Due poesie inedite
di Maria Lo Conti

Libreria Francavillese
La chianca
Published in
2 min readJun 12, 2015

#1
Si agitano ombre ferine
sulle pareti della stanza
e il sonno non cade, soggiace
debole al riflesso di un rumore.

Come doversi difendere
dalla poca luce, dalla pace
del mistero che simula
la morte dolce dei sensi.

Mentre l’occhio spalancato scruta
in quell’attesa rotonda
e dove non c’è niente
scorge un niente più grande.

#2
Dire la festa delle rose a maggio
dire del vento
che solleva le ciglia del papavero
e piega il grano ampio di carezze.

Partecipare al povero assoluto incanto
della natura quando rinverdisce
o quando chiama
dal lago le rane al letargo.

Sentirmi parte dell’immenso gioco
non separata esclusa straniera
ma foglia tra le foglie, vertebra e voce
del volo che risveglia a stormi il cielo.
E non nascondermi più
e non mostrarmi, ma esistere
soltanto, indisturbata

e mite e dire
con le parole di tutti
anche le mie parole.

Maria Lo Conti è nata a Messina nel 1985. Si è laureata in Italianistica a Roma, dove ha lavorato come editor e redattore editoriale. È stata finalista al Premio Laurentum per la poesia (XXVII edizione) e vincitrice del Premio di Poesia Città di Castorano (X edizione). Suoi testi critici sono stati pubblicati su minima&moralia e un suo racconto su Abbiamo le prove. Ha partecipato al torneo 2015 di Atti Impuri Poetry Slam.

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