Discover Gingerly: si chiamano Almost Sex e sono una bellissima scoperta

Per fan di Villagers, Kevin Morby e Maribou State.

Federica Carlino
listengingerly
6 min readDec 7, 2020

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È difficile credere che il 2020 non sia stato completamente terribile per qualcuno. Lo è ancora di più realizzare che, se non ci fosse stato un lockdown, quel qualcuno non avrebbe iniziato un nuovo progetto e una nuova storia d’amore. Eppure è esattamente quello che è successo a Nick Louis e Warren La Sota, ovvero il miracolato duo almost sex. Vivendo in due città diverse durante il primo lockdown nazionale, si sono conosciuti su un’app di dating online e dopo diversi mesi di conversazioni e collaborazioni da remoto, hanno iniziato ufficialmente una nuova band, pubblicando due singoli, e soprattutto una vita insieme. Ma sono loro a dover raccontare questa storia, e sono contenta che mi abbiano contattato su Instagram, dandomi la possibilità di presentarvi quest’oggi la loro musica e il loro mondo!

Come sempre, vi invito a cliccare play prima d’immergervi nella lettura dell’intervista :).

- Il vostro progetto e la vostra storia sono iniziati durante la quarantena e avete descritto il tutto come: “un casuale incontro online, diversi mesi di collaborazione da remoto, un incontro fottutamente epico”. Vi prego, raccontatemi di più, perché in un periodo così duro è una storia davvero unica!

Nick: Era metà marzo e da qualche giorno mi stavo dando all’alcol, come fanno in molti quando diventano disoccupati durante una pandemia globale, di cui la tua città sta rapidamente diventando l’epicentro. Così, semplicemente, passavo il tempo sulle app di appuntamenti per cercare di distrarmi. Io e Warren abbiamo “matchato” e sono stato immediatamente incuriosito dalle sue immagini, dall’estetica e dalle risposte rapide e un po’ testarde. Ha detto di essere un’artista e una scrittrice, quindi ho chiesto di vedere alcuni dei suoi scritti. Mi ha mandato un estratto dal suo romanzo e, con spudorato coraggio, quella notte ne ho ricavato uno spoken-word. A quanto pare le è piaciuto e non si è spaventata (cosa che mi ha un po’ scioccato) e abbiamo continuato a lavorare in questo modo per mesi, fino a quando finalmente ci siamo incontrati di persona (epicamente) a fine maggio.

- Come avete vissuto i primi giorni di quarantena prima di incontrarvi?

Nick: Io ero a Brooklyn, nell’appartamento in cui facevo il dog sitter durante la notte. Tutti e tre i miei coinquilini hanno contratto il COVID-19, e la donna per cui lavoravo è stata così gentile da permettermi di stare a casa sua mentre loro si rimettevano. Era proprio all’inizio di marzo, quindi tutto sembrava enormemente incerto e le cose stavano evolvendo molto più in fretta di quanto mi aspettassi. Warren è stata in città per un giorno o due dopo che ci siamo incontrati su Hinge, ma per fortuna la sua coinquilina poteva ospirarla in una baita nel Vermont rurale, quindi è rimasta lì per circa due mesi.

- Come vi è venuta l’idea per il nome “almost sex”?

Warren: Insieme a molti altri nomi strani tipo “poet aliases” e “novel characters”, nel corso degli anni avevo raccolto un elenco di potenziali nomi di band. Dopo aver scritto alcune demo, Nick mi ha chiesto come avremmo chiamato il progetto, quindi gli ho letto la lista. Non appena ho detto “almost sex”, lui ha risposto: “è questo il nome giusto”. Entrambi abbiamo pensato che suonasse bene, e conteneva anche un cenno metaforico al modo in cui abbiamo trascorso i nostri primi mesi insieme. Quasi a parlare, quasi a incontrarci, quasi… Hai capito, insomma!

- “Folky alternative post-punk rock indie pop”, sono tanti generi per un unico duo! Com’è venuto fuori questo sound così poliedrico?

Nick: Non so se deluderemo qualcuno, ma quella lunga tagline di generi in realtà era uno scherzo. Abbiamo pensato che fosse divertente scrivere quanti più generi ci venissero in mente. A dire il vero, io mi sono sempre sentito a mio agio ad usare il termine generico “alternative”, un’espressione omnicomprensiva per tutti i progetti in cui ho suonato. Ma usare un unico aggettivo descrittivo mi fa sentire un po’ in gabbia.

- Al momento avete pubblicato due singoli, “knockoff” e “Charmer”, che rispondono alle etichette folk e indie-pop. Come le avete scritte e cosa potete rivelare sulle prossime uscite?

