Gaslight (1944)

Le migliori cinque letture per sopportare i bulli mentre sognate di farli fuori

“People can be awfully nasty, but they sure taste sweet.”

Elsa Panales
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7 min readOct 5, 2016

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Alcune tra le persone più ciniche che conosco adorano i romanzi sentimentali — più melensi e stereotipati sono, meglio è. Si tratta di gente che osserva con malevolenza, o alla meglio gelida rassegnazione, non solo la propria vita sentimentale ma la vita di coppia in genere come categoria esistenziale e le amicizie proprie o altrui, e che ha una visione delle dinamiche sociali che chiamare rigidamente gerarchica è l’eufemismo del secolo. Ecco, molti di questi insospettabili si fanno di Harmony Romance, Moccia e Susanna Tamaro nel segreto della loro cameretta.

Vorrei sottolineare che non penso che tutti i lettori di romance siano di fondo dei cinici, né che tutti i cinici siano segretamente appassionati di storie d’amore. Chiaramente la condizione di Cynical Asshole si ha solamente quando tutto appare o suona una merda a qualcuno, come ci insegna South Park, e ogni altra caratteristica è inessenziale. Ho care amiche dedite al culto dei vampiri alla porporina della Meyer che non sono ciniche affatto. Dico solo che i gusti in fatto di libri non sempre permettono di fare predizioni intuitive sulla personalità del lettore. E dico questo principalmente perché le mie letture sono piene di morti ammazzati ma io sono una persona adorabile. Però, be’, temo di essere una che si gode un buon omicidio di tanto in tanto.

Un horror o un noir o un dark fantasy ben scritti li leggo volentieri in praticamente ogni occasione ma quando ce l’ho con qualcuno anche di più. Davanti ai casi di bullismo e persecuzioni finite male che purtroppo affollano la cronaca dei quotidiani online, mi capita spesso di ripensare alle storie che, in momenti di isolamento o crisi, mi hanno aiutato a stare meglio, anche se solo per qualche ora. Premettendo che no, un romanzo non vi eviterà di andare dallo psicologo se ne avete bisogno e, sì, ovviamente la soluzione migliore quando siete in difficoltà è chiedere aiuto ad amici, famiglia o a uno specialista (e che non dovreste assolutamente mai avere paura di farlo), ho messo insieme una lista di letture che vi aiuterà a dilettarvi fra soluzioni di problemi esistenziali e i blocchi di troll su Facebook. Buon divertimento!

5. Carrie — Stephen King.

Avere il menarca mentre si fa una doccia negli spogliatoi della scuola è già di per sé abbastanza traumatico. Peggio ancora se non capisci esattamente cosa stia accadendo perché tua madre è una fanatica religiosa che si è sempre scrupolosamente astenuta dai discorsi sulle api e sui fiori, tuo padre è fuggito prima che tu nascessi e di educazione sessuale a scuola non se ne parla perché siamo nel 1979 e la liberazione sessuale c’è stata ma se ne sono accorti in pochi. Quando poi le tue adorabili compagne di scuola cominciano a bombardarti di assorbenti e improperi urlati, gli elementi per la catastrofe ci sono tutti. Questo è l’inizio di Carrie, il primo romanzo pubblicato da Stephen King.

La pubertà, però, non è l’unica cosa che fa la sua improvvisa comparsa nella vita della protagonista Carrie White, beautiful freak, dolce disadattata e agnello sacrificale dei bulli e bulle. Carrie è anche una telepate e questo potere sopito si risveglierà quando meno se lo aspetta.

Sono passati oltre vent’anni dalla prima volta in cui ho letto Carrie, ma rimane uno dei romanzi a cui sono più legata e la scena della doccia non è forse la più spaventosa o umiliante ma continua periodicamente a ricomparire nei miei incubi. Se pensate di essere in crisi, pensate a Carrie White e abbandonatevi alla catarsi (o alla peggio fantasticate su chi fareste fuori se aveste poteri talmente fichi da far saltare in aria una pompa di benzina con lo sguardo).

4. Cronache di Dragonlance — Margaret Weiss e Tracy Hickman.

Ok, non il massimo dello splatter. E sì, questi tre romanzi — che segnano l’inizio di una saga infinita e tuttora in corso coi figli, nipoti, amici, conoscenti e compagni di classe delle medie dei protagonisti iniziali — sono per alcuni versi il tipo peggiore di fantasy, quello in cui senti i dadi che rotolano e il Dungeon Master che sfoglia il manuale dei mostri per calcolare quanti punti ferita mancano alla sconfitta del Demogorgon. Però ci sono avventure rocambolesche di puro intrattenimento e almeno tre personaggi fichissimi (e, va bene, gli altri sono per lo più irritanti) — Fizban il Favoloso, che è una via di mezzo fra Gandalf il Grigio e il Mago Merlino de La Spada Nella Roccia della Disney, il saggio kender Tasslehoff Burrfoot (non sono ironica, nei romanzi passa da mina vagante ma in realtà è l’unico che ha capito tutto della vita) e il mago Raistlin. Siete in modalità “bulli, un giorno ve la farò pagare, voi siete grossi ma io sono intelligente”? Raistlin è l’uomo per voi, specie se avete meno di 18 anni. Dopo questa età, anche Raistlin potrà sembrarvi un pallone gonfiato (ma Tasslehoff, no, lui è proprio amore ed è per sempre).

