Arianna Trabalzini: oh, miseriaccia!

Miriam Ferraro
Life Beyond The Feed
8 min readJul 23, 2024

di Martina Rea

Arianna Trabalzini è una ragazza di 26 anni originaria della Toscana. Ha studiato Marketing e Comunicazione e lavora come Social Media Manager. Dall’età di 18 anni, soffre di cistite post-coitale, conosciuta anche come cistite da luna di miele, e a 22 anni ha ricevuto la diagnosi di vulvodinia e ipertono del pavimento pelvico.

Arianna crea contenuti sui suoi social riguardanti queste condizioni, condividendo la sua storia personale per divulgare e sensibilizzare su queste malattie invisibili. Attraverso i suoi canali, consiglia luoghi dove trovare professionisti specializzati e pubblicizza strumenti e prodotti utili per chi affronta queste problematiche. Ho deciso di approfondire la sua figura perché considero questi argomenti molto importanti, ma al contempo troppo sottovalutati nella nostra società e di cui si parla troppo poco. Apprezzo la naturalezza con cui racconta le sue esperienze e le difficoltà che ha dovuto affrontare per ottenere una diagnosi corretta.

Figura 1— Post di presentazione di Arianna su Instagram- 19/07/2023

I dati social

I social network che usa maggiormente sono Instagram e TikTok. È presente anche un profilo Facebook che però è meno aggiornato rispetto agli altri. Non ha nessun sito web.

Arianna apre il profilo Instagram nel 2013 e il suo primo post è datato 9 marzo 2013. Il suo profilo nasce come un profilo privato dove Arianna posta le sue foto personali. Solo successivamente, nel 2021, posta il suo primo post, in data 19 luglio 2021, che dà il via al suo profilo in una veste divulgativa e informativa, iniziando a parlare delle sue malattie invisibili. Sulla piattaforma di Instagram ha 11,4 mila followers, negli ultimi post ha una media di 6 commenti e mensilmente vengono pubblicati 4/5 contenuti, con differenze in base al mese. Tutti i post sono scritti in lingua italiana e mediamente il tempo di fruizione è di due minuti circa (tempo di durata dei reel, contenuti che più posta Arianna sul suo profilo, e lettura della descrizione). Pubblica maggiormente storie rispetto a post.

Arianna apre il suo profilo TikTok nel 2019, precisamente il 14 dicembre 2019 pubblica il suo primo video. Anche il suo profilo TikTok presenta come primi contenuti video ironici e solo successivamente inizia ad affrontare argomenti relativi alle sue malattie invisibili. Sulla piattaforma di TikTok ha 49,3 mila followers e un totale di 1,3 milioni di “mi piace”. Su questa piattaforma ha una media di 10 mila visualizzazioni a video e circa 20 commenti di media. Anche su questa piattaforma, all’incirca, mensilmente vengono pubblicati 4/5 contenuti ma ho potuto notare che nell’anno corrente ne ha pubblicati pochi, rispetto all’anno scorso. Anche su questo social la lingua utilizzata nei suoi post è quella italiana e i suoi video hanno una durata che va dai 60 ai 120 secondi.

Figura 2— Primo video su TikTok @ohmiseriaccia, 14/12/2019 Figura 3— Primo video su TikTok in cui parla di vulvodinia, 7/05/2021

Per ultimo, Facebook. Facebook è il social meno aggiornato, dove il profilo è stato creato recentemente. Viene aperto il 15 luglio 2021 ma il primo post di Arianna su Facebook è datato il 19 luglio 2023. Presenta, infatti, solo 1797 followers e 238 “mi piace” alla pagina.

Timeline di Arianna

Gli argomenti trattati da Arianna sono gli stessi sia su TikTok che su Instagram. Tuttavia, lo stile con cui li presenta varia: su TikTok, i video sono prevalentemente parlati, con titoli accattivanti e concisi che chiariscono subito il tema del video già dall’anteprima. Su Instagram, i contenuti sono graficamente più elaborati, ma le anteprime rimangono altrettanto chiare e riflettono esattamente il tema del reel o del post. Questa differenza è significativa perché TikTok è un social “veloce” dove i video scorrono rapidamente, e un titolo accattivante aiuta a mantenere l’attenzione sul contenuto. Instagram, invece, è un social più “lento”, che permette di concentrarsi maggiormente sul contenuto, arricchendo le didascalie dei post con molti più dettagli, che su TikTok potrebbero risultare noiosi e far “skippare” il video.

