Il Salone d’onore, oggi conosciuto come Sala Alessi, con il busto della divinità Marte (foto: Stefano Corrada)

Palazzo Marino

Un gioiello genovese nel cuore di Milano

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3 min readJan 17, 2019

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di Stefano Corrada

U n nobile, un ecclesiastico, un eroe? Niente di tutto ciò. Il palazzo nobiliare situato sul fronte orientale di piazza della Scala e sede del municipio milanese è intitolato al committente che lo fece costruire e che ne fu proprietario… per soli vent’anni.

Ci riferiamo a Tommaso Marino, intraprendente e ambizioso commerciante e banchiere genovese, che tra il 1557 e 1563 edificò nei pressi del cantiere del Duomo (mai terminato, come recita un vecchio adagio milanese) la sua sfarzosa nuova residenza familiare.

Non tutti sanno che quel palazzo, oggi sede del Comune di Milano, la casa del Primo cittadino e della sua Giunta, è un luogo che su prenotazione si può visitare gratuitamente (info sul sito). Il signor Marino, dalla Repubblica Marinara si trasferì nel 1546 nella Milano spagnola. L’anima commerciale di Marino era molto accentuata e l’arrivo in città significava per lui incrementare prestigio, affari e potere.

L’abbondante liquidità di cui disponeva la sua famiglia gli permise di prestarne alla corona spagnola che, per ricambiare, incaricò il genovese di gestire in esclusiva il commercio del sale e la riscossione delle tasse. Diventò così in breve l’uomo più ricco di Milano. Per ostentare la sua grandezza, mai digerita dalla nobiltà locale meneghina nei confronti del parvenu commerciante forestiero, decise di costruirsi un palazzo grandioso, lussuoso e in pieno stile manierista. E lo fece proprio nel cuore della città, di fianco alla veneranda fabbrica di cui ne utilizzò anche le maestranze (e probabilmente ne approfittò dell’esenzione da ogni dazio dei materiali di costruzione, come il marmo rosa di Candoglia, perché destinati ad usum fabricae).

Il palazzo, sotto la guida dell’architetto perugino Galeazzo Alessi, venne realizzato con uno stile comparabile a quello delle più ricche corti dell’intera cristianità. Uno degli spazi più affascinanti è il Salone d’onore, oggi conosciuto come Sala Alessi, attualmente salone di rappresentanza, dove sono accolti gli ospiti internazionali della città. Gli affreschi presenti in questo lussuoso salone, i cui originali risalgono al 1568, rappresentano figure mitologiche quali le Muse, Bacco, Apollo e Mercurio, senza dimenticare i bassorilievi con le imprese di Perseo contro Medusa, di Pegaso e Bellerofonte. I due grandi portali ospitano poi i due splendidi busti di Marte e Minerva, mentre sempre in questa sala trova spazio il gonfalone ufficiale del Comune di Milano: raffigura sant’Ambrogio con il frustino scaccia-eretici e con ai piedi la scrofa semilanuta, la creatura leggendaria che si riallaccia alla fondazione di Milano, avvenuta ad opera dei Celti nel IV secolo a.C.

E dopo la morte quasi centenaria di Tommaso Marino? Gli eredi subirono un tracollo finanziario, lo stabile fu pignorato e finì in mano pubblica. Poi venne venduto ai banchieri Omodei per tornare nuovamente pubblico nel 1781 durante il periodo napoleonico. Divenne sede del Ministero delle Finanze e del Tesoro mentre dopo le Cinque giornate di Milano fu sede del Governo provvisorio della Lombardia. Infine il palazzo passò al Comune, che lo elesse nel 1861 a sua definitiva sede.

Articolo pubblicato su Linea Diretta, a cura di ATM S.p.A. Anno VI. Reg. Trib. Milano n. 193 del 13/4/2012. Direttore responsabile: Gaia Carretta. Foro Buonaparte, 61–20121 Milano

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