3. Cronache del Ghiaccio e del Fuoco — George R. R. Martin.

Ovvero, il ciclo di romanzi fantasy da cui è stato tratta la serie televisiva Il Trono di Spade. Qui non c’è molta presentazione da fare, visto che se non siete rimasti chiusi in un eremo tibetano negli ultimi sei anni di Game of Thrones avrete sentito sicuramente parlare, anche se magari ve ne siete tenuti volontariamente alla larga. Quel che posso dirvi è che, a mio modestissimo parere, imbarcarsi nell’impresa di leggere la mastodontica saga epic fantasy di Martin può valere veramente la pena (A Song of Ice and Fire consta di cinque volumi pubblicati per i mercati in lingua inglese e due in arrivo non si sa bene quando. Confesso di non sapere in quanti libri li abbia spezzettati Mondadori che pubblica Martin in Italia — calcolate che saranno comunque oltre cinquemila pagine totali). La ragione fondamentale è in pochi scrittori sanno dare una voce agli underdog come Martin, che i romanzi sono molto più crudi e violenti della serie televisiva, e che confronto ai sadici assassini di Westeros compagni di classe molesti, professori che vi prendono di mira e datori di lavoro stronzi vi parranno una bazzecola.

2. Boobs — Suzie McKee Charnas

Boobs (ovvero Tette), al contrario delle infinite saghe fantasy alla posizione 4 e 3 della mia classifica di letture anti-bulli, è un racconto horror a tema licantropi (e sì, anche a tema tette) talmente breve che fate prima voi a leggerlo che io a raccontarvelo. Lo trovate in italiano cercando in biblioteca una raccolta edita da Mondadori e intitolata Non solo con il rasoio (se non ricordo male, in questa raccolta, il titolo prosaico Boobs era stato cambiato in Le mie notti di luna piena)o inglese qui.

Per parlarvi di Boobs (ma siete ancora qui? Andate a leggerlo), vi racconterò di un bel film che me lo ha ricordato — ovvero Chronicle. In Chronicle, un gruppo di adolescenti scopre di avere i super poteri e li usa come li userebbe qualunque ragazzino: ovvero, invece di salvare il mondo, si filmano mentre compiono imprese alla Jackass, fanno scherzi in giro e si danno a un allegro vandalismo.

Se a tredici anni la natura mi avesse donato la licantropia oltre che le tette, come alla protagonista di Boobs, credo che sarebbe accaduto esattamente quello che succede nel bellissimo, pluripremiato racconto di Suzie McKee Charnas.

1. L’amica geniale — Elena Ferrante

Vi avverto che anche qui rischiate di infilarvi in una saga abbastanza lunga — ma quantomeno una saga conclusa e che, credetemi, vale la pena di essere letta in ogni sua pagina. Questo romanzo è il primo della tetralogia di Elena Ferrante che segue la storia dell’amicizia fra Elena e Raffaella, o meglio fra Lenù e Lila, due ragazze che crescono nel cuore di Napoli nel primo dopoguerra e coltivano un rapporto contraddittorio che mischia amore, lealtà feroce e competizione, senso di protezione e aggressività. Elena Ferrante è una maestra a sviscerare i suoi personaggi, specie la sua omonima che è anche la voce narrante del romanzo — Elena ci racconta delle sue umili origini, dell’ambizione e del duro lavoro che la portano a lasciare Napoli per avventurarsi prima alla Normale di Pisa e poi a perseguire la carriera universitaria, l’impegno politico e la scrittura, restando però sempre legata a doppio filo a Napoli, e alla sua amica Lila.

Si tratta di narrativa letteraria e ci sono alcuni elementi nella trama che penso possano essere compresi soprattutto da una lettrice o un lettore maturi ma la storia è sicuramente avvincente e può essere goduta appieno anche dai più giovani.

Penserete, abbastanza a ragione, che Ferrante nella mia lista di letture anti-bulli stia come i cavoli a merenda, che questa regina della letteratura italiana non abbia nulla a che vedere con i draghi di Martin e Weiss né coi fiumi di sangue di King e McKee Charnas.

Ferrante però riesce a far fare alle sue eroine una cosa meravigliosa — cambiare e sopravvivere. Lenù e soprattutto Lila, nel corso della loro esistenza, sono costrette a superare prove durissime. Anche dopo i tradimenti e le umiliazioni più cocenti, non si buttano sotto un treno né si dedicano allo shopping compulsivo, salvo poi cedere al veleno una volta che i debiti le hanno sopraffatte.

Lenù e Lila sono costrette, come tutti noi, a lasciarsi maltrattare e cambiare dalla realtà che le circonda — ma il cambiamento ha una funzione evolutiva, perché all’interno della stessa identità anagrafica, le protagoniste di Ferrante vivono molte vite diverse. Quando la distruzione di una di queste esistenze si abbatte su di loro, trattengono il respiro e contano fino a dieci mentre la loro vita va in frantumi. Ma per ognuna delle loro sconfitte, la loro forma distrutta lascia spazio a un’identità nuova, che si rialza e ricomincia.

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Elsa Panales
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Lavoro nell’informatica. Leggo, disordinatamente, anche molto altro. Mi piace scrivere di libri. Contatto: elsa.panales[at]gmail.com