Consapevolezza e benessere: la linea editoriale di Arianna

Attraverso le storie del profilo di Arianna è possibile vedere che ha collaborato sia con profili che le hanno permesso di comunicare e parlare delle sue malattie invisibili permettendone la divulgazione e sia profili che distanti dal tema.

Nello specifico, ha collaborato con Fanpage.it, dove ha tenuto un’intervista riguardo la sua vulvodinia, con @thewom e con @myptrainer dove ha potuto parlare dei suoi disturbi.

Inoltre, nei suoi post troviamo delle sponsorizzazioni di diversi marchi per pubblicizzare prodotti adatti a cistite, vulvodinia e pavimento pelvico per alleviare i dolori duranti i rapporti intimi. Nello specifico, ha collaborato con @hemproutine_it (#adv) per un prodotto a base di CBD che aiuta durante i dolori del ciclo mestruale. Ha collaborato con @myobiofficial (#aff), pubblicizzando un dispositivo che si riscalda per alleviare i dolori delle mestruazioni da posizionare sulla zona pelvica e da utilizzare per il mal di schiena. Attraverso la collaborazione con @vy_milano (#gifted) ha pubblicizzato una crema per la vulva. Inoltre, ha collaborato anche con @terisfarma (#adv) per pubblicizzare un gel lenitivo contenente CBD, da utilizzare per prevenire i dolori.

Per quanto riguarda collaborazioni con brand non relative alle sue malattia, è possibile menzionare @dyut.eu e @yepoda (#aff), entrambi brand di skincare, dediti alla cura del viso. Con @yepoda ha collaborato più volte, infatti in diversi post pubblicizza il brand. Ho potuto notare che in tutti questi casi, i contenuti sono stati pubblicizzati in modo molto professionale. I post hanno una descrizione chiara e semplice e i reel sono avvincenti. Nella maggior parte dei casi, quasi tutte le sponsorizzazioni che si trovano sul suo profilo Instagram sono presenti anche su TikTok.

La linea editoriale di Arianna si può qualificare come un impegno sociale e civico, poiché nei suoi post si adopera per sensibilizzare il pubblico sulle malattie invisibili di cui soffre.

La sua divulgazione è caratterizzata da un approccio accurato e conforme alla sua età, in cui condivide la propria esperienza personale arricchendola con dettagli informativi rilevanti. Arianna fornisce inoltre consigli su metodi per alleviare i dolori che ella stessa sperimenta, favorendo una connessione empatica con i suoi seguaci e conferendole una credibilità notevole. Di particolare importanza è la sua collaborazione con ginecologi per approfondire e spiegare meglio le problematiche relative alle sue condizioni. Questo dimostra il suo impegno a diffondere conoscenze e informazioni riguardo a queste malattie, spesso definite “invisibili” ma che hanno un impatto significativo. Inoltre, Arianna sostiene attivamente la battaglia per il riconoscimento delle contested illnesses da parte del Sistema Sanitario Nazionale (SSN), sottolineando la necessità di una maggiore consapevolezza e supporto istituzionale per tali condizioni.

Influ-activism: l’utilizzo delle affordances

Giungendo ad un riepilogo dei principali risultati, è possibile affermare che Arianna Trabalzini utilizza le affordances dei social media, ovvero le potenzialità offerte agli utenti, per realizzare una divulgazione mirata su temi specifici senza divagare. I suoi contenuti trattano prevalentemente di malattie invisibili come la cistite e la vulvodinia, e vengono presentati in modo preciso, semplice e accessibile a tutti. Questo approccio rende la sensibilizzazione efficace e ben strutturata. Di conseguenza, l’uso delle affordances risulta positivo e mirato, riuscendo a interessare, informare e coinvolgere sia i suoi seguaci che un pubblico più ampio.

