Omofobi, siete circondati!
Fino a qualche anno fa sembrava inimmaginabile vedere aziende partecipare ai Pride italiani. Da qualche anno, e Roma in questo è stata orgogliosa apripista, non solo numerose aziende hanno iniziato a sostenere i Pride come sponsor, ma i loro dipendenti hanno scelto di essere presenti in parata!
Se nella Capitale dallo scorso anno è presente Vitasnella, raggiunta quest’anno da Ceres, e se quest’anno in parata hanno sfilato con noi i dipendenti Acea e Microsoft, Milano ha incassato il sostegno di Google Italia e Twitter Italia mentre in Sardegna, oltre a Tiscali che sostiene il Pride regionale sin dalla sua nascita, parteciperà Amazon Italia che proprio a Cagliari ha il suo customer service.
Sono ormai con noi non solo multinazionali e aziende estere, ma anche società italiane che hanno finalmente capito che attuare politiche di diversity management e sostenere e promuovere apertamente un’idea di Paese più giusto, che faccia propri i valori della dell’uguaglianza e della valorizzazione delle differenze, non può che far del bene alle loro organizzazioni, al benessere dei loro dipendenti e, perché no, anche alle loro casse.
Mentre la politica continua a giocare la parte del bradipo, mentre illustri esponenti gay del PD continuano a trattare con i colleghi omofobi del NCD e vanno in tv a etichettare “etico” il tema delle unioni civili mettendo le mani avanti su eventuali voti contrari, il mondo va avanti e lancia il guanto di sfida a sentinelle e neofascisti: se volete boicottare le aziende che si fanno portavoce di uguaglianza e modernità provate a continuare a diffondere pregiudizi e odio dopo aver buttato i vostri cellulari e i vostri computer (Apple, Microsoft, Google), cancellate i profili da tutti i social network e chiudete le vostre caselle di posta elettronica (Facebook, Whatsapp, Twitter, Google+, Medium, Blogger, Youtube, Tiscali), smettete di bere acqua (Vitasnella), magari anche del rubinetto (Acea) o birra (Ceres).
Molto presto rimarrete soli con un cerino spento in mano in uno ritratto perfetto che vi ritrarrà sui libri per la grottesca miseria che rappresentate. La miseria di un paese che vorreste tenere prigioniero nel vostro medioevo mentale e che si sta finalmente liberando di voi, relegandovi lentamente e inesorabilmente al posto che più vi si addice: quello della parte sbagliata della storia.
