6 consigli di self editing per correggere da solo i tuoi testi

Carmen Laterza
Libroza
Published in
4 min readDec 10, 2015

“Scrivi da ubriaco e correggi da sobrio”, diceva Ernest Hemingway.

Forse prima di scrivere lui beveva qualche mojito, ma anche preso in modo metaforico il suo suggerimento rimane valido.

Quando si scrive bisogna lasciarsi andare, dire quello che ci viene in mente, come fanno gli ubriachi, non censurare la penna prima ancora che tocchi il foglio (o le dita prima che sfiorino la tastiera).

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Bisogna avere il coraggio di lasciare fluire i pensieri sulla pagina per non spezzarli, per non rallentarli, consapevoli che poi arriverà il tempo della revisione e della correzione.

Su questo non c’è dubbio: ogni testo ha bisogno di un’accurata revisione.

Hemingway stesso lo confermava con schiettezza: “La prima bozza di ogni cosa è una merda”.

E se lo diceva lui!

Nella creazione complessiva di un testo l’editing è quindi una fase importante e delicata, perché è il momento in cui da una bozza grezza emergono gli snodi narrativi, si definiscono i dettagli dell’ambientazione, i caratteri dei personaggi vengono approfonditi e il testo acquisisce la propria identità.

Per questo motivo un serio lavoro di editing consiste in una vera e propria riscrittura che deve essere affrontata con mente lucida e sobria.

Lasciati dunque travolgere dal sacro fuoco dell’ispirazione quando scrivi, ma poi correggi con la lancia antincendio sottobraccio.

6 Consigli di Self Editing per correggere i tuoi testi

In genere per correggere testi complessi, come può essere un romanzo, il consiglio è quello di affidarsi a un editor professionista che possa analizzare il testo nella sua interezza e a tutti i livelli di profondità. Se però non puoi permetterti i costi di un editing professionale, puoi auto-correggere il tuo testo seguendo alcuni semplici consigli.

1. Fai una pausa

Dopo aver completato la prima stesura, metti da parte il testo e lascialo riposare. Anzi, riposa tu.

Almeno una settimana, meglio un mese o più. Molto dipende dalla lunghezza, ovviamente, ma il punto è che hai bisogno di distaccarti dal tuo testo, dalle tue frasi, dai tuoi personaggi.

La difficoltà maggiore nell’auto-correggersi sta proprio nel fatto che quando leggiamo un nostro testo tendiamo a ritrovare in esso ciò che volevamo dire e non quello che abbiamo davvero espresso.

La soluzione è dunque la distanza: le cose buone hanno bisogno di tempo.

Come il pane migliore ha bisogno di una lunga lievitazione, come il vino invecchiato ha bisogno di essere ossigenato, così tu hai bisogno di liberare la mente da tutto ciò che riguardava il tuo testo prima di poterlo affrontare con occhi nuovi.

2. Affronta un livello alla volta

Parti dagli elementi strutturali più grandi, come la trama e l’organizzazione dei capitoli. Fai una lettura (o più, se necessario) per ciascuno dei livelli che decidi di affrontare e opera tutti i cambiamenti che senti necessari.

Poniti un obiettivo alla volta e leggi il testo concentrandoti solo su quello, senza lasciarti distrarre da altro. Quando sei soddisfatto della revisione effettuata, scendi al livello più basso, entrando via via sempre più nel dettaglio: dalla trama alla caratterizzazione dei personaggi, dalla sintassi al lessico, dalla punteggiatura all’ortografia.

3. Sii spietato

Sposta senza remore. Taglia senza pietà.

Se qualcosa non funziona, cambialo. Se un passaggio non ti convince, toglilo. Pensa che tutto ciò che hai scritto è comunque servito a farti arrivare a questo punto e che era un passaggio necessario per giungere al tuo testo perfetto.

4. Leggi a voce alta

Leggi ad alta voce e con espressività. Se ti aiuta, immagina di leggere per un pubblico. Sentire il ritmo delle frasi ti aiuterà a correggere la punteggiatura e a migliorare la fluidità del testo.

Inoltre, leggendo a voce alta saranno coinvolte nel lavoro di editing anche le tue orecchie e non più solo i tuoi occhi. Scoprirai quindi errori “invisibili” come le ripetizioni o le rime interne, che tanto spesso sfuggono a occhi non allenati.

5. Mescola le carte

Leggere un testo dall’inizio alla fine più e più volte porta all’assuefazione. La tua mente sa già cosa aspettarsi e quindi non è più vigile alla ricerca dell’errore. Per risolvere il problema basta mescolare le carte: prova a leggere il testo a ritroso, dall’ultimo capitolo al primo, oppure perfino saltando a caso da una pagina all’altra.

Quando ti dedichi alla revisione della trama o della struttura dei capitoli può essere più comodo seguire l’ordine originale del testo, tuttavia, a mano a mano che scendi di livello e aumenta il numero di letture che hai già effettuato, questo metodo ti aiuterà moltissimo.

Soprattutto se ti stai dedicando alla ricerca di errori sintattici e ortografici, mescolare le carte e saltare da un punto all’altro del testo può rivelarsi molto utile perché ti farà leggere le pagine per come esse sono in realtà e non per come la tua mente se le aspetta.

6. Cambia aspetto

Cambiando il font con cui è scritto e la grandezza del carattere, il testo sembrerà nuovo ai tuoi occhi e lo potrai leggere con rinnovata attenzione.

Rileggendo il testo più e più volte, infatti, ci si abitua non solo al suo contenuto ma anche alla sua forma. Modificando la grafica e l’impaginazione ti sembrerà invece di avere davanti un testo diverso ed errori che prima non vedevi ti salteranno agli occhi.

In particolare ti consiglio di adottare questo espediente negli ultimi livelli del tuo lavoro di editing, quando ti dedichi alla correzione di bozze e vai alla ricerca di refusi ed errori di ortografia.

Imparare ad auto-correggere i tuoi testi ti renderà più consapevole della tua scrittura e ti porterà, di volta in volta, a migliorare il tuo stile.

Forse dopo un lavoro di self-editing il tuo romanzo non sarà ancora perfetto (difficilmente un autore riesce ad evidenziare da solo i punti deboli del suo testo), ma almeno avrai tolto gli errori più grossolani e a quel punto il lavoro di un editor professionista costerà meno.

Originally published at libroza.com on December 10, 2015.

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Carmen Laterza
Libroza
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Scrittrice indipendente, editor freelance, writing coach e consulente per il self publishing. Da quando ho scoperto i podcast, non taccio più.