La Formula 1 dei tranvieri

Due autisti dell’Atm parteciperanno a Bruxelles alla gara europea per conducenti dei mezzi su rotaia

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3 min readMay 3, 2019

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Articolo di Stefano Landi, pubblicato sul “Corriere della Sera” edizione Milano, il 25 aprile 2019

Immaginate uno di quegli eventi tutti pane e folldore. Un po’ Giochi senza frontiere, un po’ Mille Miglia, per il sentimento vintage. Quelli dove le famiglie belghe si presentano al gran completo, possibilmente con la camicia spalancata sul petto e le patatine che ancora friggono in mano. Non sarà come andare a vedere un Gran premio, ma sabato 4 maggio a Bruxelles, si corre (si fa per dire) «Tram-Em», quello che, per azzardare un paragone sportivo, può essere considerato il Campionato europeo dei tram.

La Formula 1 su rotaia. Sarà l’ottava edizione, che cade anche come occasione giusta per celebrare i 150 anni del servizio tranviario della capitale belga. Pure il Manneken Pis, la statua icona della città e simbolo dell’indipendenza di spirito degli abitanti di Bruxelles, dal 2 maggio si calerà nella parte indossando l’uniforme da tranviere. Si comincia morbidi, con una parata di vetture storiche. Poi si passerà alla prova della rotaia. Dove contano velocità e precisione. Gareggiando alla guida di tre tipi di tram differenti, per una sfida a fermate di precisione, una di passaggi millimetrici tra ostacoli e una sorta di bowling alternativo. Come per il campionato dell’altra specialità di categoria, quella tra gli autisti di autobus, le squadre saranno composte da un uomo e una donna, più un coach, che non si sa mai. Uno spaccato europeo totale, che va da Barcellona, Praga, Dresda, Madrid fino a Manchester, Mosca, Oporto e pure Lussemburgo. E via fino ad arrivare a 25 squadre, da 21 nazioni diverse.

Tra le varie nomination, si assegneranno tre premi: uno a squadre, più quello per il miglior pilota maschile e quello femminile. Gli hanno detto di «attaccarsi al tram» e loro l’hanno fatto, in alcuni casi con una passione rara. Così succede che Emanuele Maffione e Carmela Esposito saranno in gara con la maglia dell’Atm. Due che guidano il tram ogni maledetta mattina, sulle 17 linee della rete urbana milanese, con l’entusiasmo di chi si trova tra le mani una Ferrari su rotaia. Maffione, 49 anni, da 25 lavora in Atm a Milano. Dicono di lui: dinamico, ma prudente. Sa guidare pure le «sabbiere», quelle che si utilizzano per limare i binari. Un uomo preciso naturale, al punto che i colleghi lo chiamano «il professore». Carmela invece di anni ne ha 43, di cui 16 passati al timone dei tram milanesi. Dove si è costruita la fama di avere un tocco magico sul freno. Sul tram ha fatto tutto, si è pure innamorato, conoscendo il suo futuro marito.

Un anno fa, il migliori furono Sara Asprenstròm e Jonas Arvidsson, da Stoccolma. Sul podio finirono il team di Francoforte e quello norvegese di Bergen. Vinsero davanti a un pubblico da stadio, con altri 66 mila spettatori collegati da casa sul live streaming della manifestazione. Sarebbe uno di quegli eventi dove la gente va per buttare un occhio, ma chi partecipa invece ne approfitta per confrontarsi e parlare di lavoro. Deformazione professionale. Per Atm sarà l’occasione di tornare sulle strade di Bruxelles, dove i tram milanesi hanno fatto la storia. In particolare il mitico «1928» poi esportato in tutto il mondo e tra le cose tutt’ora più fotografate di San Francisco. A Bruxelles il primo tram milanese, prodotto dalla Breda, sbarcò nel 1929. L’ultimo nel 2010. Sarà per questo che ci vedono come dei mostri sacri.

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Da 90 anni, Milano è la nostra missione. Questo è il profilo su Medium dell’Azienda Trasporti Milanesi.