Segreti e illusioni degli anni di Piombo. L’Arrivo di Saturno

Elsa Panales
4 min readDec 9, 2017

--

Fiumicino, 1973. Un commando terrorista palestinese fa esplodere due bombe al fosforo dentro un Boeing 707 della Pan Am, uccidendo 30 passeggeri. Si tratta di una delle innumerevoli stragi, orchestrate da associazioni terroristiche che lottano per il riconoscimento dello Stato Palestinese, consumatesi in Europa, Asia e Medio Oriente fra il 1968 e il 1989. Quella che verrà ricordata come la Strage di Fiumicino, tuttavia, rappresenta uno spartiacque per la storia italiana e l’inizio delle trattative segrete fra l’allora Ministro degli Esteri, Aldo Moro, e il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, la formazione politica e militare palestinese che ha organizzato la maggior parte di questi attentati.

Negli stessi anni, due adolescenti — Graziella e Dora — iniziano ad intessere i loro ben più lievi segreti di ragazzine in diari che si scambiano e lunghe conversazioni. Si sfidano ad infrangere regole, fumare una sigaretta o baciare un ragazzo, assaporando per la prima volta piccole trasgressioni che a loro — studentesse modello che si sono appena lasciate alle spalle un’infanzia diligente e mite — donano il brivido della ribellione. Sono intelligenti, Graziella e Dora, ed assieme alle piccole trasgressioni, sono concentrate sul proprio miglioramento personale e su quello della società che le circonda, immerse nello spirito di Utopia degli anni ’70 e nella consapevolezza che la rivoluzione non è un pranzo di gala, ma c’ è bisogno di studiare, di lavorare duramente per raggiungerla. Il piccolo rito delle disubbidienze e l’avvicinarsi alla politica e al giornalismo sono elementi diversi ma necessari del processo di crescita di Dora e Graziella che cercano di esplorare insieme, di capire la realtà che le circonda. Fino a quando le strade delle due si separano, a causa di un litigio furioso, come a volte accade quando si hanno vent’anni — Dora si avvicinerà al territorio della finzione, del teatro e della letteratura; Graziella continuerà a perseguire a testa bassa la strada della realtà, investigando come giornalista il traffico d’armi fra Italia e Medio Oriente, anche se questa realtà si rivelerà sempre più oscura e minacciosa, come un grosso animale acquattato in fondo ad una caverna che esce allo scoperto solo quando si è troppo vicini per scappare.

Marche, 1921. Han van Meegeren, pittore e falsario olandese ossessionato dai quadri di Vermeer, si reca in un paesino sperduto fra i Monti Sibillini. Ha ricevuto dal misterioso committente Acca una proposta che non può rifiutare — in cambio di una cifra da capogiro che lo renderà insperabilmente ricco, deve dipingere un’Apocalisse come se fosse Vermeer, per una piccola chiesa di montagna.

Sono questi i tre fili narrativi principali che si intrecciano in L’arrivo di Saturno (Giunti Editore, 2017), l’ultimo romanzo di Loredana Lipperini, giornalista, voce del programma Fahrenheit su Radio 3, attivista e blogger.

Prima di iniziare questo romanzo, avevo letto con piacere molti articoli e saggi di Lipperini dedicati agli argomenti più svariati (dalla situazione delle donne in Italia, alla fama online e al precariato), ma non si mi ero mai avvicinata a sue opere narrative — con la parziale eccezione del libro Questo trenino a molla che si chiama il cuore, che tuttavia non mi aveva entusiasmato, pur essendo scritto molto bene. Per questa ragione e anche per un titolo “astrologico” (e dunque, per me, lievemente respingente) ho posticipato l’acquisto del suo ultimo romanzo per diversi mesi, tentennante fra la curiosità di leggere l’opera narrativa di una voce giornalistica che amo molto e il dubbio di incappare in un tipo di narrazione che non facesse per me. Dopo le prime 50 pagine, il dubbio era completamente dissipato e mi sono ritrovata immersa fino al collo in una storia appassionante e allo stesso tempo assurda, perché — come ho scoperto mentre leggevo — gli episodi più incredibili erano proprio quelli rubati alla cronaca dei giornali mentre gli elementi fantastici del racconto di Lipperini erano quelli che richiedevano un minor sforzo di sospensione dell’incredulità. La finzione, come sanno bene i falsari e gli illusionisti, è spesso assai più rassicurante della verità. In una trama fittizia, possiamo separare facilmente i red herring — le false piste che il narratore-illusionista usa per confonderci e distrarci — dagli indizi genuini, i fatti nudi e crudi, che ad un certo punto ci verranno elencati nell’ordine giusto e utilizzando la giusta narrazione dal buon detective, che ci avrà convocato tutti nel vagone ristorante per spiegarci, infine, quale siala Verità, per svelare ogni mistero e punire i colpevoli del delitto.

Ne L’arrivo di Saturno, di omicidi e misteriose sparizioni ce ne sono diversi ma solo quelli di finzione vengono inseriti in una trama che dona loro un qualche tipo di significato. Al contrario, la sparizione di Graziella De Palo — che in questo romanzo è la migliore amica di Dora, la voce narrante, e nella vita è stata la migliore amica di Loredana Lipperini durante la loro adolescenza — non riceverà mai una spiegazione ufficiale.

Utilizzando un contenitore sperimentale, un romanzo che mischia nuovamente autobiografia e inchiesta, Lipperini ci regala una scrittura avvincente e cruda che mette nudo ferite ancora aperte della sua storia personale e della Storia con la maiuscola e il risultato è, per quanto mi riguarda, uno dei migliori libri usciti in Italia nel 2017.

--

--

Elsa Panales

Lavoro nell’informatica. Leggo, disordinatamente, anche molto altro. Mi piace scrivere di libri. Contatto: elsa.panales[at]gmail.com