Alla scoperta dei segreti del mercurio nell’antica miniera di Idrija

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4 min readMay 23, 2020
Fonte: www.slovenia.info, foto di Tomo Jeseničnik

di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio

Il mercurio ha una storia molto antica. Gli umani lo conoscono da migliaia di anni, non a caso è stato trovato in alcune tombe egizie del 1500 a.C. E secondo molte fonti Qin Shi Huangdi, il primo imperatore della dinastia cinese Qin, sarebbe morto nel 210 a.C. avvelenato da delle pillole preparate con del mercurio dai medici, che pensavano di garantirgli l’immortalità. Il mercurio è l’unico metallo in assoluto a essere liquido a temperatura ambiente, e per molto tempo si ritenne che fosse uno degli elementi primordiali della materia.

Per decenni, tra il XVIII e il XIX secolo, il mercurio fu un elemento indispensabile nella produzione di cappelli di feltro (e purtroppo intossicò non pochi artigiani), e da molto prima impiegato per separare l’oro e l’argento. I suoi usi sono stati davvero moltissimi, e tuttora il mercurio trova diverse applicazioni, anche se molto più limitate rispetto al passato vista la sua tossicità.

Fonte: www.slovenia.info, foto di Marko Šinkovec

Non sorprende quindi che la storia di questo metallo continui ad affascinare, anche perché per secoli la sua estrazione ha davvero segnato la vita dei luoghi in cui se ne scoprirono i giacimenti. Uno di questi luoghi è Idrija, la cittadina nel cuore delle Alpi Giulie dove per quasi 500 anni fu operativa la seconda miniera di mercurio più grande del mondo.

La storia della miniera di Idrija è estremamente affascinante, e il luogo migliore per cominciare a conoscerla è l’ex fonderia, al cui interno oggi è allestito un interessante museo. L’esposizione permanente conduce i viaggiatori alla scoperta della storia del mercurio, e soprattutto dell’intero processo di produzione così com’era realizzato nella miniera della città, dall’estrazione nelle profondità della terra fino alla spedizione verso committenti anche molto lontani.

Fonte: http://www.cudhg-idrija.si/it/

La fonderia era essenziale nel processo di produzione perché il mercurio richiedeva temperature molto elevate per evaporare dal minerale con cui veniva estratto. A quel punto, con temperature più basse, lo si faceva condensare: nella sola miniera di Idrija si produssero ben 147mila tonnellate di mercurio.

700 chilometri di galleria si snodano ancora sotto la città, anche se solo una piccola parte di esse è ancora accessibile. In tutta la storia umana, solo un’altra miniera di mercurio ha superato quella di Idrija per dimensioni, quella di Almadén, nella regione spagnola di Castiglia-La Mancia. Nel 1977 le gallerie più profonde arrivavano sino a 382 metri sottoterra.

Fonte: www.slovenia.info, foto di Jani Peternelj

E oltre alla storia della miniera e al processo di estrazione del mercurio, visitando l’esposizione permanente della Fonderia di Idrija si conosce la durissima quotidianità del lavoro in miniera, anche grazie a un ricco patrimonio fotografico. Ma dopo aver visitato la Fonderia non si può non visitare anche la Galleria di Antonio, l’unica parte della miniera ancora accessibile, anch’essa adibita a museo.

La Galleria di Antonio fu uno dei primissimi ingressi della miniera, infatti venne scavato appena dieci anni dopo la scoperta del giacimento di mercurio. Per quasi cinquecento anni, migliaia di muratori vi sono passati ogni giorno per scendere nelle profondità della terra e poi per uscire di nuovo all’aperto. È un luogo davvero ricco di storia e che vale assolutamente la pena di visitare, perché non sono molte le miniere ancora accessibili in Europa.

Fonte: www.slovenia.info, foto di Marko Šinkovec

Si tratta di un percorso lungo 1.200 metri che raggiunge la profondità massima di 96 metri sottoterra, e la visita dura circa un’ora e mezza. L’ingresso è vietato ai bambini sotto i tre anni di età, e visto che nelle gallerie la temperatura si aggira sempre intorno ai 13 gradi è consigliabile indossare qualcosa di adeguato anche in estate, quando fuori fa caldo. La Fonderia e la Galleria di Antonio sono due protagoniste assolute ancora oggi a Idrija, e visitarle significa conoscere un pezzo importantissimo di storia, non solo slovena, ma europea e mondiale.

Il post sopra è pubblicato sul blog di Lovely Trips, denominato LovelyTripsBlog. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Lovely Trips è un fornitore sloveno di soluzioni di viaggio per agenzie di viaggio, TO e altre realtà del mercato italiano, e tali soluzioni includono proposte degli enti e delle aziende citate nel post. L’autore del blog non è responsabile del contenuto dei commenti ai post, né di contenuti terzi.

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