Tutte le fumettiste della mia vita

Nessuna donna è stata selezionata per il Grand Prix di Angoulême, eppure le autrici di fumetti sono moltissime e molto brave. Se non le conoscete è il momento di scoprirle

Pietro Scarnera
Leggere oggi
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5 min readJan 6, 2016

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Era il 2003 quando incontrai Marjane Satrapi. Incontrare forse non è il verbo giusto: lei era a Bologna per presentare l’ultimo volume di Persepolis, e io, che avevo appena iniziato a leggere i cosiddetti “graphic novel”, ero in fila per una dedica, da vero fan. Ce l’ho ancora quella dedica: mi scrisse solo “buona fortuna Pietro” (in italiano) e penso sempre che un po’ di fortuna Marjane me l’ha portata. Ma soprattutto il suo Persepolis è stato uno dei libri a farmi pensare che fare fumetti poteva essere una buona idea.

Marjane è stata solo la prima. Se dovessi elencare tutte le fumettiste della mia vita non potrei non citare Elettra Stamboulis di Mirada, che mi ha dato fiducia nonostante le avessi mandato dei veri scarabocchi per il concorso Komikazen del 2009. O Giulia Sagramola, che senza conoscermi mi scrisse per dirmi che le era piaciuto un mio fumetto. O Vanna Vinci, che mi ha fatto uno dei complimenti più belli mai ricevuti. Che dire oggi di Cristina Portolano, che ogni tanto mi sfama ed è una costante fonte di ispirazione? O di Eliana Albertini, a cui ho rubato un disegno che contemplo ogni giorno? Man mano che, dal 2009, mi sono addentrato nel mondo del fumetto come autore, cioè in una veste del tutto nuova per me, la presenza di tante fumettiste è stata per me incoraggiante e rassicurante, ma soprattutto è sempre stata un dato di fatto.

Ora però succede questo. Il Festival di Angoulême, che è un po’ la Cannes del fumetto, ogni anno tra gli altri premi assegna un Grand Prix, una specie di riconoscimento alla carriera: chi lo vince diventa il presidente della giuria l’anno successivo. Uso l’articolo al maschile perché il problema è che quest’anno i 30 selezionati al Grand Prix sono tutti uomini. Il Collettivo delle creatrici di fumetto ha denunciato la cosa, giustamente, e ha invitato a boicottare il Grand Prix, annunciando che le autrici del collettivo non voteranno. Alcuni degli autori selezionati, come Joann Sfar, Riad Sattouf, Daniel Clowes, Milo Manara si sono auto-esclusi dalla lista, seguiti quasi subito da Christophe Blain, Pierre Christin, Charles Burns, Chris Ware e Etienne Davodeau… troppi, tanto che la direzione del festival ha fatto dietrofront: prima ha aggiunto sei nomi femminili alla selezione, poi ha cancellato la lista, e ora chi ha diritto di voto può scegliere liberamente chi candidare al Grand Prix.

Non è una questione di quote rosa, mi pare piuttosto una miopia incomprensibile, una scelta che non rispecchia la realtà. Il fumetto è uno dei linguaggi più praticati dalle donne, per fortuna e sempre di più, e questo ormai da anni. Va molto meglio che in altri campi della cultura (provate a pensare a quante registe conoscete, a parte Sofia Coppola). Non c’è bisogno di quote rosa perché le fumettiste sanno già farsi valere, e lo dimostrano con storie e libri bellissimi. Dal festival dicono che non ci sono donne con una carriera abbastanza avviata da meritare il Grand Prix: mah, a me vengono in mente subito almeno tre nomi che non hanno niente di meno rispetto ai maschietti selezionati: Vanna Vinci, Rutu Modan e Gabriella Giandelli (e io non conosco tutti i fumetti del mondo, lo ammetto). Credo che dal festival (non ho idea di chi sia a scegliere) dovrebbero come minimo ammettere di aver preso un abbaglio.

Ora che ci penso, i fumetti che leggevo da ragazzo (Dylan Dog, gli X-Men di Chris Claremont) erano quelli che avevano un pubblico anche femminile, per me quello del fumetto è sempre stato un mondo anche femminile. Se no non penso che ne avrei mai fatto parte. Ma nel dubbio che questa non sia una realtà scontata, ecco qui sotto una lista di fumetti scritti e/o disegnati da donne: e non è neanche una vera lista, sono semplicemente i primi che mi saltano agli occhi visto che sono nella mia libreria, qui di fronte a me (quindi molte fumettiste mancano all’appello). E poi ci sono quelle che ancora non hanno pubblicato dei libri. Con alcune di loro ho già avuto il piacere di collaborare lavorando alla redazione di Graphic News, dove una buona metà delle storie sono scritte e disegnate da donne. Insomma, prendo questa cosa di Angoulême come una scusa per consigliarvi dei bei fumetti. E per il futuro aspettatevi un’invasione di fumettiste!

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Pietro Scarnera
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I'm a graphic novelist and illustrator. Love reading, sleeping, get up early in the morning and drawing/writing. www.pietroscarnera.com