Con l’eReader si legge davvero di più?

Facciamo chiarezza a proposito di un argomento molto discusso tra i lettori: è vero che chi possiede un eReader legge di più?

Andrea Wierer
Leggere oggi
Published in
5 min readDec 6, 2015

--

di Andrea Wierer

Il fatto che dall’avvento dell’eBook e della diffusione degli eReader non si sia ancora finito di discutere la dice lunga sull’impatto che la tecnologia ha sulle nostre abitudini, le quali sono oggettivamente dure a morire. Uno dei temi più discussi è quello relativo alla leggibilità e all’affermazione che con un eReader si legge di più. Innanzitutto è necessario fare chiarezza a proposito del device. Per eReader si intende quel dispositivo studiato principalmente per leggere eBook. Cito da wikipedia:

I lettori di eBook sono studiati quasi esclusivamente per la lettura di testi, e nell’accezione originaria vengono identificati come aventi schermi con tecnologia e-ink, attualmente disponibile solo in toni di grigio.

Quando parliamo di eReader non parliamo di tablet, pur essendo questi ultimi usati moltissimo per leggere. Nell’affrontare il complesso tema dell’editoria digitale è veramente difficile scindere le due cose.

Delle molte riflessioni presenti online poche hanno il valore di andare oltre la semplice (e a volte imbarazzante) opinione personale che, in questo caso non aiuta la discussione. Un ottimo contributo viene da Luca Masali su Pennyebook in data 14 gennaio 2013. La ricerca a cui lo scrittore italiano fa riferimento è svolta tra ragazzi americani tra i 9 e i 17 anni per l’anno 2012 ed è stata commissionata dall’editore Scholastic Inc. Un ragazzo su quattro sostiene di leggere di più, su formato digitale, mentre la percentuale nelle femmine cala a causa delle distrazioni di altri device come smartphone e tablet. La percentuale di lettori forti (>12 titoli letti negli ultimi 12 mesi) rimane stabile al 32% (In Italia è il 14,3%, ndr). Trovano, tra i giovani, un’ottima risposta i cosiddetti libri interattivi, che grazie a video e diverse altre funzioni permettono un coinvolgimento maggiore rispetto ai loro parenti cartacei. In questo caso parliamo di esperienze di lettura che solo i tablet riescono a dare.

Ancora più interessante è l’indagine fatta da Marketing and Research Resources e publicata dal Wall Street Journal (qui in lingua originale) il 25 agosto 2010 sempre relativa al mercato d’oltre oceano.

Secondo i dati ottenuti dallo studio, chi possiede un lettore elettronico legge in media 2,6 libri al mese, a fronte dell’1,9 del lettore cartaceo. La ricerca è stata condotta su un campione di 1200 possessori di e-Reader: 4 su dieci hanno dichiarato di leggere di più grazie all’apparecchio, il 58% ha detto di leggere la stessa quantità di libri, il 2% di leggere meno

Il 14 ottobre 2013 il portale Pianeta eBook pubblica i risultati di un sondaggio fatto a questo proposito tra i propri lettori, quindi su un campione italiano. Gli appena 64 votanti non costituiscono assolutamente un campione indicativo, tant’è che il risultato è palesemente sbilanciato in favore di chi legge addirittura 10 titoli in formato digitale in più all’anno rispetto al formato cartaceo.

Il risultato del sondaggio fatto da Pianeta eBook

Sempre ad ottobre 2013 tech.fanpage pubblica i risultati di una ricerca pubblicata da Bookish e USA Today tra gli americani di età compresa tra i 18 e i 40 anni.

il 35% dichiara di leggere di più da quando possiede il suo device (il 29% i possessori di iPad, il 40% i possessori di e-reader); 18 i libri letti in media in un anno dai lettori digitali, contro gli 11 letti da chi ricorre al cartaceo.

Grazie a Alessia Rastelli, che scrive a proposito di questo trend su corriere.it, anche lei nell’ottobre del 2013, finalmente veniamo a contatto con dati interessanti relativi al mercato italiano, anche se l’analisi del Corriere non risponde direttamente alla nostra domanda.

Gli ebook, inoltre, influenzano positivamente la lettura. Il 3% della popolazione con più di 14 anni (1, 6 milioni di italiani), nel 2012, ha letto in digitale. Un dato salito del 45% rispetto al 2011, che fa innalzare (seppure di poco) la lettura complessiva di libri in Italia, dopo il crollo dell’1,5% dal 2010 e al 2012.

Ricapitolando, le due fonti principali (WSJ nel 2010 e Corriere nel 2013) e mentre la prima afferma esplicitamente che chi legge digitale legge di più, la seconda si limita a sottolineare il contributo positivo alla lettura di chi legge in digitale, apparentemente per il coinvolgimento di un nuovo segmento di lettori.

La flessibilità di utilizzo e la portabilità sono due aspetti chiave del successo dell’eReader. La possibilitá di portare con sé decine di migliaia di parole in meno di 200 grammi di apparecchio è un vantaggio non da poco, soprattutto se si è abituati a leggere volumi oltre le 500 pagine che nella versione cartacea diventano difficilmente gestibili senza una borsa o uno zaino. La possibilità di accedere direttamente a dizionari e vocabolari o confrontarsi con le sottolineature di altri lettori sono funzioni che arricchiscono l’esperienza di lettura.

Un altro aspetto che non va sottovalutato è il cosiddetto inchiostro elettronico la cui invenzione nel 1996 ha permesso il passaggio al libro digitale. Questo tipo di innovazione ha risolto il problema della retroilluminazione, principale ostacolo della lettura a schermo. Se a questo aggiungiamo la continua ricerca e sperimentazione per rendere la lettura sempre più facile, come ad esempio l’avvento (per i dispositivi Amazon) di Bookerly, il font nativo per eReader, il gioco è fatto.

Se quindi non siamo riusciti a dare una risposta definitiva alla nostra domanda possiamo comunque concludere che il digitale sia oggi un alleato irrinunciabile per l’editoria. Il rapporto dell’Associazione Nazionale Editori relativo al 2014 conferma infatti questo trend. Nonostante un calo importante dei lettori italiani (-3,4% pari a 849 mila lettori in meno del 2013) i titoli prodotti in eBook aumentano nel 2014 del 26,7% con ben 5 milioni di lettori digitali contro 1,1 milioni del 2011 e 1,9 milioni del 2013. I numeri sembrano infatti confermare la tesi della Rastelli, ma la necessità di politiche che incentivino la lettura sembra essere sempre più impellente.

Leggere oggi

Per partecipare alla conversazione scrivete una storia usando il tag Leggere oggi qui su Medium o rispondendo alle storie degli autori cliccando su “write a response”, che trovate in fondo ai post.

--

--

Andrea Wierer
Leggere oggi

Papà, expat in Svezia, social media strategist freelance e barefoot runner! Non necessariamente in quest’ordine www.andreawierer.com