Cuba Libre?

Dabliu
Fuori!
2 min readMay 10, 2015

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Caso ha voluto che la notizia del particolare Pride di Cuba, opportunamente tenuto ben lontano dalla simbolica data del 28 giugno, sia arrivata proprio oggi mentre leggevo il secondo capitolo di “Global Gay” di Frédéric Martel interamente dedicato alla situazione delle persone LGBT sull’isola caraibica. Si tratta davvero del bignami del bignami del potenziale racconto che, ora che da quelle parti stanno gradualmente cadendo certe barriere, si potrebbe finalmente fare del trattamento che per anni i gay(*) hanno ricevuto e continuano a ricevere da quelle parti in una sorta di assurdo congelamento del tempo pre-Stonewall. E certamente un giornalista europeo, che non ha mai nascosto i suoi fini di ricerca e il suo intento di scrivere un libro sulle diversità e sulle condizioni delle comunità LGBT nel mondo, non è riuscito a vedere e farsi raccontare, e quindi a riportare in toto quella realtà. Ma quelle poche pagine sono davvero un punto di partenza fondamentale per i gay e le lesbiche che, da quando erano adolescenti, non hanno mai tirato giù dai muri delle loro camerette il ritratto del Che. Che poi son spesso le stesse e gli stessi che parlano di pinkwashing guardando ad Israele ma contemporaneamente si bevono, più o meno colpevolmente, le scuse di un dittatore ottuagenario bastardo e omofobo(**) che con una mano utilizza la figlia per ripulire la sua immagine nei confronti della comunità internazionale e con l’altra continua a tenere il suo paese e la nostra comunità a Cuba in uno stato di polizia e di completo controllo e terrore.

Insomma verrebbe da chiedersi come vi sentireste se a Roma vi fossero negati i più elementari diritti civili, se vi arrestassero anche solo perchè vi permettete il lusso di camminare per strada, sapendo che la vostra libertà è lontana solo 150km, come Grosseto, tanta è la distanza de l’Avana dalla Florida.

Buona lettura, se vorrete aprire gli occhi.

(*) Parlo volutamente di gay perché della situazione e della condizione delle donne lesbiche, invece, al solito neanche si parla minimamente.

(**) …che in queste ore è dalle nostre parti a farsi benedire nientepopodimeno che dal vostro “chi-sono.io-per-giudicare” Francesco.

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