La Mentalità dell‘Abbondanza: Che Ce ne Sia!

Luca Pozzoli
LucaPozzoli
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9 min readSep 1, 2017

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Mio papà, generazione 1936, lo ha sempre avuto chiaro, rendendolo visibile in ogni modo: “che ce ne sia!” è il suo motto, sia di fronte ad una tavola apparecchiata o nel momento di offrire la disponibilità di qualcosa ad altri, convinto che qualcosa di grande e abbondante sia sempre meglio della scarsità e dell’ansia di tenere qualcosa solo per sé.

Una mentalità che, per una persona nata prima della seconda guerra mondiale, che ha vissuto gli anni 50, non rappresenta per nulla un invito a dissipare risorse, a consumare o spendere sempre di più. No, anzi! Lo spreco rimane un peccato mortale, ma diventa compatibile con la generosità, la certezza che le risorse si troveranno, la speranza che la torta si ingrandirà in modo da offrire risorse a tutti. Tutto il contrario dell’avarizia piccola, dell’ansia di tenere le “cose” per sé, della paura che gli altri possano toglierci qualcosa, “volare bassi”, senza esprimere sentimenti forti, pensando che la felicità mostrata apertamente possa essere in pericolo.

La positività contro la negatività, generosità contro avarizia, progresso verso conservazione?

Tante cose insieme, ma proprio in questi tempi mi sembra interessante parlarne. Certo, quasi 10 anni di crisi economica, tutti i problemi che hanno afflitto la società, la mancanza di lavoro e di opportunità, non hanno sicuramente aiutato a sviluppare una mentalità di Abbondanza e alla fine ci siamo ritrovati tutti più Poveri, sia materialmente che spiritualmente, con una mentalità di Scarsità appunto.

Il concetto è stato affrontato la prima volta da Stephen Covey (1932–2012) nel suo libro di maggior impatto “The 7 Habits of Highly Effective People”, un testo sacro nella leadership e sviluppo personale, nel quale l’autore spiega come questa mentalità sia il necessario pre-requisito per arrivare ad un Paradigma Win-Win (Io Vinco-Tu Vinci). Covey ha definito molto semplicemente la mentalità dell’Abbondanza come “il concetto in base al quale una persona crede che ci siano risorse sufficienti da condividere con altri.” In contrasto con la mentalità della Scarsità, che è fondata sull’idea che, se qualcuno vince o ha successo in una situazione, significa che altri devono perdere, non considerando neppure per un attimo la possibilità che tutti possano vincere nello stesso momento.

La maggior parte delle persone sono profondamente influenzate dalla mentalità della Scarsità. Vedono la vita come qualcosa di cui averne solamente una quantità fissa, come se ci fosse solo una torta disponibile. E se qualcuno volesse avere un pezzo di torta più grande, vorrebbe automaticamente significare che tutti gli altri dovrebbero avere di meno. La mentalità della Scarsità è il paradigma della vita a somma zero. Le persone con questa mentalità hanno grande difficoltà a condividere i successi e dare credito, potere o profitti ad altri — anche a coloro che li hanno aiutati a raggiungerli. Non riescono neppure ad essere sinceramente contenti per i successi di altre persone. Questa mentalità si sviluppa intorno all’idea che semplicemente non c’è abbastanza per tutti.

La mentalità della Scarsità si focalizza sempre sul breve termine di ogni decisione, considerando solo le risorse disponibili oggi, ignorando gli effetti di lungo termine e i possibili sviluppi del futuro. Crea tristezza, gelosia e invidia tra le persone. L’atteggiamento verso le finanze personali diventa paranoico, ad esempio in casi di spese improvvise e spinge ad evitare gli investimenti evitando ogni rischio.

Dall’altro lato ecco invece la mentalità dell’Abbondanza, così descritto da Covey:

La mentalità dell’Abbondanza fluisce da un profondo senso interno di valore personale e sicurezza. E’ il paradigma secondo il quale nel mondo c’è abbondanza di risorse sufficienti da condividere con gli altri. Ha come conseguenza la condivisione di prestigio, riconoscimento, profitti o la presa di decisioni. Apre possibilità, opzioni, alternative e dà spazio alla creatività.

