24 ore a Radovljica, la città più dolce della Slovenia

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5 min readFeb 18, 2019
fonte: www.slovenia.info foto di Miran Kambič

di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio

Affacciata sul maestoso fiume Sava, ai piedi delle Alpi Giulie e a una manciata di chilometri dalle bellezze di Bled e del Parco nazionale del Triglav, Radovljica è una cittadina ricca di storia e di raffinate prelibatezze gastronomiche. Un vero gioiello incastonato in questa regione settentrionale del paese, la Gorenjska.

Sole, storia e miele, ecco tre parole chiave per descrivere Radovljica. È infatti nota come la città più soleggiata della Gorenjska (alias Alta Carniola in italiano), ma anche come la più dolce della Slovenia. Non solo perché ogni anno, ad aprile, vi si tiene il rinomato Festival del Cioccolato; ma anche perché Radovljica è una fiera custode — e rappresentante — della secolare tradizione dell’apicoltura in Slovenia.

Del resto, la celebre ape carnica (molto amata dagli specialisti per la sua produttività e per il suo “buon carattere”) è autoctona proprio della Carniola. Inoltre Anton Janša, uno dei precursori dell’apicoltura, nacque nel 1734 nel paesino di Breznica, che dista meno di dieci chilometri da Radovljica.

A mezz’ora di macchina (o un’oretta di treno) da Lubiana, sulla stessa strada che conduce anche a Bled, Radovljica è un luogo ideale per trascorrere una giornata, anche con tutta la famiglia. L’atmosfera del suo centro storico, uno dei più belli e pittoreschi della Slovenia, è accogliente e rilassante; e il paesaggio, diviso fra il grande fiume Sava e le maestose Alpi Giulie, è una calamita per gli occhi. Ecco cosa non farsi mancare quando si visita questo splendido angolino di Slovenia.

fonte: www.slovenia.info foto di Jošt Gantar

Per cominciare, il centro storico

fonte: www.slovenia.info foto di Jošt Gantar

Le origini di Radovljica sono molto antiche. La città sorse su una banchina della riva sinistra del Sava nel medioevo, proprio nel punto in cui, molto tempo prima, era esistito un insediamento romano. Un documento datato 1169 la cita come ricco borgo commerciale; una ricchezza dovuta alla sua posizione strategica, in una regione ricca di boschi e miniere (basti pensare che Jesenice, pochi chilometri a nord, è famosa per la sua industria mineraria). Quando il terremoto del 1511, lo stesso che danneggiò molti altri insediamenti in Slovenia, la rase al suolo, il centro storico venne ricostruito nello stile rinascimentale che lo caratterizza ancora oggi. Imperdibile è piazza Linhart, il vero cuore di Radovljica, fra case signorili costruite fra il XVI e il XVIII secolo e lo splendido panorama della valle del Sava e delle Alpi.

Il Museo dell’Apicoltura

fonte: www.slovenia.info foto di Jošt Gantar

Nella sua “Historia naturalis”, il filosofo e naturalista romano Plinio il Vecchio descrisse l’ape come un essere intermedio tra un animale domestico e uno selvatico, “una creatura capace di contrarre rapporti con l’uomo senza perdere la propria libertà”. Le api non sono solo fondamentali per la sopravvivenza nostra e dell’ambiente, sono anche un insetto da sempre importante nell’immaginario collettivo umano (basti pensare agli antichi egizi, che la rappresentavano nei geroglifici che designavano il titolo del sovrano).

E in Slovenia l’apicoltura è una tradizione talmente radicata — e valorizzata — che ci sono circa 90mila apicoltori in un paese di appena due milioni di abitanti. Al Museo dell’Apicoltura di Radovljica si scopre tutto su questa attività e i suoi molti risvolti positivi, per la salute degli esseri umani ma anche dell’ambiente. Inaugurato nel 1959, questo Museo è unico nel suo genere, in Slovenia e in Europa, anche grazie alla sua vasta e approfondita esposizione.

Il famoso pane di miele di Radovljica

fonte: www.slovenia.info foto di Jošt Gantar

Casa Lectar è una delle antiche case affacciate su piazza Linhart. Questo ristorante-albergo è attivo da quasi due secoli. Nel 1822 fu aperta la locanda Lectar, il cui nome deriva da un’antichissima tradizione custodita ancora oggi nella stessa casa. Si tratta della produzione artigianale dei “lect”, i celebri pani al miele a forma di cuore che già nel tardo medioevo rappresentavano una delizia che solo i più altolocati potevano permettersi. Per molti secoli, inoltre, i lect sono stati regalati come pegno d’amore, e ancora oggi è tradizione regalarli nelle occasioni speciali.

Oltre a poter scoprire la cucina tipica slovena declinata in una grande varietà di piatti, dalle zuppe alla carne arrosto, dalle frittole di grano saraceno e ricotta fino al rotolo di noci, a Casa Lectar si può conoscere anche la tradizione dei lect. La pasticceria di Casa Lectar infatti è anche un museo dal vivo, nel quale si può osservare la laboriosa preparazione dei lect, vere delizie per il palato ma prima di tutto per gli occhi. Si tratta di un processo complesso e laborioso, tanto che ogni lect richiede quasi una settimana di lavoro.

Il post sopra è pubblicato sul blog di Lovely Trips, denominato LovelyTripsBlog. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Lovely Trips è un fornitore sloveno di soluzioni di viaggio per agenzie di viaggio, TO e altre realtà del mercato italiano, e tali soluzioni includono proposte degli enti e delle aziende citate nel post. L’autore del blog non è responsabile del contenuto dei commenti ai post, nè di contenuti terzi.

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