Alle origini del nome della bella Jeruzalem

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4 min readAug 31, 2021

di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio

Il nome Gerusalemme ha un che di magico, e profondamente evocativo. Fino al primo dopoguerra gli ebrei di tutto il mondo brindavano esclamando “l’anno prossimo a Gerusalemme”! A Gerusalemme sono stati dedicati poemi epici, romanzi, poesie, e persino una canzone made in Sudafrica di grande successo. Ovunque nel mondo, uno dice Gerusalemme e pensa subito a un luogo bucolico, mistico, addirittura paradisiaco.

E forse proprio per questo motivo è stata battezzata Jeruzalem una delle località più belle della campagna slovena. Qui ciò che colpisce è la dolcezza dei paesaggi, con infiniti filari di vigne che si susseguono, come onde ricamate sulle colline. L’atmosfera è quieta e riposante, i tramonti sono uno spettacolo, gli amanti della natura hanno moltissimo da scoprire, si mangia benissimo e si producono ottimi vini.

Naturalmente sono molte le leggende che spiegano come mai a questo luogo sia stato dato un nome così particolare. Ma bene o male sono tutte ambientate nel Medioevo, ai tempi in cui migliaia di uomini raccolsero l’appello di un papa: Urbano II, che nel 1095 convocò la prima crociata. In effetti l’attuale Jeruzalem fu per moltissimo tempo una tappa per i pellegrini che dall’Europa intraprendevano il lungo (e rischioso) viaggio verso la Terra Santa.

Fonte: Wikipedia, immagine di pubblico dominio

Non a caso vi sorgeva una “torre per le preghiere”, dove i crociati pregavano per chiedere l’intercessione alla Vergine e ai Santi affinché riuscissero a tornare dalla crociata sani e salvi, e i pellegrini si raccomandavano agli stessi chiedendo la grazia di riuscire a visitare il Santo Sepolcro. E proprio dove un tempo, all’epoca dei pellegrinaggi e delle crociate, sorgeva la torre per le preghiere, si trova oggi l’altare maggiore della bella chiesa protagonista del paesaggio di Jeruzalem.

Si tratta della Chiesa dell’Addolorata, costruita nel 1652 dai coniugi Drumpič, all’epoca amministratori del castello di Gornja Radgona, un’altra località della Slovenia nordorientale, non lontana dal confine con l’Austria. La costruirono per rispettare un voto: nella piccola cappella che era stata costruire per rimpiazzare la torre per le preghiere, diventata ormai troppo piccola, avevano giurato di fronte alla Vergine Addolorata che le avrebbero dedicato una chiesa completamente nuova se avesse messo fine all’epidemia di peste che stava infuriando, e se li avesse salvati dalla terribile malattia. E mantennero la promessa.

Fonte: www.slovenia.info, foto di Andrej Tarfila

La piccola cappella in cui pregarono i coniugi Drumpič era già stata dedicata alla Vergine Addolorata da dei crociati, secondo una pala del XIII secolo. E infatti si ritiene che il dipinto più notevole che arricchisce la chiesa, il cui soggetto è proprio la Vergine, sia stato portato a Jeruzalem direttamente dalla Terra Santa nel Milleduecento, probabilmente da dei membri dell’ordine teutonico tedesco, che per un certo tempo esercitarono la loro autorità su Jeruzalem, visto che il conte Federico di Ptuj gli aveva offerto questa zona come feudo.

Insomma, la chiesa di Jeruzalem è davvero ricca di storia, ed è protagonista di questo luogo in tutti i sensi: è protagonista del suo paesaggio, con le mura bianche che si stagliano contro il cielo, spesso sereno, sormontando le colline verdeggianti e coperte di vigneti; ed è protagonista della sua storia, con il magnifico dipinto della Vergine, la tela dedicata ai coniugi Drumpič in sagrestia, e il quadro dedicato a Urbano II, il papa fautore delle crociate, che però morì prima di vedere la prima crociata terminare, nel 1099, con la vittoria dei crociati e la conquista di Gerusalemme.

Fonte: www.slovenia.info, foto di Marco Coppo

Tanta bellezza, tanta dolcezza nei paesaggi e nella quotidianità a pochi chilometri dall’Italia. Chi l’ha detto che occorre prendere l’aereo per trovare un luogo sorprendente, dove staccare davvero? La vacanza più bella non è quella che ci consente di riempire il cellulare di foto, ma quella che ci inonda il cuore di emozioni e ci aiuta a rigenerare ogni fibra del nostro corpo. E senz’altro questo obiettivo può essere raggiunto più facilmente nel verde ubertoso di Jeruzalem, che impelagandosi in qualche stressante tour in località esotiche.

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Il post sopra è pubblicato sul blog di Lovely Trips, denominato LovelyTripsBlog. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Lovely Trips è un fornitore sloveno di soluzioni di viaggio per agenzie di viaggio, TO e altre realtà del mercato italiano, e tali soluzioni includono proposte degli enti e delle aziende citate nel post. L’autore del blog non è responsabile del contenuto dei commenti ai post, né di contenuti terzi.

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