6 musei da non perdere nella Benečija

Gorazd Skrt
LovelyTripsBlog
Published in
5 min readJul 31, 2024
Parco Naturale delle Prealpi Giulie. Fonte: https://www.benecija.eu/it, foto di Marco Di Lenardo

di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio

Racchiusa fra le valli del Natisone, del Torre e la Val Resia, crocevia di culture e tradizioni, la Benečija è uno dei gioielli più preziosi del Friuli-Venezia Giulia ed è un’affascinante destinazione dove la cultura italiana e quella slovena si incontrano e si arricchiscono vicendevolmente da sempre. Il risultato è un luogo in cui ci si sente subito a casa ma si percepisce anche il richiamo dei “vicini di frontiera”, un luogo dove ci si può rilassare a contatto con la natura, godendosi l’aria fresca di montagna, assaggiando manicaretti e… scoprendo un mondo di cultura e tradizioni.

Ebbene sì, se fino a oggi vi ho raccontato soprattutto delle bellezze naturali della Benečija, e di tutto lo sport che si può fare circondati dai suoi paesaggi meravigliosi, la verità è che qui ci sono anche degli interessantissimi musei, perfetti per scoprire la storia di questi luoghi, la loro cultura e le loro tradizioni. Ecco 6 musei da visitare nella Benečija, che del resto sono altrettante ottime occasioni per andare alla scoperta di questa regione fatta di deliziosi paesini di montagna e di natura incontaminata.

  1. Il Museo della gente della Val Resia

Un viaggio nella storia della Val Resia attraverso gli oggetti, i racconti, le testimonianze e i documenti di molte generazioni che l’hanno abitata. La ricostruzione degli ambienti domestici di un tempo, con utensili e mobili originali, aprono una preziosa finestra su un mondo ormai perduto, di cui restano poche tracce. Di grande interesse anche la parte dell’esposizione permanente dedicata al patrimonio di fiabe e leggende della valle e agli studi che gli sono stati dedicati. Il Museo si trova a Stolvizza (Solbica il nome in sloveno), un borgo antico e molto caratteristico ai piedi del monte Canin.

2. Testimonianze della civiltà contadina di Prossenico

Fonte: https://www.benecija.eu/it, foto di Davide Degano

Ospitato all’interno dei locali della canonica di Prossenico, il museo custodisce oggetti e utensili tipici della vita quotidiana rurale di questa parte d’Italia ma è anche un ottimo esempio di come la Benečija sia un luogo-ponte fra due mondi, con una cultura ricca e complessa che attinge a entrambi. Nello stesso museo, ad esempio, sono esposti anche degli splendidi esempi di maschere della versione locale del Pust, il tradizionale carnevale sloveno. Da non perdere, a pochi passi, anche la Cucina Nera, anch’essa emblematica della cultura e della storia di Prossenico. L’importante, prima di recarsi al museo, è avvisare e prenotare la visita.

3. Il Museo etnografico di Lusevera

Fonte: https://www.benecija.eu/it

Istituito nel 1973 su iniziativa di un professore originario di questi luoghi, il Museo etnografico è ospitato nella vecchia latteria del paesino, di cui conserva ancora tutte le attrezzature. È dedicato in primis alla conservazione e divulgazione delle tradizioni rurali dell’Alta Val Torre, legate al suo passato contadino, ma pure allo studio delle varianti del dialetto sloveno sviluppatesi dal lato italiano del confine. È inoltre impegnato in un progetto di approfondimento attraverso la raccolta e la catalogazione di reperti video e fotografici originali sul Novecento nella Benečija.

4. Il Museo del Matajur

Fonte: https://www.benecija.eu/it, foto di Dario Rizzo

Situato alle pendici dell’imponente monte Matajur, il paesino di Masseris custodisce questo piccolo ma interessantissimo museo, dove si può scoprire com’era davvero la vita di montagna da queste parti. Mobili, oggetti di uso quotidiano e suppellettili offrono una preziosa testimonianza e raccontano storie di un passato non così lontano. Di fatto, molto probabilmente, i viaggiatori originari dell’Italia settentrionale troveranno qualche oggetto che li farà pensare ai racconti dei loro nonni o bisnonni. Sempre a Masseris è possibile visitare il laboratorio del fabbro, conservato esattamente come lo lasciò l’ultimo fabbro del paese nel 1951.

5. Il Museo di paesaggi e narrazioni

Fonte: https://www.benecija.eu/it, foto di Davide Degano

Nel paesino di San Pietro al Natisone, invece, si può visitare lo SMO, il Museo di paesaggi e narrazioni, dedicato al patrimonio culturale che accomuna tutta l’area che dal monte Mangart arriva fino al Golfo di Trieste. Con percorsi interattivi e una narrazione affascinante delle storie e delle memorie condivise, lo SMO è emblematico del fascino della Benečija, perché si sofferma proprio sul suo carattere di universo tra due mondi in continuo dialogo e in costante contaminazione reciproca. E sulla lingua, interpretata come il fil rouge di questa terra di confine.

6. Il Museo dell’Arrotino

Fonte: https://www.benecija.eu/it

C’è una ragione ben precisa se a Stolvizza (o Solbica, in sloveno) si è deciso di fondare questo particolare museo. Ed è che quello dell’arrotino era un mestiere a tal punto diffuso in paese che ce n’era almeno uno per famiglia! E ogni anno, con l’arrivo della bella stagione, gli arrotini di Stolvizza lasciavano la valle sulle loro biciclette attrezzate appositamente per recarsi nelle città di quello che, un tempo, era l’Impero austroungarico e poi divenne Italia, e guadagnarsi da vivere. Insieme alla Grotta di San Giovanni d’Antro, il Museo dell’Arrotino è una destinazione della Benečija che i titolari della tessera Alpi Giulie della Valle dell’Isonzo, edizione 2024, possono visitare a prezzi agevolati.

Un’idea di viaggio davvero interessante, anche perché tra l’inizio di luglio e la fine di agosto sarà attiva la linea di autobus transfrontaliera che collegherà Cividale del Friuli con Caporetto e Tolmin, nel cuore della Valle dell’Isonzo.

Fonte: www.slovenia.info, foto di Nikola Jurišič

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Gorazd Skrt
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