Libro di carta o libro elettronico?

Libero Seleni
Leggere oggi
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6 min readJan 1, 2016

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È davvero solo il contenuto che conta? Si tratta solamente di simpatie e preferenze personali o vi sono altri fattori in campo, sia fattori oggettivi che soggettivi? Ed è sempre vero che quello che conta è il contenuto oppure anche la forma con cui lo si fruisce può cambiare l’esperienza complessiva e quindi il gradimento e il giudizio? In fondo a pensarci bene un film visto al cinema è comunque un’esperienza più coinvolgente che visto alla televisione. Il fattore ambientale in questo caso è importante, soprattutto per certe tipologie di film. Non potrebbe essere la stessa cosa per la lettura?

Lasciatemi prendere il discorso un po’ alla lontana.

S. La nave di Teseo

S. La Nave di Teseo è un libro particolare, come molte delle iniziative di J.J. Abrams. Nasce infatti da un’idea del creatore di Lost e regista di Star Trek e del recente Star Wars — Il risveglio delle forza. Chi ha materialmente scritto il testo, sempre in collaborazione con Abrams è lo scrittore statunitense Doug Dorst.

Sulle pagine del libro, a fianco della storia narrata nel testo, si snoda, attraverso le note scritte nei margini, la vicenda di due ragazzi, un ex ricercatore universitario e una studentessa che lavora nella biblioteca dell’università. Il loro rapporto è legato al tentativo di rivelare l’identità di Straka, l’autore del romanzo che stanno leggendo (ovvero La nave di Teseo).

L’esperienza di lettura ha anche un’importante componente sensoriale, S. infatti si presenta come un cofanetto cartonato con al suo interno un libro con copertina rigida e un’estetica anni ’50, La nave di Teseo. Il libro, con tanto di segnatura di biblioteca e pagine ingiallite, è zeppo di cartoline, foglietti, ritagli di giornale e annotazioni scritte nei margini dai due ragazzi. Tenere fisicamente fra le mani il libro, accarezzarne la copertina ruvida, spiegare i ritagli di giornale, rigirarsi fra le dita le cartoline, è un’esperienza sensoriale potente. E anche se a volte si rischia di essere presi dal panico quando un indizio sfugge dal suo posto fra le pagine e si dispera di non riuscire più a ricollocarlo, la lettura è affascinante.

Ora veniamo all’ebook. Nell’edizione originale della versione elettronica è presente una nota di Abrams e Dorst che sottolinea come l’esperienza dei protagonisti di S., il ricercatore e la studentessa, sia quella di tenere fisicamente fra le mani un libro, leggerlo, condividerlo. Per questo leggere l’edizione cartacea permette a noi lettori di avvicinarci più intimamente ai protagonisti della vicenda, condividendo con loro l’esperienza tattile nello stesso modo in cui loro l’hanno percepita. Proseguono avvisando che per quanto sia stato fatto il meglio possibile per creare una versione elettronica in grado di soddisfare i lettori, la versione fisica, cartacea permette comunque un’esperienza molto diversa.

È proprio così o si tratta solo di un vezzo, di un capriccio di un autore geniale, famoso per le sue invenzioni bizzarre?

Declino degli ebook?

Il 2015, secondo le previsioni degli analisti, avrebbe dovuto essere l’anno del trionfo dell’ebook che avrebbe scalzato il libro stampato dalle preferenze dei lettori. Pare invece che non sia andata così. Secondo alcune statistiche le vendite di ebook negli Stati Uniti sarebbero calate, assestandosi sui livelli di cinque anni fa. Allo stesso tempo è notevolmente aumentato il numero di librerie e alcune grosse librerie indipendenti dichiarano un aumento di fatturato. Pare che anche i servizi di book streaming (un abbonamento che permette di leggere liberamente tutti libri disponibili nella biblioteca del fornitore) non riescano a sfondare.

Ma è proprio così? In realtà, secondo un’analisi più approfondita svolta da Author Earnings, non è affatto vero che l’ebook abbia subito un declino a favore del libro tradizionale. Secondo questo report ciò che è accaduto è piuttosto uno spostamento del mercato che ha favorito i piccoli editori indipendenti e coloro che si auto-pubblicano a discapito dei grandi editori. Amazon dichiara un aumento complessivo di vendite di ebook, con un notevole incremento per gli auto-pubblicati, gli indipendenti e per gli Amazon imprints e un contemporaneo calo di vendite per i grandi editori.

