Tredici più uno

Criature
Le storie di Criature
2 min readMar 9, 2017

di Flavio Ignelzi (3 di 6)

Le cose esplodono quando meno te l’aspetti. Succede sempre così: le bottiglie di plastica in piena notte, le tubature dell’acqua gonfiate dal ghiaccio in pieno inverno, i dolori in pieno petto.

Rosaria pensava di potercela fare, a resistere, a far finta di niente, a continuare la solita vita, ma arrivò l’esplosione, fulminea per quanto prevedibile, e non poté farci nulla.

Uscì di casa annodandosi il foulard al collo, il foulard che teneva sempre a portata di mano, anche se era settembre e faceva caldo, e doveva fare caldo perché era settembre.

S’infilò in macchina, mise in moto, procedette in retromarcia lungo il vialetto sterrato in una manovra che avrebbe saputo svolgere anche bendata e s’immise sulla provinciale.

Seguì le curve della strada concentrata sulla guida, da un lato i pioppi in riga e il muso delle vacche, dall’altro Mariuccia, la vecchia sulla quale si narravano storie strane e sinistre, china a raccogliere i primi maraciuoli della stagione. Passò e la vecchia sollevò lo sguardo, spostandosi il maccaturo nero dagli occhi, giusto un attimo, bianca in viso come un cencio lasciato ammollare nella candeggina, prima di tornare a sradicare erbe e malelingue.

Rosaria non si lasciò distrarre e accelerò. Neanche quattro chilometri ed entrava nel centro di San Cupo ai Monti.

Parcheggiò in piazza, sotto all’aristocratico leccio sempreverde che non aveva cambiato una foglia da quando lei era una fanciulla in codine, sandaletti e calzettoni.

Smontò e si mise in attesa, appoggiata all’auto. Non c’era nessuno. Forse lei era la prima. O forse l’ultima.

Pensò alle sigarette, di andare a comprarle al tabacchi di Tinuccia dietro l’angolo, c’avrebbe messo un minuto o poco più, ma soffocò subito la tentazione; aveva fatto tanto per smettere, patimenti e sacrifici, notti insonni e giorni intorpiditi.

Meglio mangiarsi le unghie e aspettare.

Poi, ad un tratto, quando aveva iniziato ad accarezzare l’idea di tornarsene a casa, iniziarono ad uscire. Tutti assieme. Dalle stradine della piazza, dai vicoli, dai portoni. Uscivano e si dirigevano verso di lei, una folla di gente, donne e uomini, tutta la gente del paese.

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Criature è una o più storie. Criature è a puntate. Criature è scritta a più mani.