Il mestiere de “Il Mestiere”

Benvenuto a un nuovo settimanale online sulle Arti Creative

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3 min readFeb 2, 2018

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Quando Lino Di Maio mi ha scritto autodenunciando lo spam che mi stava somministrando lasciandomi un link da seguire non ho esitato un attimo. Lo conosco come persona di grande gusto e capacità grafica e quindi qualsiasi cosa faccia o mi consigli è per me un’indicazione che non manco mai di seguire.

Quindi sono finito sul Il Mestiere e non sapevo bene cosa aspettarmi (la condizione migliore). Come una scimmia da laboratorio ho pigiato il link sulla foto più grande e si è aperta una pagina in pdf che assomigliava molto a una prima pagina di un quotidiano. Anche il colore salmone di tutto Il Mestiere è chiaramente ispirato a quello dei quotidiani.
Ho pensato di essere di fronte a un corposo pdf da sfogliare e la mia curiosità intellettuale e la mia forza di volontà hanno immediatamente divorziato. “Voglio vedere, voglio leggere tutto” diceva la prima, mentre la seconda sussurrava luciferina “Dai, un’altra partita a Ruzzle prima, chi c’ha voglia di leggere tutta sta roba”.

La prima ha prevalso e ho iniziato a sfogliare, ma non succedeva niente. Era quella l’unica pagina di questo settimanale. Avessi letto prima (lo dicono subito infatti), Il Mestiere si dichiara già in testatina come “un settimanale sulle Arti Creative composto dalla sola prima pagina”: tutto ciò che puoi fare è leggere i titoli e seguire, se ti interessano, i link. E andare altrove.

È graficamente composto in maniera molto equilibrata e atemporale: non è brutalista (ho letto che quest’anno va la grafica brutalista), non è minimalista. È vagamente suprematista e gli autori Lino Di Maio e Laura Sauchelli non nascondono la loro passione per quel tipo di grafica, ma il modo di porre le notizie è informale e gioca sul limite dello strillo scandalistico (“Zuck è un freak!”, “Tutti in vacanza”) allontanando il fantasma della pubblicazione di settore troppo ingessata e seria. Alla fine ha uno stile suo, come è giusto che sia. È quello de Il Mestiere e basta. Che liberatorio, qualcosa che vuole essere sé stessa e lo è e al diavolo il resto.

La cosa forse più interessante è la sua contemporaneità: chi ha tempo per leggersi paginate di cose ormai? Ci sono miliardi di articoli interessanti in rete, disponibili ovunque tu sia ma sono un magma fatto dei sensi di colpa che ti fanno venire perché vorresti leggerli ma non ne hai voglia. O vorresti scovarli ma non ne hai la fortuna o il tempo, ancora una volta. Il Mestiere seleziona le cose più interessanti, ogni settimana. Non quelle più popolari magari (quelle le leggi anche altrove, ripetute mille volte) ma quelle più interessanti di certo. Quelle che stimolano un certo tipo di curiosità. E che vengono dette in un modo intelligente, consapevole del linguaggio della comunicazione e dell’importanza non solo del messaggio ma anche dell’emittente di quel messaggio: le cose e come vengono dette le cose hanno pari importanza.

Il futuro dell’informazione è la cura editoriale, la selezione fatta da chi ha intelligenza e gusto. In un’epoca di sovraccarico comunicativo la ricchezza non è l’abbondanza ma la sapienza della scelta.

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Martino Pietropoli
L’Indice Totale

Architect, photographer, illustrator, writer. L’Indice Totale, The Fluxus and I Love Podcasts, co-founder @ RunLovers | -> http://www.martinopietropoli.com