“Romeo and Juliet” di Frank Dicksee (dettaglio)

Parliamo d’amore

Tassonomia del sentimento romantico in letteratura

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7 min readFeb 3, 2016

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Parliamo d’amore, dai, ché non ne parliamo mai: tutti protesi verso i Grandi Temi — con una spiccata preferenza per il Lutto, che per qualche motivo non ci facciamo mai mancare — trascuriamo l’amore, che è l’unica cosa a cui tendiamo naturalmente un po’ tutti, con qualche eccezione. Per esempio Vladimir Putin, secondo me, più che all’amore tende alla caccia al cervo a torso nudo.

L’amore in letteratura prende molte forme diverse, e tutte più o meno si possono far rientrare in alcuni agili topos che vi elencherò con relativi consigli di lettura.

L’amante di Lady Chatterley, nell’ultima versione della BBC

L’amore contrastato
Lui e lei vogliono, ma le famiglie no. Lui e lei vogliono, ma le differenze di ceto (o di casta, in caso di romanzi indiani) si mettono di traverso. Lui e lei vogliono, ma sono già sposati con altra gente e sono i primi del ‘900 e il divorzio creerebbe grande scandalo. Se la letteratura che parla d’amore fosse un soffitto, l’amore contrastato sarebbe la trave portante: senza contrasto non c’è storia, senza contrasto l’amore non è una storia ma è solo un elemento come un altro della storia.
Letture consigliate: anche al di là di Romeo e Giulietta, i casi di storie d’amore contrastato in letteratura sono talmente tante da far venire il capogiro. L’età dell’innocenza di Edith Wharton, Jude l’oscuro di Thomas Hardy, Il dio delle piccole cose di Arundhati Roy, Anna Karenina di Lev Tolstoj, L’amante di Lady Chatterley di D.H. Lawrence e Come vivo ora di Meg Rosoff, in cui il problema non è che sono cugini di primo grado ma che scoppia la Terza Guerra Mondiale. Altrimenti era tutto a posto.

Un magone così.

L’amore platonico che ti lascia un magone così
Amarsi da lontano senza dichiararsi mai è un altro grande classico della letteratura, ma nessuno l’ha interpretato bene come Kazuo Ishiguro in Quel che resta del giorno. Il classico “non è mai troppo tardi” della letteratura romantica viene qui soppiantato da “è proprio troppo tardi”.
Letture consigliate: il libro in sé è spumeggiante e divertente, ma l’amore platonico che contiene lascia proprio l’amaro in bocca, e da solo basta a spostare la storia fuori dalla categoria del rosa: Ho un castello nel cuore, di Dodie Smith.

Fan art per Blue Lily, Lily Blue (The Raven Cycle no. 3), di the shardsofmyheart

L’amore impossibile per cause paranormali
Metti un vampiro centenario e una ragazzina americana, e metti pure che fra i due si crei immediatamente un legame morboso e a tratti malsano, ma che tuttavia dura nel tempo e supera ogni prova per ben quattro libri quattro, e ottieni Twilight. L’impossibilità dell’amore è un cardine di moltissimi paranormal romance, per non dire proprio di tutti: dalle creature soprannaturali impedite all’amore con gli umani per ovvie ragioni alle antiche maledizioni o recenti premonizioni che tengono lontani gli sfortunati amanti, l’amore impossibile per cause paranormali è struggente per natura. Si legge anche per capire come e se riusciranno a venirne fuori, ma nel mezzo lo struggimento è proprio tutto.
Letture consigliate: lasciate perdere Twilight, se non l’avete letto fino adesso non ne vale la pena. La bomba dello struggimento al momento è la serie di The Raven Boys di Maggie Stiefvater (in Italia esce per Rizzoli), che gira tutta — e non è uno spoiler, è la premessa — su una maledizione che grava sulla sedicenne Blue Sargent, destinata a uccidere con un bacio (o dopo un bacio? La profezia è molto imprecisa) il suo primo grande amore. La tensione sessuale necessariamente irrisolta si taglia con il coltello.
Menzione d’onore: il secondo e il terzo volume della trilogia Queste oscure materie di Philip Pullman.

Sarebbe stato un libro corto, ma pure un film corto.

L’amore a lunga fermentazione
Lui e lei si amano, ma non lo sanno. Hanno altre storie, si sposano con altra gente, fanno altre cose, ma si amano e tornano sempre a gravitare uno verso l’altra. Oppure lui e lei non si amano, ma gli tocca passare un sacco di tempo insieme e alla fine si amano. Sono storie sempre a lieto fine, e se non lo sono rientrano nella voce “amore platonico” e sono quindi un’altra cosa.
Letture consigliate: Via dalla pazza folla di Thomas Hardy (vita amore e matrimoni di una che se si fosse sposata subito con quello che le piaceva sarebbe stato un libro corto); Stardust di Neil Gaiman (a lui piaceva un’altra, ma tu vedi tante volte i casi della vita?); Camera con vista di E.M. Forster (il fidanzato era un pirla).

