La felicità è una gallina

Patrizia
Le ragazze di Wuchale
2 min readJun 19, 2015

Un uovo, al mercato, qui viene venduto a tre Birr, circa 15 centesimi di euro. Beletu, in media, riesce a piazzarne ogni giorno una trentina: che fa un po’ più di quattro euro.

Certo, l’incasso è al lordo del mangime, ma è sempre una bella sommetta. Se poi ci aggiungete che in media ogni mese porta a casa altri 20 euro vendendo i suoi mango, capirete che Beletu ha svoltato.

Ha 38 anni e quattro figli, Beletu, ed è una delle 75 beneficiarie di un progetto del
Cifa per la microimprenditorialità:

in pratica, si avviano a un’attività le donne in difficoltà per dare loro una chance. A Beletu è stata data una manciata di galline — ah, l’assistenzialismo! — che lei ha rapidamente moltiplicato arrivando già a 80 pennuti (pulcini compresi ) e con l’obiettivo di raggiungere le 500 unità entro un paio d’anni.

A quel punto, qui, vuol dire benessere.

Che in qualche modo è già quasi arrivato, nella casa di questa tostissima mamma: sì, è costruita come tutte le altre col fango, ma ricoperto dentro e fuori da una mano di calce; ed è circondata da un giardino vero, di quelli con i fiori, non una discarica di pneumatici e rifiuti come vedi spesso altrove, quando chi ci abita non ha nel cuore nemmeno la speranza di vivere.

Ed è qui che Beletu offre sorridente il miglior caffè della vallata, dolce come i sogni che sta provando a realizzare, grazie a una manciata di galline.

Alessandro Gilioli

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