Nick: “Knockoff” l’abbiamo scritta durante l’estate, mentre ci trovavamo a casa dei genitori di Warren. Eravamo dentro l’appartamento e io ho iniziato a suonare una piccola melodia palm-muted a tre accordi, mentre improvvisavo melodie a voce. Ho registrato quelle melodie e le ho mandate a Warren, dopo di che lei ci ha scritto il testo. In qualche giorno l’abbiamo prodotta e missata, ed era pronta.

Warren: “Charmer” l’abbiamo scritta poco dopo “Knockoff”. Eravamo appena tornati in città dopo un lungo periodo trascorso a casa dei miei genitori e stavamo provando a scrivere altre canzoni. Nick era in camera e stava lavorando all’aggiunta di alcuni synth e sample su un loop di batteria, mentre io stavo buttando giù alcune idee di testi sulle melodie che lui mi canticchiava. La scrittura effettiva è stata molto veloce, invece per la produzione e il missaggio ci abbiamo messo più tempo, perché è stata la parte più complessa e strutturata.

- Come vi siete individualmente appassionati alla musica e cosa avete studiato?

Nick: Io sono sempre stato un appassionato di musica e ho iniziato a scrivere canzoncine (di solito solo nella mia testa) quand’ero bambino. Sono entrato nel mio primo gruppo quando ero al liceo, e in realtà ancora oggi lavoro con uno dei componenti (Ken Helmlinger). Il mio interesse principale è sempre stato per la scrittura. Non mi sono mai impegnato ad imparare scale, fare cover o a leggere e citare. Volevo solo scrivere canzoni. E i miei artisti preferiti sono quelli che comprendono quegli inspiegabili, ma istantaneamente riconoscibili segnali che costituiscono una composizione davvero ispirata. Quindi per quanto riguarda gli studi, ho approfondito principalmente la conoscenza del lavoro dei più grandi autori del secolo scorso (Paul McCartney, Neil Young, Bob Dylan, Paul Simon, David Byrne, Kanye West, Conor Oberst, Justin Vernon, ecc.).

Warren: I miei genitori e i loro amici sono sempre stati appassionati di musica, per cui io e mio fratello siamo cresciuti con le loro lunghe jam nei weekend e le partecipazioni ai festival estivi di bluegrass, in cui abbiamo anche trovato alcuni dei nostri più grandi amici. Da bambina ho preso lezioni di piano e chitarra, poi crescendo ho scoperto anche l’ukulele e il violoncello. Durante il mio ultimo anno di architettura, ho scritto una tesi che combinava musica, danza e architettura, con l’idea di progettare spazi migliori. Immagino che gran parte della mia vita sia stata incentrata sulla musica: ricordi e successi durante la mia infanzia e la scuola, amicizie (ho incontrato il mio compagno di stanza per caso in un’agenzia di noleggio auto, cercando di arrivare a un festival), e ora, l’incontro con Nick e la nostra musica che ha fatto nascere la scintilla e ci ha aiutato in questo folle periodo.

- Quali aspettative avete per il prossimo futuro?

Warren: Torneremo a casa dei miei genitori per l’inverno, dove abbiamo in programma di fare registrazioni semi-live di un paio delle nostre canzoni preferite, che abbiamo scritto insieme a distanza durante quei primi mesi. Abbiamo in programma di pubblicarle, insieme a un altro singolo, all’inizio del 2021.

- Dove vi vedete tra cinque anni?

Crediamo davvero in questo progetto e lo vediamo evolvere per il meglio, se riusciremo a tenere il passo. Chissà cosa succederà nel mondo tra cinque anni, però speriamo che, se la gente sarà tornata ai concerti, potremo andare in tour e scoprire dove ci porterà.

- Potete consigliarmi altri tre artisti emergenti che secondo voi meritano di essere ascoltati attentamente?

Warren: Prima di tutto, vogliamo ringraziare Listen Gingerly per aver dedicato del tempo a conoscerci un po’! Siamo stati molto fortunati negli ultimi mesi ad entrare in contatto con diversi gruppi emergenti di talento. K. Sofia (@kristossofia) e il loro singolo “The Fool” meritano sicuramente una visita su Spotify. Hanno anche una fantastica playlist chiamata “Indie Vibes”, che consigliamo di seguire. L’amico d’infanzia di Nick, Alex Drake (@alexdrakemusic), sta facendo delle fantastiche tracce di genere pop-punk revival a Los Angeles con cui noi siamo entrati in fissa, e il vecchio compagno di stanza di Nick, Adrien Espy (@adrienespy), sta per pubblicare il suo primo EP da solista, che sarà sicuramente fantastico.

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Federica Carlino
listengingerly

freelance music journalist and passionate music supervisor