Discover Gingerly: le suggestioni di Malihini

Per fan di Anna Calvi, Arcade Fire e Joan as a Police Woman.

Federica Carlino
listengingerly
5 min readMar 8, 2019

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Photo by Kimberley Ross

Di coppie nella vita e nella musica ce ne sono poche, perché è difficile riuscire a distinguere la relazione sentimentale dal lavoro e trovare il giusto distacco. Servono due personalità forti, due caratteri indipendenti e al tempo stesso passionali. Ecco, Malihini, il duo che vi presento oggi, è nato proprio così: due musicisti con una bella esperienza alle spalle si sono incontrati, si sono conosciuti meglio e dopo un iniziale rifiuto hanno deciso di provare a rafforzare la complicità che sentivano divertendosi e creando insieme. Loro sono Giampaolo Speziale, ex cantante degli About Wayne, apprezzata band romana, e Federica Caiozzo, vero nome della dolce e raffinata cantautrice e attrice Thony. In occasione dell’uscita del loro album di debutto, Hopefully, Again, ho avuto modo di scambiarci quattro chiacchiere e di farmi spiegare come sono riusciti a trovare un proprio equilibrio lavorativo e sentimentale.

Come al solito, schiacciate play e ascoltate attentamente prima di leggere.

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Perché avete scelto questo nome, “nuovi arrivati” in hawaiano?
Giampaolo: In realtà non significava esattamente “nuovi arrivati”, quanto “stranieri” o “viaggiatori”. Era un quadro di preghiere francesi che avevamo a casa. Tra queste preghiere c’erano la preghiera al viaggiatore e al pellegrino, e abbiamo voluto tradurre la parola “pellegrino” in una lingua che fosse straniera a tutti e al tempo stesso universale. Per cui è venuta fuori la traduzione hawaiana, che si pronuncia più o meno in maniera universale: il giapponese la dice allo stesso modo dell’italiano. Però non significa niente di particolare, ci suonava bene e aveva un senso importante per noi.

Come e quando vi siete conosciuti?
Giampaolo: Ci siamo conosciuti col tempo, invece incontrati la prima volta completamente a caso, in una vietta della periferia di Roma. Federica stava in mezzo alla strada e io ero in macchina, le ho dato un passaggio a casa molto tardi di notte. Poi dopo mesi abbiamo approfondito la nostra conoscenza.

Quand’è che avete capito che potevate unirvi anche artisticamente?
Thony: Dopo un anno, perché all’inizio comunque non volevamo suonare insieme perché si sa che quando si sta insieme, non si lavora insieme. Lo sanno tutti! Poi io avevo già suonato con dei miei ex e avevo già capito che è una cosa infattibile. Però durante un viaggio, abbiamo visto tanti gruppi che sembrava suonassero semplicemente per il piacere di divertirsi insieme, con una bella complicità, e ci siamo detti: “vabbè, suoniamo, poi quel che succede, succede!”. Ed è successo che abbiamo scritto tante cose in pochissimi giorni, quindi abbiamo voluto dare un seguito a questo progetto senza grandi planning o aspettative. Abbiamo fatto tutto in due settimane.

Quindi non vi siete posti limiti o dati regole?
No, abbiamo solo deciso di fare una cosa diversa insieme. Per questo abbiamo mandato il disco fuori dall’Italia, perché nessuno dei due lo aveva mai fatto. Per cui abbiamo suonato fuori, abbiamo girato l’Europa, come quei gruppi che avevamo visto e che ci sembravano così uniti.

Adesso dove state vivendo?
Siamo tornati a Roma l’anno scorso. Siamo ritornati prima in Italia perché ci mancava un po’ il sole e adesso abbiamo in mente di trasferirci di nuovo, ma ancora non abbiamo deciso dove. Comunque verso Nord, da Milano in su siamo aperti a tutto.

È difficile comporre insieme, stando insieme? Quanti screzi avete avuto?
Thony: Tantissimi!

Giampaolo: Sì, sempre alti molto alti e bassi molto bassi. Molti screzi, ma anche molti momenti felici.

Thony: Io faccio molta fatica a prendermi le colpe, quindi quando le cose vanno bene è merito mio e quando vanno male è colpa di Giampaolo. Sempre!

Come avete scritto i testi delle canzoni?
Thony: Alcune cose le abbiamo scritte facendo un gioco. Solitamente, quando suoniamo, cantiamo delle cose random, che a volte hanno un senso e a volte no. Ci siamo messi con due fogli davanti ad ascoltare quello che avevamo fatto nell’improvvisazione, e ognuno ha scritto la propria versione del testo, di quello che capiva, del senso che poteva prendere scrivendo certe parole piuttosto che altre. Dopo di che li abbiamo messi insieme.

Giampaolo: Altre cose le abbiamo pensate di più invece.

Qual è la canzone che meglio descrive il vostro rapporto?
Thony: Eh, cambia in base ai momenti. È un po’ come i diari dei bambini, per cui certe volte ho scritto cose contro di lui o contro me stessa, altre invece ho fermato i momenti di amore e i pensieri che avevo in mente in quella determinata situazione.

Giampaolo: Questo disco è un po’ un sommario del nostro rapporto, perché quando stai con una persona non puoi provare una sola sensazione, ci saranno sempre mille sensazioni sommate che creano poi un’emozione generale. È un disco che va sentito per intero, proprio per poter riassumere quella sensazione generale.

Dove avete registrato?
Giampaolo: In uno studio sulle colline del Galles. È stata un’esperienza molto bella, forse un po’ fuori dal mondo. Ci siamo allontanati volontariamente da tutto.

- Come siete entrati nel roster di Memphis Industries?
Giampaolo: Quando abbiamo cominciato a scrivere insieme, abbiamo formulato questa demo. Dopo di che l’abbiamo mandata ad alcune etichette straniere e tra le risposte abbiamo scelto Memphis, perché erano molto entusiasti.

Thony: Loro ci mettono molta passione in quello che fanno, per cui è bello lavorare così, con questo tipo di supporto.

Adesso che il disco è fuori, che progetti avete?
Suonare tanto, fuori e dentro l’Italia.

C’è qualche posto in particolare dove vi piacerebbe suonare?
Giampaolo: La Germania ci ha sempre accolto molto bene, quindi sicuramente suoneremo parecchio lì, e poi ci piacerebbe andare dove non siamo ancora stati. In Francia ci siamo stati molte volte, ma non ci abbiamo mai suonato. Vorremmo tanto suonare in Giappone, negli Stati Uniti, in Cina, in Australia. Dovunque!

Thony: Ci sono talmente tanti posti che non abbiamo visto, che vogliamo usare questo progetto per viaggiare nel mondo. Forse è la cosa più bella di questo lavoro, vedere un pubblico diverso a seconda del posto e conoscere persone diverse.

Mi potete consigliare altri tre artisti emergenti da ascoltare attentamente?
Non sono troppo emergenti, ma diremmo: Amen Dunes, Aldous Harding e MITSKI (Thony: anche se il nuovo disco mi piace di meno).

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Federica Carlino
listengingerly

freelance music journalist and passionate music supervisor