I colloqui consapevoli/inconsapevoli

Parte prima

Andrea Mattioli
Learning Diaries
5 min readDec 3, 2018

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Ho pensato di regalare colloqui a persone che non conosco e che non si candidano per un lavoro. Sono colloqui d’orientamento, di confronto, di ascolto, di scambio; sono parole che si mischiano per trovare un senso disinteressandosi del business; nel mio immaginaro sono chiacchiere in un posto comodo, accogliente, come se bevessimo un tea in una libreria di legno, a Tokyo, dove sotto ci sono le carpe nel giardino, che nuotano.

Carpe Koi— Tokyo

Circa un mese fa, rincorso da pensieri confusi e sensati, decido di regalare colloqui di orientamento a ragazzi di quinta superiore (quando dico ragazzi intendo ragazzi e ragazze). Il regalo è sempre stato una forma di generosità che solletica la creatività, ti spinge a capire la persona a cui lo doni, ti fa andare alla ricerca di qualcosa, sminuisce il valore del denaro assegnandone maggiormente al gesto.

Faccio un post su linkedin proponendo la mia iniziativa; colloqui da 45 minuti a chi si candida, entro una certa data; tramite estrazione verranno scelti i candidati, poi si partirebbe con le interviste via Skype. Su Linkedin ricevo molti Like e molti apprezzamenti; credo sia utile a colmare uno dei vuoti che la scuola non riesce a riempire, l’orientamento dei ragazzi alla scelta futura partendo dal loro ascolto, dalle loro parole, da chi sono e da come si sentono in quel preciso momento.

Sono gassato, si come la gazzosa, e pronto a questa nuova esperienza priva di fondamenta teoriche ma zeppa di piacevoli aspettative, come quando sappiamo di andarci a comprare una mousse al cioccolato. Non ho un vero obiettivo, voglio provare a ritornare valore, ad ascoltare storie, a dare spunti di riflessione; voglio essere partecipe di qualcosa che avvicina le persone a sè stesse; piccole cose fanno accendere le persone.

Dopo qualche giorno mi accorgo che non farò i ben-sperati colloqui; si iscrive una sola persona che non risponderà alle mie email; nella mia agenda non riesco ad inserire nemmeno un appuntamento, il vuoto a volte riempie, decido di non mollare. Linkedin non è la piattaforma per raggiungere i giovani ma è quella dove raggiungere gli adulti che si relazionano con loro: genitori, zii, cugini, fratelli, sorelle, amici. Nessuno è riuscito a convincere la generazione Z per un colloquio di orientamento.

Una rotta nel vuoto

Non conosco il perchè dello zero assoluto ma decido di non perdere tempo….lancio poco dopo la chiamata alla generazione Y (1983–2000). In 2 giorni arrivano 14 candidature, ne estraggo 5, una non risponde alla mail, ne convoco 4. In due settimane faccio i colloqui e ora vi dico tramite le parole degli intervistati cosa è successo.

Di seguito vi riporto le righe scritte dalle 4 persone intervistate; i testi sono stati copiati ed incollati, nessuna modifica, nessuna traccia da seguire. La richiesta nei loro confronti è stata: scrivi qualche riga di questa esperienza, quello che vuoi.

Il primo colloquio:

“Ho apprezzato molto il flusso della conversazione, che ha toccato tutti i temi legati al mondo HR dal punto di vista del professionista, dai processi di selezione alla formazione continua personale, con la flessibilità adeguata a renderlo personalizzato, ma al contempo senza perdere pezzi. Sono rimasta colpita dalla puntualità e precisione con cui, in pochissimo tempo, hai compreso la mia personalità e hai identificato a colpo sicuro i più rilevanti punti di forza e debolezza nel mio approccio in fase di selezione e colloquio, cogliendo sfumature interessanti e offrendomi spunti di riflessione personale profonda. Ritengo che le risposte che mi hai offerto siano un mix perfetto tra soluzioni pratiche, consigli utili e incentivi a riflettere e guardare le cose con uno sguardo più distante.

Idealmente, per un colloquio completo, probabilmente servirebbe più tempo o la possibilità di suddividerlo in mini-colloqui per tematiche, potenzialmente monitorando gli sviluppi personali (ma qui probabilmente diventerebbe un progetto di consulenza a tutto tondo).”

Colloquio della Domenica:

“Grazie ancora per la piacevole chiacchierata di domenica, non sapevo bene cosa aspettarmi ma quello che mi sono portata via da quella chiacchierata è stato:

  • maggiore consapevolezza su punti di forza e debolezza del mio profilo
  • maggiore capacità di adattare il mio linguaggio verbale e non verbale a seconda del mio interlocutore e del suo background
  • targettizzare con maggiore profondità le realtà che possono capire e tradurre il mio percorso come valore aggiunto

Credo che il progetto che stai portando avanti possa essere facilmente applicato a diverse fasce d’età, forse ti sembrerà banale ma chi cerca lavoro ha la tendenza a chiudersi un pò nelle proprie convinzione, nei propri pregiudizi e un parere esterno di un professionista del settore può davvero cambiare prospettiva e taglio nella ricerca della opportunità giusta.”

Colloquio de visu

Ho trovato il colloquio molto utile in quanto mi ha fatto conoscere alcuni aspetti del mondo del lavoro che non mi erano noti.
Mi ha inoltre permesso di capire su quali competenze concentrarmi maggiormente per potermi confrontare al meglio con il mondo del lavoro con cui entrerò in contatto alla fine del mio percorso di studi.

Ultimo colloquio

Il colloquio è stato quello che cercavo. Non sapevo bene cosa aspettarmi, per le indicazioni solo generali date alla presentazione dell’iniziativa, ma proprio questo mi ha permesso di mantenere la mente aperta alla chiacchierata. È stato piacevole, Andrea si è comportato in maniera professionale, anche se amichevole e rilassata: questo è stato di ispirazione. Oltre ai consigli sulla mia persona e il modo di fare, la conversazione è stata ricca di spunti sugli argomenti che abbiamo in comune. Consiglierei a tutti un’esperienza del genere, soprattutto ai miei coetanei, altrimenti la prima volta che ci si trova di fronte a un HR è in contesti ben più competitivi, come la selezione del personale. Ora mi ritrovo con una visione più ampia sulle cose e su me stesso, per questo sono grato e contento. Spero che quest’iniziativa prosegua

Sono contento di questa iniziativa perchè è servita a chi ci ha creduto. A breve uscirà la call per la generazione Y (1965–1982).

Grazie

Scritto, con cura, da Andrea Mattioli su Euristika!

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