L’influenza degli influ-activist nel campo delle contested illnesseses sul processo di mediatizzazione è notevole. Sempre più persone condividono le loro storie e il percorso verso la diagnosi e il trattamento, permettendo ai seguaci di immedesimarsi e sentirsi meno soli. Nel contesto della salute e del benessere, la divulgazione offerta dagli influ-activist è cruciale poiché uniscono le loro voci per raggiungere obiettivi comuni e rappresentare coloro che credono in loro e si identificano con le loro esperienze.

Per quanto riguarda il processo di piattaformizzazione, ovvero la gestione e il controllo dei flussi sociali, economici e politici da parte dei media, gli influ-activist mirano a raggiungere il maggior numero possibile di persone per rendere la loro divulgazione efficace. Gli utenti, a loro volta, si affidano agli influ-activist come punti di riferimento per ottenere informazioni e sentirsi compresi, anche se indirettamente. Tuttavia, è importante notare che anche gli influ-activist sono soggetti al controllo e alla gestione delle piattaforme sociali (come Instagram o TikTok), e si affidano a queste per diffondere i loro contenuti. Infatti, gli algoritmi dei social network svolgono un ruolo centrale, indirizzando gli utenti verso contenuti in linea con i loro interessi. Per quanto riguarda le contested illnesses, gli algoritmi tendono a suggerire altri influ-activist o post correlati, aumentando la visibilità di questi temi. Questo meccanismo aiuta a diffondere ulteriormente le informazioni relative a tali malattie.

I rischi della divulgazione

Nonostante la preparazione degli influ-activist, che raccontano le loro problematiche sia in termini medici che personali, esiste il rischio di disinformazione. Questo può accadere soprattutto quando si condividono esperienze personali e trattamenti seguiti. Il pericolo è che i follower possano adottare le stesse cure senza consultare un medico, ignorando il fatto che ogni persona è unica. Arianna, ad esempio, ha sempre sottolineato che i trattamenti da lei seguiti sono personali e non necessariamente applicabili ad altri.Infatti, gli influ-activist, attraverso i loro post, video e racconti, esercitano un’influenza significativa sul discorso pubblico. Essi si impegnano in battaglie spesso non riconosciute ufficialmente, ma in cui molte persone si identificano. Questo legame crea un forte rapporto tra gli influ-activist e i loro follower, che vedono in loro un portavoce e un punto di riferimento stimabile. L’obiettivo principale della loro attività online è dare voce a chi non ce l’ha e far sentire meno sole le persone affette da malattie invisibili.

In conclusione, allego una foto e la rispettiva didascalia di un post significativo di Arianna. In questo post, Arianna utilizza il suo corpo per inviare un messaggio preciso riguardo all’avanzamento della proposta di legge per il riconoscimento della vulvodinia e della neuropatia del pudendo come malattie croniche e invalidanti nei Livelli Essenziali di Assistenza del Servizio Sanitario Nazionale. Si presenta come “1 su 7” scrivendoselo addosso, quasi come un “marchio”. Sebbene questo sia l’unico post in cui Arianna utilizza il suo corpo per esprimere tale concetto, ritengo che l’abbia fatto nel momento giusto. Il messaggio è chiaro e forte, e la foto è molto impattante, emergendo nel feed di un profilo più di altri contenuti. In questo post, Arianna rappresenta al meglio tutte le donne che lottano per questa battaglia.

Figura 26 — Post su Instagram @ohmiseriaccia, 3/05/2022

Bibliografia e sitografia

Van Dijk, J., Poell, M & De Wall, M., “Platform society, valori pubblici e società connessa”, Guerini scientifica, 2019

https://donna.fanpage.it/arianna-dopo-5-anni-la-diagnosi-di-vulvodinia-e-straziante-porta quasi-alla-disabilita/

https://youmedia.fanpage.it/video/aj/YaiwR-Sw0UZP9cDp

https://womoms.com/arianna-trabalzini-e-vulvodinia/

https://www.fuorilavoce.news/vulvodinia-il-dolore-invisibile-delle-donne/

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Miriam Ferraro
Life Beyond The Feed

Ph.D Student at @Unife. I deal with Sociology of Health, Epistemic Injustice and Contested Illnesses.