Elisa, On. La recensione della copertina e tanti altri gattini
I gattini funzionano sempre
Non credo che ascolterò questo disco, quindi questa non è la recensione del disco. Niente contro Elisa, semplicemente ci sono cose che non mi interessano.
Di certo però vale la pena di recensire la sua copertina.
Non in quanto se stessa o riferita al disco stesso (che suppongo non parli di gattini) ma in quanto relativa ad un immaginario visuale consolidato negli ultimi anni.
Gli elementi di cui si compone sono: uno sfondo a gradienti che dai toni caldi vanno verso quelli freddi + un gattino piccolino e carino e un titolo anglicizzante e riferibile a una reattività/attività di Elisa stessa, espresso in forma inglese ma di uso comune: gli apparecchi elettronici o informatici accesi sono “On”. Lo sanno tutti.
Questa copertina è insomma un frullato iconografico degli ultimi anni: i gattini, sempre virali, sempre adorati in rete e le cromie a gradienti introdotte e rese popolari da iOS 7 in poi (il sistema operativo dell’iPhone, per chi si fosse collegato solo ora dopo un coma farmacologico).
Una copertina insomma che non può non piacere o non fare sorridere.
La mia teoria sul perché i gattini piacciono così tanto è semplice: non si tratta (solo) di vederli fare cose divertenti in video ma di qualcosa di più umano, oserei dire. I gatti sono immutabili: sin da piccoli hanno quell’espressione, non crescono poi molto, non capisci bene dopo una certa età che età hanno. I gatti non sono nemmeno sempre giovani, sono piuttosto degli stand-by temporali permanenti, dei fermo immagine di se stessi.
E quel fermo immagine li consegna in eterno alla loro gioventù: sono sempre giovani, ed essendo animali piccoli sono anche infantili nell’espressione e nella taglia. I gatti sono degli eterni bambini e a noi piace tanto.
Elisa non è la prima ad aver avuto l’idea di mettere un gatto in copertina. L’hanno fatto in maniera assai più pittorica ed elegante i Wilco l’anno scorso con “Star Wars”. Ancora una volta un gatto e un titolo che ammiccava alla cultura popolare e cinematografica. Che nel caso di Star Wars si fondono perfettamente assieme.
I Wilco però vincono. Vincono sempre i Wilco, se devo dirla tutta.
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