La mentalità dell’Abbondanza implica una convinzione intima del fatto che, anche se adesso non si ha qualcosa, questo non significa che non si potrà avere in futuro. Aiuta a creare sentimenti positivi verso gli altri. Se si pensa che i benefici che altri stanno ottenendo non stiano portandoci via nulla, diventa molto più facile sentirsi felici per loro. Un collega che ottiene un aumento di stipendio non è più una fonte di gelosie o sofferenze interne — è al contrario motivo di felicità sincera, perché nulla dei vantaggi ottenuti ci porterà via nulla.

Quindi, si vive molto meglio con una mentalità di Abbondanza, ma come si può fare concretamente, visto che gli stimoli esterni ci convincono sempre di più di essere in uno stato di Scarsità e che essere ottimisti sul futuro è da sciocchi o da illusi?

Peccato però che in questo modo ci perdiamo le cose più belle della vita, pensiamo ai figli, come possiamo immaginare di dare vita ad altri essere umani se siamo convinti che non ci sia abbastanza per tutti? La saggezza popolare insegna: un proverbio lombardo recita “ogni bambino porta con sé il suo cavagnino”, un cestino con tutto il necessario. E non è sempre stato così? Ma vediamo concretamente come si può coltivare l’Abbondanza.

Avere conversazioni positive

Invece di parlare di cose che non abbiamo o lamentarci, impegniamoci in conversazioni su argomenti positivi: possiamo chiedere agli amici cosa è andato bene ultimamente; focalizzarci sui grandi progetti su cui si sta lavorando, su ciò che ci appassiona veramente; parlare dei propri successi personali, delle esperienze fatte e non delle cose che non riusciremo mai a realizzare. E’ normale che non si possa essere sempre in questa modalità per tutto il tempo ma sarà un utile inizio di conversazione, in modo da indirizzare la discussione via dal gossip, dalle gelosie o invidie.

Nessuna invidia, nessuna paura

Non significa essere presuntuosi, ma non invidiare nessuno vuol dire affrontare la complessità del reale, capire con un ottimismo realista che ognuno ha i propri problemi, i propri punti forti e debolezze ed invidiare vuol dire solo conoscere un aspetto parziale della realtà. Nella mentalità di Scarsità, confrontarsi con gli altri è tutto ciò che importa. Nella mentalità dell’Abbondanza ciò che conta è come ci si confronta con sé stessi — come si riesce a vivere i propri ideali nella vita di ogni giorno. La mentalità dell’Abbondanza è per natura positiva e ottimista, e scaccia la paura, dell’ignoto, del futuro, consapevole che bisogna buttarsi, e solo così si potranno cogliere dei risultati.

Pensare in grande

Esagerare è parte del DNA di coloro che pensano con la Mentalità dell’Abbondanza. Tutto è possibile, anche gli obiettivi più audaci, solo in questo modo si possono cogliere grandi soddisfazioni. Anche se non devono essere necessariamente progetti enormi: fare le piccole cose alla grande, è anche questo mentalità dell’Abbondanza. Non banalizzare nulla, ogni momento è buono per celebrare la vita in tutte le proprie espressioni.

Essere organizzati

Il semplice processo di organizzare meglio le cose che abbiamo, tra le quali in particolare il nostro tempo, contribuisce moltissimo a coltivare una mentalità di abbondanza. In questo modo avremo ben presenti in ogni momento, quante cose e quanto tempo abbiamo a disposizione nella nostra vita.

L‘organizzazione rende evidente la nostra ricchezza, mentre la confusione ci rende insicuri ed inquieti.

Atteggiamento critico verso i media (anche i social)

Quasi ogni forma di comunicazione porta a coltivare desideri per cose che non abbiamo, che è un elemento chiave della mentalità della scarsità. Le pubblicità sono fatte apposta, ma questo è solo un lato dell’equazione. Molto spesso i programmi, gli articoli, o i post su facebook o instagram sono scritti in modo da coltivare desideri.

Il migliore modo è assumere un atteggiamento obiettivo e distaccato verso i media. Sui social media le persone spesso postano solo gli aspetti glamour della propria vita, mostrando le cose che vanno bene, evitando accuratamente la routine e (normalmente) le cose brutte. Se si passa il tempo confrontando sé stessi con gli highlights super positivi di qualcun altro, sarà naturale sentirsi inadeguati.

