Il Virile Ministro Orlando e il suo ideologo, Matteo Cassanelli

Il MEMER ufficiale della mozione Orlando ci parla del candiddato al Congresso del Pd e di cosa fa precisamente, sull’Internet

Maselli&Scarano
M&S Monday Show
8 min readApr 3, 2017

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Anche i virili sanno fare gli occhi dolci..

Ogni settimana Maselli e Scarano cazzeggiano con voi nel primo CHAT SHOW della politica, a cui potete partecipare e commentare QUI. Poi, il lunedì, “aggiustano” il tutto e lo pubblicano su Medium.

SCARANO: Mentre Maselli rimorchia in giro per Parigi consolando Comunicatrici per Benoit Hamon Deluse ® (è proprio un marchio registrato), qui nel Nord del Virginia si lavora. Ma, come sapete, il mondo moderno è pieno di distrazioni. E mentre si lavora, capita di rimanere incantati guardando questa fotina profilo di Andrea Orlando.

MASELLI: Poveraccio Hamon, che in quanto a campagne elettorali sbagliate è arrivati quasi ai livelli di Bersani 2013 (quasi eh, quasi), ma torniamo a noi. Cassa dicci un po’: com’è che il nostro ministro della giustizia è diventato una sorta di Meme? Dietro ci sei tu? Per far capire un po’ chi sei lo spieghiamo ai nostri chat-lettori: Matteo Cassanelli è l’uomo dietro quasi tutti i meme politici che vedete sui socialcosi. Quindi è uno come noi, un altro maestro del cazzeggio a sfondo politico.

SCARANO: Sì, ma diciamolo, lui è il master. Ok? Non ti permettere ad elevarti al suo livello. Ecco a voi, il Cassa!

Il Cassa versione truzzo meta’ anni 2000

CASSANELLI: Eccoci! Buongiorno (o Buonanotte, nel caso di Scarano che fa il ganzo negli States!) a tutti!

Allora, diciamo che per partire con il piede giusto, non confermo e non smentisco. Mi limito a dire che sto dando il mio piccolo contributo ad uno storytelling parallelo, diciamo. Il ministro Orlando è diventato un simbolo per una parte della comunità social soprattutto grazie ai compagni Socialisti Gaudenti, che da tempo, ormai, lo hanno elevato a simbolo di gaudenza.
Nel momento in cui ha deciso di candidarsi alla segreteria del Partito Democratico, era abbastanza scontato che la cosa assumesse contorni ancora più definiti, no?

In quanto appassionato dello strumento, però, voglio dire che il MEME ha un sacco di potenzialità. Basta vedere la campagna di Bernie Sanders alle primarie Dem USA, ad esempio. Ma in questo Scarano è sicuramente molto più ferrato di me (date un’occhiata a questo pezzo, ad esempio).
Detto questo, credo sia giusto che, soprattutto sui social network, si parli di cose serie non prendendosi troppo seriamente; altrimenti il nostro livello di sanità mentale, in molti casi già precario, andrebbe “pacatamente e serenamente” (MAMMA MIA CHE CIT!) a farsi fottere.
Quindi, dopo questa fantastica supercazzola, vi rispondo che, sì: sono un umile MEMER nella vigna del Guardasigilli.

SCARANO: LOL! Allora, però adesso, in quanto MEMER officiale ci devi spiegare se sai da dov’è nata la scelta di puntare sugli occhioni dolci del ministro. Perché, devo dire, pur da convinto eterosessuale li trovo molto molto magnetici! E se all’inizio della veste grafica della campagna, ho pensato “Mado’, ma che è un libro?”, ultimamente — io che sono fondamentalmente un iperattivo con seri disturbi dell’attenzione — mi fermo addirittura a leggere! Sarà che avete puntato sui rompicazzo “de sinistra” come me? O credete davvero che le ragazze ci possano cascare?

Il nuovo libro di Andrea Orlando.. EHM

CASSANELLI: (Cassanelli ride, ndr) Allora, proprio perché sono il MEMER ufficiale e non il Commander in chief delle comunicazioni, posso solo dare un parere strettamente personale e, come dire, ufficioso. Secondo me la scelta di puntare sugli occhi va proprio nella direzione che dicevi tu; e la tua reazione ne è la prova!

A parte gli scherzi, obiettivamente gli occhi sono uno dei maggiori punti di forza estetici del Ministro, quindi trovo abbastanza normale la puntare su quelli. Sulla veste grafica, invece, sono d’accordo. È molto istituzionale, ma credo si sposi bene con il profilo del candidato. Avrei osato un po’ di più, ma io sono un pazzo, è risaputo.

MASELLI: No, scusa Cassa, osato un po’ di più in che senso? Così?

Nuotatina nella taiga.

Cioè se fate fare una cosa del genere con Orlando io torno da Parigi apposta per votarlo! Comunque ci vogliamo fare i cazzi tuoi, quindi dicci un po’: com’è che vi siete conosciuti tu e il giovane ministro? E come mai ha deciso di elevarti a suo ideologo? Per chi legge: ragazzi è vero eh, Cassanelli e Orlando sono molto amici e non si capisce bene chi segue chi e chi influenza chi.

