I tesori di Vrhnika, a cominciare dal Museo Tecnico della Slovenia
di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio
Una delle prime mete verso cui fare rotta per scoprire i magnifici dintorni della capitale slovena, è senza dubbio Vrhnika. Questa cittadina sorge a una ventina di chilometri da Lubiana, lungo il fiume Ljubljanica, come la capitale. In realtà si trova proprio nelle vicinanze delle sorgenti di questo fiume, ed è circondata da paesaggi collinari e verdeggianti. Poco lontano si trovano il monte Ljubljanski vrh (819 metri) e il monte Ulovka (801 metri), dove si possono fare bellissime escursioni.
Inoltre la cittadina si trova nell’estremo sudoccidentale della Barje, la vasta zona delle paludi di Lubiana, che si estende per oltre 160 chilometri quadrati dando vita a un luogo ricchissimo di vita e biodiversità. Non a caso gran parte della Barje è un’area protetta. Abitata sin da tempi antichissimi, è anch’essa una zona che vale davvero la pena di visitare, a piedi o in bicicletta, e da Vrhnika è molto semplice farlo.
Ma, proprio come la Barje e la capitale slovena, anche la cittadina di Vrhnika è ricca di storia. Ai tempi dei romani, quando Lubiana si chiamava Emona, Vrhnika era nota come Nauportus; a quest’epoca risalgono le iscrizioni dedicate al dio Nettuno trovate dagli archeologi. Anche nella celebre Naturalis historia di Plinio il Vecchio si trova un riferimento a Nauportus, un’interpretazione mitologica per cui questo nome si riferirebbe al trasporto di una barca in particolare: l’Argo, la nave a bordo della quale Giasone salpò con gli Argonauti in cerca del vello d’oro.
Ma è soprattutto in epoca medievale che l’attuale Vrhnika (prima ancora nota come Oberlaibach, in Hochdeutsch) conobbe il suo maggiore sviluppo, tanto che sino all’inizio del XVIII secolo fu una delle città più ricche della Carniola. Ed è proprio a questo tempo, quello in cui Vrhnika divenne ufficialmente una città di mercato, che risale una delle gemme più preziose dei dintorni di Lubiana: il Castello di Bistra, che tra l’altro è anche la sede del Museo tecnico della Slovenia.
Nacque come monastero nella prima metà del XIII secolo per volontà del duca di Carinzia Bernard Spanheim, che invitò dei monaci certosini — i primi di questo ordine monastico cattolico nella regione della Carniola — a stabilirvisi. Col tempo il monastero di Bistra divenne uno dei più influenti della regione, in modo particolare nel XIV secolo, tanto che nella Biblioteca Nazionale di Lubiana, e nella Biblioteca universitaria della capitale, sono custoditi degli importanti manoscritti, opera proprio dei monaci di Bistra.
Tuttavia, la dissoluzione dei monasteri in tutto il Sacro romano impero decisa da Giuseppe II nel 1782, mise fine alla lunga storia di Bistra come istituzione religiosa, e nel 1826 la proprietà fu acquistata dal mercante e industriale Franc Galle. Furono lui e i suoi discendenti a fare dell’ex monastero il bel castello che si può visitare oggi. Proprietà dello Stato dal 1951, in seguito divenne la sede del TMS, il Museo tecnico della Slovenia.
Con i suoi oltre 6mila metri quadrati di spazio espositivo il TMS è un autentico viaggio nei settori economici storicamente più importanti per la Slovenia: dalla silvicoltura alla lavorazione del legno, dalla caccia all’agricoltura, dai trasporti al tessile, dalla pesca all’elettrotecnica e alla lavorazione dei metalli, per esempio. Da parte loro, gli appassionati di auto d’epoca passeranno senz’altro del tempo ad aggirarsi per la collezione di limousine dell’ex presidente della Repubblica socialista di Jugoslava Tito.
Da non perdere il bellissimo mulino ad acqua per il grano e per il laboratorio del fabbro, e le sezioni dedicate all’arte del carradore, del maniscalco e del panettiere. Chi ama le passeggiate a contatto con la natura, invece, apprezzerà particolarmente il sentiero didattico forestale che si addentra nel bosco sopra al castello. Vrhnika e il Castello di Bistra sono davvero delle mete fantastiche per trascorrere una giornata a pochi chilometri da Lubiana, fra escursioni nella Barje e lungo sentieri didattici forestali, e visite a musei che permettono di fare un salto nella storia, non solo della Slovenia, ma anche dell’intera Mitteleuropa.
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