Arrigo Giana, direttore generale Atm

«Atm, record di passeggeri e centomila multe in più»

Il dg Giana: frenate brusche sulla linea 1, ora i ritocchi al sistema. L’intervista

Atm
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5 min readDec 23, 2018

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di Maurizio Giannattasio, Corriere della Sera edizione Milano, 23 dicembre 2018

Arrigo Giana, direttore generale di Atm, come si chiude il 2018?

«Nel migliore dei modi considerato che è stato l’anno record per il numero di passeggeri trasportati. Ci aspettiamo di chiudere l’anno con il 6 per cento in più rispetto all’anno scorso. Nel mese di ottobre, se non avessimo avuto una mezza giornata di sciopero, sarebbe stato il mese record di tutta la storia di Atm, più che nei mesi di Expo».

I numeri?

«Sul metrò sono saliti 365 milioni di passeggeri. Aggiungendo la superficie arriviamo al doppio».

A cosa si deve la crescita?

«A due fattori. Al fatto che Milano sta conoscendo un momento eccezionale di visibilità sia in Italia sia all’estero e al fatto, perdoni l’orgoglio aziendale, che le persone apprezzano il nostro servizio. L’indicatore di soddisfazione è ormai intorno al 98%».

Servizio che però non è esente da pecche. Negli ultimi mesi ci sono stati più episodi di frenate brusche del metrò con dei feriti.

«Nella stragrande maggioranza dei casi, il sistema di sicurezza non si è comportato male».

Si spieghi meglio.

«La linea 1 ha standard di sicurezza altissimi, potenzialmente potrebbe essere senza conducente. Uno standard così alto si traduce in una reazione immediata a situazioni di pericolo potenziali. Nel momento in cui intravede un rischio blocca tutto, dove magari un macchinista si comporterebbe in maniera diversa. Se un automobilista si vede spuntare improvvisamente un gatto davanti all’auto che fa? Frena bruscamente. Se invece lo vede a 100 metri di distanza, rallenta. Il sistema del metrò, anche se il gatto è a cento metri, inchioda. Stiamo studiando un sistema per insegnare al sistema a rallentare quando il pericolo è a 100 metri, piuttosto che frenare bruscamente».

A proposito di innovazione cosa c’è in cantiere?

«Stiamo lavorando con il Politecnico e con una serie di aziende all’avanguardia per avviare una sperimentazione sulla guida autonoma. Nel frattempo, partiremo a breve con un test nella zona di Porta Romana con un minibus driverless che collegherà il quartiere con la fermata della M3 Lodi. Si muoverà in una corsia protetta, tipo ciclabile. Stiamo studiando progetti analoghi anche per altre aree. Ma la vera innovazione riguarda il full electric».

A che punto siamo?

«Il 2019 è l’anno di avvio del nostro piano industriale. C’è in corso la gara per gli ebus. Contiamo di assegnarla nei primi mesi 2019 e di cominciare a ragionare sulla costruzione del deposito in viale Toscana nell’area ex Oem. Sarà a impatto zero, interamente sotterraneo, indipendente dal punto di vista energetico e sopra ci sarà un parco».

Gli autobus?

«A gennaio si completa la fornitura di 25 autobus. La gara prevede un accordo quadro per 25 ebus di cui 40 arriveranno nei primi mesi del 2020. Nel frattempo avremo costruito i depositi e i punti di ricarica veloci in città. Il governo ha delineato il decreto che definisce i criteri di ripartizione dei finanziamenti, circa 300 milioni annui di cui 100 per i bus elettrici. Tra i criteri c’è anche lo stato di inquinamento dei luoghi. Siamo pronti».

Siete pronti anche per sostenere l’aumento dei passeggeri quando entrerà in vigore Area B?

«Ci stiamo preparando da tutti i punti di vista. Abbiamo pianificato con il Comune di Milano degli incrementi di servizio rispetto all’anno scorso».

Tornelli e contactless. Un bilancio?

«L’incremento è stato incredibile: siamo a 25 mila transazioni al giorno. Il vero passo sarà quando potremo utilizzarlo anche in superficie sarà possibile quando verrà implementato il 5G che elimina la latenza. A quel punto, quando tutto il sistema sarà coperto, il paradigma della tariffazione cambierà completamente. Tu passi e dopo un mese il sistema ti calcola la tariffa più conveniente».

Due temi caldi sono la sicurezza e la lotta all’evasione. Cosa state facendo?

«Abbiamo incrementato del 50% il numero dei controllori e della security e li incrementeremo ancora di più nel 2019. Nel 2018 abbiamo controllato un milione e mezzo di persone in più rispetto al 2017 e abbiamo dato 100 mila multe in più. Registriamo una costante diminuzione dei livelli di evasione, delle aggressioni e degli imbrattamenti».

Quando partirà la gara sul servizio di trasporto pubblico?

«Bisogna chiederlo all’Agenzia di Bacino. L’avvio della procedura dovrebbe essere a metà 2019. Noi ci stiamo già attrezzando. La gara, secondo il Codice degli Appalti, dovrebbe avere un 70% legato alla qualità e un 30 legato all’offerta economica. Vuol dire progetti di miglioramento del servizio per il cittadino e l’ambiente. Vinceremo se daremo il meglio e ci vuole una forte presa di responsabilità da parte di tutti, dal management ai sindacati».

Fiducioso?

«L’auspicio è che nessuno vada a disgregare quella che è un’unica rete di trasporti che mette insieme tram, bus, metro, filobus e sosta. Sarebbe un rischio enorme».

A che punto è l’inchiesta sui dipendenti che taroccavano i biglietti e li rivendevano?

«Tutto quello che potevamo fare l’abbiamo fatto, licenziando le persone coinvolte. Qualcuno ha ammesso e ha restituito i soldi. Se dalle indagini dovessero emergere ulteriori illeciti procederemo di conseguenza».

Infografiche: Corriere della Sera / L’Ego.

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Da 90 anni, Milano è la nostra missione. Questo è il profilo su Medium dell’Azienda Trasporti Milanesi.