A pochi chilometri dall’Italia, il prezioso e potente messaggio del Museo di Caporetto

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4 min readDec 22, 2021
Fonte: https://www.kobariski-muzej.si/it

di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio

Non esiste dono più importante della pace. Che si dica peace, paix, Frieden, o mir, è senz’altro una delle parole più dolci che l’umanità possa conoscere. La pace non è la condizione sufficiente per la prosperità o la democrazia, ma è la condizione necessaria. Ecco perché una visita al Museo di Caporetto non è solo un’opportunità per imparare, ma è soprattutto un’occasione per essere grati.

In questa parte di Slovenia, oltre cento anni fa, si combatté una delle battaglie più sanguinose della storia europea: la Battaglia di Caporetto, che ha marcato ricordi indelebili nella memoria collettiva di questi luoghi, e soprattutto in quella italiana. Il museo, uno dei più affascinanti della Mitteleuropa, dedica alla battaglia e a ciò che venne prima e dopo di essa, un percorso didattico e divulgativo prezioso, che riesce davvero a raccontare un momento storico decisivo per il nostro continente.

Fonte: www.slovenia.info, foto di Boris Pretnar

Un percorso tutto dedicato al fronte isontino dunque, e quindi a quelle dodici battaglie che videro contrapporsi le forze italiane e quelle austro-ungariche fra il maggio 1915 e il novembre 1917. Il fronte isontino vide i soldati lanciati in scontri sanguinosi, dispiegati nell’estenuante guerra di posizione, sfiancati dalle terribili condizioni della guerra in montagna, e vide gli eserciti sconvolgere grandi aree oggi immerse nella tranquillità e nella bellezza per stabilirvi le proprie retrovie.

Persino per le dimensioni epocali della Prima guerra mondiale, il fronte isontino fu particolarmente duro e reclamò la vita di centinaia di migliaia di uomini. Raccontare un passato così violento in modo assolutamente non apologetico, ma anzi facendo emergere un messaggio di pace e concordia, e un ricordo affettuoso per tutti gli esseri umani che vi rimasero coinvolti, non è facile. Eppure il Museo di Caporetto ci riesce, e proprio per questo ha ricevuto importanti riconoscimenti internazionali.

Fonte: https://www.kobariski-muzej.si/it

E, proprio per questo, il Kobariški muzej non è “solo” uno dei partner fondatori del Sentiero della Pace che per circa 400 km si snoda attraverso i luoghi sloveni della Grande Guerra, da Log pod Mangartom (alias Bretto, frazione del comune di Plezzo) sino a Trieste. È anche una visita da non perdere in Slovenia, un luogo imprescindibile per chiunque voglia conoscere un po’ meglio la storia europea, e quella dell’umanità. Dalla sua esposizione si esce arricchiti di conoscenza, ma pure di una rinnovata e più forte consapevolezza.

Il Museo di Caporetto non si schiera a favore di nessuna delle parti coinvolte nel fronte isontino, ma piuttosto esalta la fragilità e la tragedia comune a tutti coloro che furono mandati a combattere sull’Isonzo, la loro umanità. Le fotografie che immortalano i rari momenti di riposo e le immagini durissime delle perdite; le lettere mai spedite, pagine di diario, gli effetti personali dei soldati, piccole sculture fatte da loro; porte segnate dai messaggi dei prigionieri; elmetti, stivali, ramponi, borracce.

Fonte: https://www.kobariski-muzej.si/it

La ricchezza dell’esposizione, per quanto riguarda l’abbondanza di reperti, è straordinaria; come straordinario è il percorso espositivo, strutturato per raccontare i vari volti del fronte isontino: la guerra di montagna, quella di trincea, le retrovie, il tutto culminato in quella Battaglia di Caporetto che in italiano è anche sinonimo di tremenda disfatta. Altro punto di forza di questo museo eccezionale sono le visite guidate, grazie alla dedizione e alle capacità delle guide, che arricchiscono la spiegazione dell’esposizione con con i racconti familiari tramandati in questo angolo di Slovenia per oltre cento anni.

Raggiungere il Museo di Caporetto dall’Italia è semplicissimo. Da Gorizia è appena un’ora di auto, e la strada si scorre tra fitti boschi attraversati dal fiume color smeraldo, il bellissimo Isonzo. Soprattutto però, una visita a questo museo è di valore inestimabile. Non capita tutti i giorni di imbattersi in istituzioni che compiano così efficacemente il loro lavoro, mettendoci anche il cuore oltre alla conoscenza. Come tutto il Sentiero della Pace, anche il Museo di Caporetto è insieme un custode di memoria e un ricordo affettuoso di tutti coloro che hanno combattuto sul fronte isontino; comunica la storia ed emana un prezioso messaggio di pace e concordia.

Il post sopra è pubblicato sul blog di Lovely Trips, denominato LovelyTripsBlog. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Lovely Trips è un fornitore sloveno di soluzioni di viaggio per agenzie di viaggio, TO e altre realtà del mercato italiano, e tali soluzioni includono proposte degli enti e delle aziende citate nel post. L’autore del blog non è responsabile del contenuto dei commenti ai post, né di contenuti terzi.

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