Malgrado noi
Nel mio specchio consueto
e segreto
indago il vasto universo
di un microbico foruncolo.
Qualunque volto
accetterei, tranne questo.
E rincorro senza cercare
inseguo per non fuggire
mi ficco nel retro di ogni garage
calpesto tracce, cambio piani
rubo quello che non so
penetro le vite altrui
sbagliando maschera e persona
nella giostra dei delusi.
Nel poco che c’è
affanno quel che resta;
ma se sarò stato un uomo libero,
una vittima predestinata, un grande
attore o un semplice coglione
lo saprò solo all’ultimo istante,
mentre
dai muri squassati delle città distrutte,
dai bordi di strade dimenticate,
attraverso invisibili crepe,
si affacceranno
radi ciuffi di erba novella.
Malgrado me.
Malgrado noi.