Progetto: L’Università al Liceo

Rubrica dei progetti educativi folli

Alessandro Giovanazzi
Learning Diaries
Published in
3 min readNov 27, 2020

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Eccoci qui con la rubrica dei Progetti Educativi Folli. Non si tratta di idee necessariamente implementabili. Sono più che altro degli esercizi di immaginazione, per provare a pensare un sistema educativo più aderente ai bisogni delle persone.

Contesto

L’Italia, fra i paesi occidentali, ha uno dei tassi di laurea più bassi in assoluto, addirittura la metà della media OCSE. Qualche giornalista, descrivendoci con la solita poca fantasia, direbbe che siamo “fanalino di coda”.

E non va meglio per il tasso di abbandono. C’è chi è arrivato addirittura a dire che sia il più alto del mondo. Insomma, in Università ci entrano in pochi. E ne escono ancora meno.

Pochi giovani prendono in considerazione l’idea di fare l’Università. La situazione poi peggiora quando capiscono di aver sbagliato percorso e mollano tutto, magari dopo anni di sofferenza e denti stretti.

Le scuole fanno orientamento. Certo. Le Università fanno orientamento. Certo. Però la realtà ci dice che sono iniziative insufficienti. Come fare quindi per orientare ancora meglio gli studenti nella fondamentale scelta dell’Università?

Con un’idea folle: portando l’Università nella Scuola dell’obbligo.

L’idea

Permettere agli studenti, negli ultimi due anni di Scuola superiore, di dedicare fino al 30% del proprio tempo scolastico alla preparazione di esami Universitari.

Implementazione

  • Per il quarto anno e quinto anno di scuola superiore verranno definite delle tematiche obbligatorie (70% del piano formativo) e delle tematiche facoltative (30% del piano formativo).
  • Ogni studente potrà richiedere di utilizzare il 30% facoltativo per frequentare dei corsi universitari con relativo esame.
  • I docenti, liberati del 30% di attività, potranno utilizzare il tempo ricavato per fare da mentori ai loro studenti nella preparazione degli esami
  • Le Università vedranno rimborsati dallo Stato i costi di partecipazione e di sostenimento dell’esame, come contributo per l’orientamento del ragazzo. Non saranno soldi sprecati, anche in caso di fallimento (perchè avrà avuto una funzione orientativa).

Risultati attesi

  • Gli studenti potranno fare gli esami per tematiche diverse e così capire quali gli corrispondono di più (e quali invece devono mollare).
  • Gli studenti potranno essere accompagnati da educatori esperti e così approcciare una cosa complicata come un esame universitario.
  • Si potrà personalizzare in modo sostanziale il percorso di formazione di ogni studente già in età scolare, il quale potrà mettere a frutto i propri interessi a livello specialistico fin dagli ultimi anni delle superiori.
  • I docenti potranno guidare i loro ragazzi nella scelta del percorso, mentre sono ancora nella scuola.
  • Si potranno attivare delle sinergie tra scuola e università, anche come possibilità di studio e ricerca da parte dei docenti.

In conclusione gli studenti potranno entrare in Università sapendo meglio a cosa vanno incontro e che indirizzo di studio vogliono seguire. O potranno semplicemente non cominciare ed entrare direttamente nel mondo del lavoro, perchè avranno capito che l’Università non fa per loro (anche questo è orientamento).

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Alessandro Giovanazzi
Learning Diaries

I am inspired by the idea of designing and coordinating innovative teaching and learning projects that promote people’s growth in study and work.