Il tampone negativo

Breve atto unico apocrifo di Achille Campanile (*)

Massimo Giuliani
Le storie di Tarantula
5 min readDec 27, 2021

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(*) In realtà sfacciatamente tratto da qui: https://www.youtube.com/watch?v=eaVbQWxRfJA

La scena rappresenta un bar al chiuso, un tavolo al quale sono seduti l’Uomo e la Donna, di fianco il Cameriere prende le ordinazioni e verifica i green pass.

Cameriere: — Spero abbia fatto il tampone, signore. Ha avuto un verdetto favorevole o sfavorevole?

Uomo: — Positivo.

Cameriere: — È positivo?

Uomo: — Ma no, cosa dice? Sono negativo.

Cameriere: — No, veramente mi scusi, ma lei ha detto positivo.

Uomo: — Intendevo “positivo” nel senso di favorevole. Ho il tampone negativo. Non le sembra positivo che io abbia un tampone negativo?

Cameriere: — Certamente, certamente mi scusi, no perché io credevo che il positivo si riferisse al tampone!

Uomo: — No! Si riferiva al verdetto, vuole che un tipo come me vada nei locali col tampone positivo? Io ho il tampone negativo.

Cameriere: — È positivo.

Uomo: — È negativo.

Cameriere: — Guardi ho capito eh! io ho scritto negativo

Uomo: — No, no lei ha scritto positivo, ho sentito con le mie orecchie.

Cameriere: — No guardi, io ho detto positivo, è vero, ma ho scritto negativo.

Uomo: — Perché ha detto positivo se scriveva negativo, scusi….

Cameriere: — Perché riconoscevo più che positivo che una persona come lei abbia un tampone negativo e non un tampone positivo.

Donna: — Ma per favore, mi fate girar la testa…

Uomo: — No, no, scusa cara permetti, io voglio andare in fondo a questa faccenda, perché nessuno deve prendermi in giro. E se io avessi avuto il tampone positivo e lei avesse scritto positivo, avrebbe detto negativo?

Cameriere: — Che c’entra, positivo nel suo caso significava negativo, mentre negativo in nessun caso può significare positivo.

Uomo: — Perché, un tampone positivo secondo lei non è un fatto negativo?

Cameriere: — Vede, c’è il tampone negativo e il tampone falso positivo, che però non è il nostro caso, perché stiamo parlando di un tampone negativo.

Uomo: — Dunque niente falsi positivi!

Cameriere: — Un falso positivo comunque non è un esito negativo.

Uomo: — E un falso negativo?

Cameriere: — Un falso negativo è un positivo, cioè non esiste un falso negativo che sia un fatto positivo.

Uomo: — Ha ragione, oggigiorno non c’è da fidarsi nemmeno del tampone negativo.

Donna: — Io poi vorrei sapere come fa a dire positivo mentre scrive negativo.

Cameriere: — È una questione di abitudine signora, vede, in un locale come il nostro, è tanta l’abitudine di avere tamponi negativi, che la mano scrive automaticamente la parola.

Uomo: — Positivo.

Cameriere: — No, la parola negativo.

Uomo: — Ho capito, ho capito, dico che è positivo che scriva negativo, anche se dice positivo, ma mi dica, se io ho il tampone positivo lei scrive positivo?

Cameriere: — Positivo.

Uomo: — E se ho il tampone negativo lei scrive negativo.

Cameriere: — Positivo.

Uomo: — Ma insomma lei scrive sempre positivo?

Cameriere: — Ma no, no, dicevo “positivo” per dire “affermativo”, certo che scrivo negativo.

Uomo: — Allora, lei scrive sempre negativo, sia che dica negativo sia che dica positivo, e dice sempre positivo sia che scriva positivo sia che scriva negativo

Cameriere: — Senta guardi, io non lo so… io ci penserò e glielo scriverò, va bene! E la signora, tampone negativo?

Donna: — Positivo…

Cameriere: — Bene, tampone negativo.

Donna: — Ho detto positivo.

Cameriere: — Ahi! Mi scusi signora, io credevo che intendesse come il signore, esito positivo cioè tampone negativo.

