Il nuovo logo di Google

È bello.

Martino Pietropoli
L’Indice Totale

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di Martino Pietropoli

Quando un’azienda globale e mastodontica come Google cambia il logo è più divertente vedere le reazioni che suscita piuttosto che in cosa è cambiato il logo.

Che, detto subito, è molto migliorato ed è bello.

Stupisce forse che sia così semplice, ma che lo sia (e lo è) non significa che non sia stato meditato e discusso. Un’azienda che macina fantastiliardi non cambia logo e immagine così a cuor leggero.

Perché è bello

Secondo le regole della comunicazione e della grafica è facilmente leggibile, riconoscibile, descrittivo (ricordiamo che a Google basta scrivere “G” perché anche un sasso capisca che si parla di lei). Non tradisce la parentela con i precedenti loghi ed è soprattutto finalmente moderno: niente più grazie che danno un’idea di solidità e affidabilità ma che comunicano anche un’immagine di azienda che non sembrerebbe così tecnologica. Basta pensare a Microsoft scritto in Times New Roman o Apple in Garamond (una volta era scritto in Garamond, effettivamente).

Nessuno si aspettava che l’avrebbero cambiato — anche se l’han fatto molte altre volte nel corso degli anni, pur senza modifiche così tanto evidenti — ma per molti versi ci voleva. Son quelle cose che non ti accorgi che ci volevano finché non succedono. Perché ce le hai sotto gli occhi ogni giorno e ti aspetti inconsciamente che saranno così per sempre.

Tornando alle reazioni

Siamo conservatori come i bambini. Ogni cambiamento destabilizza ed è interpretato come un attacco all’equilibrio acquisito. Solo uno squilibrato baserebbe la propria stabilità emotiva sull’immutabilità del logo di Google, ma insomma, c’è chi ci resta male.

Invece vedere che un’azienda così imponente è capace di cambiare anche cose apparentemente secondarie è significativo. Un logo è importante, eccome. È la faccia di un’azienda, è quello per la cui affermazione lavorano.

Cambiano i tempi

È ancora più interessante notare come nel 2015 e dopo che l’economia della rete è diventata una delle più importanti al mondo la velocità con cui le cose cambiano è sconvolgente. Cambiare logo? È importante? Facciamolo.
Ridiscutere la struttura societaria e i nostri obiettivi? Facciamolo.

Google è nata leggera e crescendo in maniera elefantiaca ha cercato sempre di mantenere questa sua natura: cose leggere, utili, affidabili. Ma soprattutto capaci di sembrare ed essere sempre sincronizzate al loro tempo e solide. Pur essendo fatte di materia mutevole.

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Martino Pietropoli
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Architect, photographer, illustrator, writer. L’Indice Totale, The Fluxus and I Love Podcasts, co-founder @ RunLovers | -> http://www.martinopietropoli.com