Killer Klowns from Outer Space

Kara Lafayette
M E L A N G E
Published in
4 min readSep 19, 2018

“Non preoccuparti, Dave… Vogliamo soltanto ucciderti.”

Il 27 maggio del 1988, nasceva Killer Klowns from Outer Space dei Fratelli Chiodo. Quest’anno ha festeggiato i suoi primi trent’anni di vita e quindi mi è sembrato doveroso omaggiarlo, riguardandolo con un pessimo audio italiano, giusto per tornare, senza marchingegni, indietro nel tempo delle videocassette rovinate a furia di riavvolgere il nastro (no, non li rimpiango affatto, quei tempi).

Non so quanti fan del film si nascondano tra i dotti cinefili, tra i fantomatici nerd che hanno vinto (cosa, mica l’ho ancora capito), tra gli appassionati di pagliacci non proprio amichevoli. Questo piccolo, grande film dei Fratelli Chiodo (ai quali si vuol bene prima di tutto per il cognome, secondo perché sono cresciuti nel Bronx) è il loro unico lungometraggio. Mi viene da dire peccato, ma forse è meglio che si divertano di più nel campo degli effetti speciali. Sono anni che si parla di un remake, che attendo con tanta curiosità. Sarebbe molto interessante ritrovare i nostri cari clown alieni atterrare con l’astronave-tendone da circo nella cittadina di Crescent Cove, con gli effetti speciali di oggi. Le invenzioni dei tre fratellini, nel 1988, erano grandiose e potenti, lo sono ancora oggi, ve lo assicuro. Per chi non sapesse nulla del film, è giunto il momento che vi ci introduca.

Crescent Cove è una tipica cittadina americana degli anni ’80, con giovani coppiette, dal dubbio gusto in fatto di capigliature, che amoreggiano in auto. Un classico venerdì sera come tanti, dove al massimo vengono arrestati un paio di innocui balordi dall’ufficiale di polizia Curtis Mooney (John Vernon), che odia un po’ tutti. Tra i giovani che pomiciano sotto le stelle ci sono Debbie (Suzanne Snyder) e Mike (Grant Cramer). A un certo punto si accorgono di una vistosa stella cadente che precipita nel bosco. Mossi da una comprensibile curiosità, si inoltrano nella boscaglia, finché non incappano in un tendone da circo. Non è una cosa normale. Naturalmente lei ha paura, lui vuole saperne di più e, per non separarsi, entrano insieme nel tendone. Al suo interno trovano dei bachi da seta rosa, apparentemente fatti di zucchero filato. Ne staccano un pezzo e… Non è proprio zucchero filato. Dentro ci sono persone morte che sanguinano. Scappano in preda al panico, ma i pagliacci assassini li notano e li inseguono, spargendo morte e caos per tutta la città. I ragazzi trovano aiuto nell’ex fidanzato di Debbie, il poliziotto Dave (John Allen Nelson), e in un’improbabile coppia di gelatai imbranati, i fratelli Terenzi (Michael Siegel e Peter Licassi).

Killer Klowns from Outer Space è divertentissimo, i clown fanno tanta simpatia, grazie al loro modo goffo di deambulare. Sono soprattutto molto creativi con gli omicidi: catapultano torte corrosive, ti mitragliano di zucchero filato rosa, se serve usano anche uno sparalaser che ti imprigiona in palloni colorati, sparano proiettili di pop corn che, se per caso li dimentichi nel cesto dei panni sporchi o nel bidone dell’immondizia, si trasformano in serpenti con una grossa testa da pagliacci, assatanati e coi denti aguzzi. Hanno, però, un tallone d’Achille, i nostri eroi lo dovranno scoprire se non vogliono diventare una bevanda nutriente per i clown.

La vicenda ha tantissimi momenti divertenti ed è altrettanto ricca di scene horror davvero ben orchestrate. Bellissimo l’arrivo del piccolo clown sulla bici con le rotelline nel covo di buzzurri motociclisti. Quella alla centrale di polizia, quando Dave si ritrova faccia a faccia con un ventriloquo. E la mia preferita, quella del giochino delle ombre alla fermata dell’autobus.

Oltre alla spettacolare resa dei pagliacci (sono tutti diversi, carichi di espressività. Le loro teste e le loro movenze mi ricordano gli alieni di Bad Taste di Peter Jackson, dell’anno precedente), è bellissima la scenografia dell’astronave-tendone, curata nel dettaglio, zeppa di bottoni, tubi, porte, trappole, ascensori e altre trovate. Tutto artigianale, realizzato con pochi soldi, ma con grandi idee.

I Fratelli Chiodo e i loro clown assassini alla festa del trentennale organizzata dal compositore del film, John Massari

Io una serata a base di pop corn (non alieni) e questo delizioso miscuglio di horror, commedia e fantascienza me la farei, fossi in voi.

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