La biblioteca più piccola d’Italia in una cabina telefonica

Cultora
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3 min readJul 11, 2015

Sparse ancora qua e là esistono ancora, le vecchie cabine telefoniche, più o meno intere ma prive del loro originario indirizzo. In un primo momento vandalizzate e soppiantate dall’avvento dei cellulari, sono state vetrine per annunci, volantini e manifesti pubblicitari suscitando quasi una sorta di nostalgia per i tempi passati. Ebbene, mettendo da parte i sentimentalismi o meglio, trasfrmando anche quelli, una buona e nuova idea arriva dall’Associazione Pro Loco in collaborazione con il Comune di Barga che ha promosso il progetto di valorizzazione della Red Telephone Box Barga, ovvero la biblioteca più piccola della Toscana tutta concentrata in una vecchia cabina telefonica. L’interno è stato allestito ad hoc affinché diventasse un reale e concreto luogo per lo scambio di libri, in più gli organizzatori hanno inserito il Bookcrossing di Barga in una rete di scambi internazionali in cui è possibile seguire un libro durante tutto il suo tragitto.

Tuttavia l’iniziativa biblioteche telefoniche non è nostrana ma proviene dagli Stati Uniti, più precisamente dall’architetto di New York John Locke che si è interrogato a lungo sulla distribuzione delle cabine nel territorio cittadino. Oggetti ormai obsoleti, visibili nelle zone più periferiche. Da lì l’idea di trasformali in nuovi “mezzi di comunicazione” riempiendoli di libri. I primi esperimenti non andarono bene, le persone non sapevano che fare non avendo indicazioni: i libri destavano curiosità, qualcuno li guardava e riponeva, molti furono rubati con annessi scaffali. Ma al terzo tentativo andò meglio. I libri sono stati marchiati con una sorta di bollo in modo da riconoscerne il Bookcrossing per evitarne la rivendita e, con i dovuti suggerimenti, le persone hanno imparato a scegliere i libri, sostituendoli con altri che li avevano appassionati in modo particolare.
Si tratta di un esperimento sociale e culturale allo stesso tempo: le persone hanno modo di confrontarsi e di arricchirsi, oltre che di produrre conoscenza in quelle aree più povere dove i libri sono sconosciuti per la maggiore.

L’eco di questo progetto arriva anche in Germania dove addirittura si vedono liberi scaffali nelle strade, accessibili a tutti e completamente gratuiti. Questo, sostenuto anche dalle librerie commerciali e rivenditori online, poiché non ostacola il commercio tradizionale e promuove lo stimolo alla lettura.

L’unico tipo di letteratura negata è quella di stampo propagandistico, ma intanto il progetto prosegue e si allarga per generare cultura e aprire un varco in tutti quei luoghi dove l’accesso ai libri è sempre stato molto complesso.

Questo post è già apparso su www.cultora.it l’11 luglio 2015.

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