L’amore eterno
Qui ne avete finché volete, perché l’amore eterno nel senso di amore che dura anche quando i due sono separati da mesi e pure anni è un altro grandissimo classico, che purtroppo si presta molto a un trattamento dozzinale in cui si chiede al lettore di credere che senz’altro questo amore sia eterno, ma senza fornire uno straccio di perché o preoccuparsi troppo di approfondire le emozioni legate all’eternità di questo amore. I casi di successo, tuttavia, sono clamorosi.
Letture consigliate: siccome di libri in cui lui e lei si amano fra mille peripezie tutta la vita e oltre ne avrete letti tutti, recuperate Per una volta nella vita di Rainbow Rowell (Eleanor & Park in originale), storia d’amore fra due adolescenti degli anni ’80 costruita in un modo così poetico da sembrare davvero eterna.

Puf.

L’amore eterno finché dura
Si amano, si amano, si amano un sacco e poi puf! Finisce tutto. Sopraggiunge un imprevisto, una malattia, un’inevitabilità, una tragedia, una cosa, e viene fuori che tutto quell’amore alla fine era tranquillamente accantonabile. Non è sempre una brutta cosa. A volte ne vengono fuori bene.
Letture consigliate: questa lista è scarsissima di storie d’amore omosessuali, ma nella categoria “L’amore eterno finché dura” Maurice di E.M. Forster si piazza abbastanza bene. Le regole della casa del sidro di John Irving ricorda a noi bambine degli anni ’70 la dinamica Candy-Terence-Susanna. Menzione d’onore per Le relazioni pericolose di Pierre Choderlos de Laclos per la seduzione che Valmont opera ai danni (è il caso di dirlo) della Presidentessa di Tourvel, per poi mollarla — seppur controvoglia — solo per vincere una scommessa. Non ne vengono fuori bene.

Presa per sfinimento.

L’amore che uno ci crede e l’altro no e finisce che lo prende per sfinimento
Un genere molto amato è quello del lungo, lunghissimo corteggiamento che finisce in amore più per la tenacia di uno dei due che per effettiva sostanza del sentimento di partenza. È l’equivoco alla base di milioni di cause per stalking, ma non facciamoci scoraggiare: in letteratura suona meglio che nella vita personale.
Letture consigliate: ovviamente L’amore ai tempi del colera di Gabriel García Márquez, in cui Florentino Ariza vince ogni maratona di resistenza amorosa aspettando Fermina Daza letteralmente per tutta la vita. Buon secondo arriva Darcy in Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen, che sta appresso a Elizabeth Bennet con costanza ammirevole. Ma forse nessuno può battere la quieta testardaggine di Peeta in The Hunger Games di Suzanne Collins: il suo è un amore che resiste a due tornei a chi muore per ultimo, a un lavaggio del cervello con condizionamento che lo porta a cercare di uccidere l’amata, alla concorrenza dell’amico del cuore di Katniss e soprattutto al fatto che per lei, di base, l’amore è un inciampo evitabile.

Piangeroni.

L’amore a breve scadenza causa morte prematura
Ho tenuto il piatto forte per ultimo, perché niente ci fa struggere come un amore che finirà perché uno dei due schiatta, preferibilmente dopo lunga malattia (il che dà a tutti il tempo di soffrire adeguatamente e pronunciare parole memorabili). Nicholas Sparks ci ha fatto sopra un’intera industria, ma ne esistono anche esempi meno manipolatori.
Letture consigliate: tutti direte in coro Love Story di Erich Segal, e come darvi torto? È la rappresentazione ultima del LEI MUORE. Io confesso di avere piangiucchiato con Ritratto di signora di Henry James (che volendo rientra anche nelle categorie “presi per sfinimento” e “amore a lunga fermentazione”), in cui Ralph Touchett muore cinque minuti dopo che Isabel Archer si è resa conto di amarlo. E i lettori: oh Gesù dagli occhi buoni.
Per prossimità con James, niente male anche La casa della gioia di Edith Wharton (Lily Bart muore proprio quando Lawrence Selden decide che sì, dai, potrebbero anche sposarsi). Ma come strazio difficilmente si può fare peggio di Colpa delle stelle di John Green, in cui tutti i protagonisti hanno il cancro (ma ne muore uno solo) e Non lasciarmi di Kazuo Ishiguro, in cui i personaggi sono destinati a una morte prematura fino dall’inizio, ma quando succede si sta comunque male, malissimo, peggio non si può.

Più piangeroni.

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