L’ebook non sarebbe affatto in declino quindi. Ciò a cui stiamo assistendo è uno spostamento nelle preferenze dei lettori. Ma se è vero che le vendite dei libri cartacei sono andate meglio del previsto, almeno per gli stessi grandi editori che hanno visto diminuire le vendite di ebook, allora qualcosa di significativo c’è. In questo caso non sono realistiche le dichiarazioni di chi dà per morto l’ebook, ma nemmeno quelle di chi lo vede proseguire nella sua marcia trionfale. I libri indipendenti e auto-pubblicati sono disponibili solo in ebook, i lettori quindi non hanno scelta, e inoltre hanno in genere un prezzo decisamente più basso rispetto ai libri dei grandi editori. I libri dei grandi editori invece esistono in versione cartacea e digitale con prezzi simili e in questo caso “sembra” che le preferenze dei lettori vadano ai libri di carta. Sembra fra virgolette, perché non è facile capire quanto siano veritiere certe dichiarazioni. I lettori preferiscono davvero poter stringere un libro fisico fra le mani, annusare l’odore della carta, sentirne il fruscio, ammirarne la consistenza? E si tratta solo di una motivazione estetica e sensoriale o c’è qualcosa di più?

Un’ulteriore notizia aggiunge un nuovo tassello alla questione. Secondo alcune indiscrezioni sembra che Amazon intenda aprire fra le trecento e le quattrocento librerie fisiche negli Stati Uniti. Se fosse vero sarebbe un segno evidente di come, nonostante il guadagno in crescita sugli ebook, l’interesse del pubblico per il libro tradizionale non sia affatto sulla via del tramonto.

La topografia delle parole

Anche in questo caso la risposta non è facile, né univoca. Sono state fatte molte ricerche per comprendere se la lettura su schermo o su carta comporti delle differenze nella percezione del lettore. Gli studi più recenti non mostrano differenze particolarmente significative sulla qualità dell’apprendimento da parte di studenti che hanno avuto a disposizione testi cartacei o su supporti digitali. Però si è potuto rilevare come lo studio su carta necessitasse di un minor numero di ripetizioni per permettere agli studenti di memorizzare il contenuto. Inoltre chi ha avuto a disposizione libri cartacei sembra aver raggiunto una comprensione più piena del testo. Le motivazioni andrebbero cercate nella possibilità di crearsi dei riferimenti spaziali che aiutano a collocare fisicamente una frase, un’informazione all’interno del flusso del testo. Un libro permette di percepire fisicamente la posizione si una pagina nel libro, è facile capire se si è all’inizio, a metà o verso la fine e allo stesso tempo si percepisce a colpo d’occhio la lunghezza del libro stesso. Tutto ciò non avviene in un ebook, in cui si deve andare a leggere il numero di pagine, e la propria posizione all’interno del testo è un numero poco significativo per la maggior parte delle persone. In un libro cartaceo è più facile ricordarsi il punto in cui si è letto un particolare passaggio, è facile scorrere qualche pagina indietro e ritrovarlo, su un ebook invece è poco probabile che il lettore sia riuscito a percepire quante pagine sono passate fra il punto in cui si trova e il punto che cerca.

Inoltre un libro permette la visione di due pagine, un contesto molto più ampio della singola (a volte mezza) pagina visibile sullo schermo di un e-reader. Anche in questo caso i riferimenti spaziali sono importanti, gli angoli delle pagine sono punti cardine da cui procedere per navigare dentro il testo. Il coinvolgimento dato dalla lettura su carta sembra essere maggiore rispetto alla stessa su formato digitale e lo stesso vale per la concentrazione.

Insomma un libro oltre alla tipografia ha anche una sua topografia, una rappresentazione spaziale nella nostra mente che sembra essere più importante di quanto si pensasse.

Conclusioni inconcludenti

Ricapitolando possiamo dire che S. La nave di Teseo in versione cartacea batte decisamente la versione elettronica. Io stesso ho avuto modo di provare entrambe e la mia preferenza va decisamente al libro con la sua bella copertina cartonata. E concordo anche sul fatto che l’interfaccia di un libro sia ancora nettamente superiore a quella di qualsiasi ebook e che tenere fra le mani un libro di carta permetta una migliore esperienza di lettura. Non sono affatto contrario agli ebook, ho parecchi libri sul mio Kindle ed è uno strumento che utilizzo volentieri, ma mi rendo conto che c’è ancora parecchia strada da fare prima di poter soppiantare il piacere e la comodità della carta.

Originally published in a slightly different form at stories.citizenstalk.it on January 1, 2016.

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