Donna: — Ma niente affatto, questo vostro positivo è insufficiente, perché in questo caso avrei detto positivo, negativo.

Cameriere: — Come ha detto scusi?

Donna: — E già, perché lei non ha detto del verdetto ma del tampone, quindi il mio positivo non confermava ma rettificava, mentre nel caso del signore non rettificava ma confermava; insomma nel caso del signore indicava una qualità psicologica e non microbiologica.

Cameriere: — Ma cara signora, come potevo immaginare che il suo positivo era diverso da quello del signore.

Donna: — Attenendosi alla lettera, positivo significa positivo e basta.

Cameriere: — Appunto, può significare tanto tampone positivo, quanto tampone negativo. E peraltro se ha un tampone positivo non dovrebbe nemmeno essere qui!

Donna: — Ma per niente affatto, il mio positivo significa soltanto tampone positivo. E non positivo, tampone negativo. E abbassi i toni, altrimenti reclamo con il proprietario e la faccio licenziare.

Cameriere: — Eh! Ma signora la prego, ho famiglia io sa! Ho anche un figlio… sa, due anni di DAD…

Uomo: — È triste?

Cameriere: — È positivo!

Uomo: — È in quarantena?

Cameriere: — Scusi ma perché dovrebbe stare in quarantena se è sano come un pesce!

Uomo: — Ha detto che è positivo.

Cameriere: — No, ha uno stato d’animo positivo, no perché scusi non le sembra positivo che non si sia triste?

Uomo: — Certo, certo, è positivo.

Cameriere: — Ma le dico che è negativo!

Uomo: — Ho capito, del resto non mi vorrà dire che un figlio triste è negativo. Passerà anche per lui…

Cameriere: — Senta guardi, comunque mio figlio è positivo, va bene? E non mi piace che si dica che è triste.

Uomo: — È positivo!

Cameriere: — Ma vede che vuole provocarmi, scusi le dico che è negativo!

Uomo: — Ho capito!

Cameriere: — Ma allora perché dice che è positivo?

Uomo: — Perché è positivo che non si deprima anche dopo due anni così, eh! La capisco sa? Anch’io ho un figlio.

Cameriere: — Triste?

Uomo: — Positivo

Cameriere: — Oh! E allora anche lei pretenderà che lo si dica positivo e non triste.

Uomo: — Ma se le dico che è triste.

Cameriere: — Mi scusi, mi scusi, ma io credevo che intendesse come me, positivo che non è triste.

Uomo: — Purtroppo no, intendevo che in tutto questo bailamme si è intristito, ma il mio più grande desiderio è di vederlo di nuovo sorridere.

Cameriere: — È positivo!

Uomo: — No è triste.

Cameriere: — Ho capito! Dico che è positivo il suo desiderio di vederlo riconquistare il buon umore.

Uomo: — Se è triste non è positivo, se è positivo non è triste.

Cameriere: — Chi?

Uomo: — Il figlio, non può essere nello stesso tempo triste e positivo.

Cameriere: — Ma no, io intendevo il desiderio che può essere contemporaneamente positivo e triste, ma non solo è positivo che sia triste, ma è triste che sia negativo.

Uomo: — Ma mio figlio è soltanto un po’ abbattuto per questo periodo infame e per la stoltezza di un ministro della pubblica istruzione che gli ha rovinato l’esistenza… poveri innocenti ragazzi… povero figlio mio!

Cameriere: — Ed è negativo?

Uomo: — Chi?

Cameriere: — Suo figlio!

Uomo: — Positivo.

Cameriere: — È positivo che sia negativo? O è positivo che sia triste? O è negativo perché si intristisce?

Uomo: — Come?

Cameriere: — Voglio dire, suo figlio è positivo e negativo, è triste e negativo, o è triste e positivo?

Uomo: — No! No! Mio figlio è positivo e ha il tampone triste!

(Sipario)

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Massimo Giuliani
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La cura e la musica sono i miei due punti di vista sul mondo. Sembrano due faccende diverse, ma è sempre questione di suonare insieme.