Condividere con gli altri

Condividendo ci si sente bene, perché abbiamo contribuito a migliorare la vita di altre persone. Molto spesso poi non si sente nessuna mancanza di ciò che si è condiviso, ed inoltre, quando lo si fa regolarmente, gli altri saranno ben disposti a ricambiare. Non sto parlando solo di cose materiali ma anche del nostro tempo, delle cose che possiamo insegnare e delle connessioni con altre persone. Può sembrare contradditorio, ma il miglior modo di aumentare la nostra abbondanza è quello di dare.

Creare situazioni win-win (tutti vincono)

Cercare attivamente di creare situazioni in cui tutti vincono. Quando si riescono a creare situazioni in cui tutti beneficiano e ognuno riceve una fetta, tutti vincono.

Non devono esistere perdenti, mai.

Trovare il lato positivo

Le cose brutte succedono sempre. Quello che può cambiare è il nostro modo di affrontare le avversità. La mentalità della scarsità porta a lamentarsi su quanto ingiusto sia stato il destino e notare come gli altri siano sempre più fortunati di noi. Ogni volta che ci si trova davanti a un brutto momento, fermiamoci a pensare sulle cose positive che possono uscire. E’ molto probabile che siano maggiori gli aspetti negativi ma degli aspetti positivi ci sono sempre.

Questo significa trovare in ogni problema un’opportunità e si può scegliere consciamente di vedere le cose in questo modo. L’importante è affrontare le sfide con ottimismo, così potremo influenzare le persone intorno a noi ad abbracciare questo atteggiamento mentale più produttivo.

Accogliere il cambiamento

Una persona con una mentalità di Abbondanza capisce che il cambiamento è parte integrante della vita, quindi accoglie e accetta il cambiamento. Capisce infatti che il cambiamento può portare effetti positivi anche se talvolta può essere difficile da affrontare. Coloro che hanno una mentalità di scarsità passeranno il tempo lamentandosi dei cambiamenti e ci metteranno un periodo molto più lungo ad accettarli.

Proattivi vs. Reattivi

Piuttosto che attendere che le cose succedano e quindi reagendo ad esse, la mentalità abbondante con spirito positivo pianifica strategicamente il futuro e crea strategie per il lungo termine.

Imparare vs. sapere tutto

Una mentalità abbondante implica voglia di imparare e crescere. Queste persone hanno una fame continua di conoscere cose nuove e sviluppare le proprie capacità mentre chi ha una mentalità di scarsità pensa di sapere tutto limitando così le proprie possibilità di crescita.

Cosa funziona vs. Cosa non funziona

Una persona con una mentalità di scarsità sceglie di fare pensieri negativi e adotta un atteggiamento da vittima. Queste emozioni — l’ansietà, il timore, le preoccupazioni, la rabbia, il risentimento — creano stress nel corpo e alimentano vere e proprie malattie portando ad un generale cattivo stato di salute. Coloro con una mentalità di abbondanza sono spesso visionari e vedono le possibilità senza limiti del mondo, il loro fuoco è su ciò che funziona.

Concentrarsi sulla crescita

Un atteggiamento di crescita implica che le persone siano convinte che le proprie capacità possano essere sviluppate attraverso l’impegno e il lavoro, mentre il talento e le capacità costituiscono solo un punto di partenza.

Essere grati per quanto si è ricevuto

Spendere del tempo ogni giorno notando le cose che stanno andando bene nella nostra vita, per le quali siamo grati. Ogni giorno ci offre momenti che ci riempiono di gioia e ci mostrano quanto la vita ci possa offrire di buono. Dobbiamo imparare a riconoscere e apprezzare le cose positive nella nostra vita e nel lavoro. La gratitudine è un aspetto potente della mentalità abbondante.

Quando si ha una mentalità di abbondanza, si vive meglio personalmente e anche gli altri sentiranno un impatto positivo dalla nostra presenza.

E allora, Babbo, continua a comprare pesche da 1 kg, quintali di schiaccia, a parlare forte, a esagerare sempre. Grazie per la lezione.

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Luca Pozzoli
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Written by Luca Pozzoli

Leader di organizzazioni di vendita diretta a domicilio, Presidente di Avedisco e Univendita dal 2007 al 2013

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