Parlo per un amico
Come gestire - meglio - lo stress nel lavoro
Published in
2 min readJul 17, 2022
A volte sul lavoro ci chiediamo troppo. Sul serio, troppo.
Parlo per un amico: fa di tutto (e soffre se non ci riesce) per evitare :
- I propri errori
- Conflitti (con chiunque)
- Gli errori degli altri (Come se non bastassero i propri!)
- Gli sgarbi (se non peggio, le scorrettezze)
- Gli imprevisti
- La fatica e la stanchezza
- Di mostrare il proprio disaccordo
Alcuni professionisti saggi (e l’esperienza, quando il mio amico gli dà retta) hanno insegnato che:
- Chi fa sbaglia. Gli errori ci sono sempre e sempre ci saranno. Se vedi che un collega non sbaglia mai o è bravo a nasconderli (gli errori) o, alla peggio, non sta lavorando.
- Se c’è un conflitto non è necessariamente colpa tua. Peraltro alcuni conflitti possono essere sani.
- Non sei Dio. Già devi portare avanti la tua giornata. Pensare di poter evitare pure gli errori altrui forse non è un tantino arrogante?
- Sembra una banalità. Ma non sei responsabile della maleducazione altrui. Non fartene un cruccio. Anzi: fatti una bella e sana dose di cazzimma.
- Lo dice anche la parola: sono im-previsti. Smettila di provare a parare tutto quello che potrebbe arrivare dal futuro. A ogni giorno basta la sua pena.
- Probabilmente il diritto a essere stanchi o affaticati a lavoro sta in una qualche dichiarazione dei diritti universali.
- Infine, il punto più importante. Entrare in conflitto per alcuni fra noi genera un livello di stress alto. Forse troppo alto. Ma se passiamo la vita a cercare la cosa giusta da fare e la cosa giusta da dire, evitando i conflitti, come potremo mai portare originalità e idee vere nel lavoro che facciamo? Andiamo a lavoro per “fittare” bene o per portare noi stessi?
Secondo me questo succede per un distorto senso di gentilezza. Vogliamo risparmiare agli altri problemi, stress e fatiche prendendocene carico in toto noi.