura.

Io, no robot

L’espressione area self bancomat sa di autogrill per esseri robotici.
Nell’atrio del Bancomat mette più a nostro agio; l’atrio è un ambiente circoscritto e confortevole. In più, dire self bancomat è una ripetizione, perché gli sportelli bancomat per loro stessa definizione sono sportelli dove ci si serve da soli. Un maggior grado di dettaglio lo raggiungiamo anche con la maiuscola di Bancomat — inventato nel 1967 dallo scozzese John Shepherd-Barron come ATM (Automated Teller Machine) — è diventato sia il nome della macchina che ci dà i soldi contanti sia il nome del circuito con cui preleviamo i soldi grazie alla nostra carta Bancomat.

Siete uomini, non siete macchine

Ecco, diamo retta al Charlie Chaplin del Grande dittatore: evitiamo la macchinica N° 1 PERSONA PER VOLTA — così come la sottolineatura, che confonde soltanto le idee.

Un più semplice “stiamo uno alla volta” è inclusivo, usa le lettere invece dei numeri ed è più dolce, un po’ come se abbracciasse chi lo legge.

VOLANTINO #4

Figura 4 — Piovono Poutpourri.

La ricetta del Big Crunch!

Il gran finale non sarebbe tale se non arrivasse alla fine come un’esplosione universale, giusto? Allora ecco gli ingredienti per ottenere il miglior scoppio possibile (di mal di testa):

  1. Un bel si riflessivo
  2. Avviso di un avviso
  3. Maiuscole urlate
  4. Accapo a occhi chiusi
  5. Apostrofi per accenti
  6. Numerologie
  7. Virgole per punti

Questi invece gli ingredienti per evitare l’esplosione:

  1. Del riflessivo abbiamo già parlato. Unica soluzione? Non usiamolo.
  2. Dare un avviso dicendo che stiamo avvisando è una ripetizione inutile.
  3. Scriviamo il testo in minuscolo, che è come sussurrare invece di strillare.
  4. Già detto: gli accapo scegliamoli in base al testo che dobbiamo scrivere, non il contrario.
  5. Vedi alla voce E’. Anche per la A’ esistono facili combinazioni da tastiera per fare la À: ALT + 0192 (Windows) e ALT + SHIFT + W (Mac).
  6. Il messaggio è temporaneo (meno di una settimana!), è chiaro che siamo nel 2021, perciò non serve indicarlo; e i mesi scriviamoli con il loro nome piuttosto che in cifre: così le date diventano più comprensibili e morbide.
  7. La notazione corretta per gli orari è quella col punto a separare le ore dai minuti (8.25) oppure coi due punti (8:25). Quella con la virgola invece (8,25), anche se abbastanza diffusa, è meglio evitarla perché la virgola propriamente serve a separare i decimali (non le frazioni di ore né di minuti, che sono sessagesimali).

E direi che ci siamo, i nostri prossimi volantini potranno così volare verso l’infinito e oltre senza paura di spiaccicarsi in faccia a nessuno!

Sulle ali di fantastici volantini!

Alla prossima #linguaccia 👅

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Andrea M. Alesci
Latoquadrato

Scrivo storie per piccoli umani, correggo testi per quelli grandi. Su Substack con la newsletter settimanale Linguetta.