CASSANELLI: Ma sì, una cosa del genere! Ovviamente Orlando non ha lo stesso profilo di Putin, però il senso era quello di fare qualcosa fuori dai soliti schemi del Partito Democratico. Cazzo, pensare “Out of the box”! Però, ripeto, sono un pazzo, quindi capisco che non sia tutto così immediato e semplice.

Sul come ci siamo conosciuti io e il ministro, invece, la risposta, come spesso accade quando si parla di me, è Facebook. Nel senso che alcuni componenti dello staff di Orlando erano miei amici su facebook e seguivano quello che scrivevo. A quanto pare gli hanno fatto leggere alcune cose e lui si è appassionato al mio cazzeggio, tanto che a settembre scorso, a Rimini, alla festa di Left Wing, ci siamo incontrati ed è stato lì che mi ha chiamato “il mio ideologo”. (ci tengo a precisare che la serata è finita sorseggiando un amaro)

SCARANO: Ci sono voci, messe in giro da un tale Raffaele Boninfante, che abbia offerto tu..

CASSANELLI: Non confermo né smentisco: le leggende sono belle per questo. Comunque, da lì sono rimasto in contatto col suo staff e con lui e ci siamo visti in un po’ di occasioni pubbliche. Niente di trascendentale, eh! Semplicemente credo che ognuno abbia bisogno di un po’ di leggerezza, diciamo. E come vi dicevo prima, io ho fatto della leggerezza uno dei miei riferimenti sui social, e non solo. Sul chi influenza chi, ovviamente credo che lui abbia la meglio, sinceramente. Ma sarebbe davvero troppo dadaista il contrario!

SCARANO: Giusto per dire, eh. Ma il postmodernismo e’ stato appena dichiarato dottrina ufficiale della Federazione Russa di Vladimiro Putin. Quindi Orlando, dadaismo cioè si parla di dadaismo e non mi citate? Putin che nuota in fiume della tundra, postmodernismo… Il trattino rosso e’ chiaro.

Ma la vogliamo fare una domanda seria, dico ALMENO UNA “seria” al Cassa? Una domanda che gli faccia pensare “Vabbe’, dai, la condividiamo ‘sta puntata del Maselli & Scarano Monday Show, ‘sti due cretini..”
Insomma, Cassa, perche’ dovremmo andare a votare Michele Emiliano alle primarie del Pd del 30 aprile? Mi raccomando, devi cercare di convincere Maselli, eh.

“MASELLI!? ELLAMISERJ!..”

Cassanelli: Partendo dal presupposto che per me la discussione era già seria dall’inizio, la domanda che mi fai è ascrivibile alla categoria di quelle da “un milione di dracme” (perché il dollaro vale comunque troppo, LOL). Perché votare Emiliano?! Beh, se si è pugliesi, si è parzialmente giustificati, diciamo. Altrimenti se si subisce il fascino del capopopolo che utilizza argomenti molto simili ai cinquestelle, che parla alla pancia della gente senza preoccuparsi troppo del filo logico delle cose, beh, si potrebbe trovare nel Presidente Emiliano una scelta “credibile”, direi. Altre motivazioni, sinceramente, non ne trovo! Altrimenti penso avrei preso in considerazione l’ipotesi di votarlo, qualora non si fosse candidato Orlando; ma questo non è mai stato nell’ordine delle cose, per quanto mi riguarda!

MASELLI: mi dispiace, la cosa più a sinistra che ho votato in vita mia è stata il PD alle europee del 2014, quindi Emiliano proprio non fa per me (e non perché è troppo di sinistra, ma i manettari proprio non li sopporto!) In privato ci hai confessato: “È per questo che sparo cazzate. Perché quando parlo seriamente mi ammazzerei da solo”. Ecco, no, volevamo soltanto dirti che non hai tutti i torti, ecco… Ma parliamo del Virile, piuttosto. Convinci Scarano ad andare alle primarie nel seggio che sarà attrezzato a Washington DC.

CASSANELLI: Personalmente credo che dopo questi ultimi anni, in cui il clima è stato pressoché infuocato e il dibattito interno ed esterno polarizzato in un pro e contro Renzi a prescindere, ci sia bisogno di normalizzare un po’ il tutto, tornando ad occuparsi seriamente e con la giusta lucidità di quelli che sono i problemi del Partito e del Paese. Ed è proprio per questo che credo che quello di Andrea Orlando, al momento, sia il profilo più adatto per fare questa cosa. Una “forza tranquilla” (il “francese” Maselli mi perdonerà il paragone velleitario) che può provare a far ragionare nuovamente una variabile impazzita come il centro-sinistra italiano.

Ragazzi, Mitterrand rules

MASELLI: vabbè va, togliete il vino a Cassanelli. Continua su!

CASSANELLI: Sono d’accordo con il ministro quando ammette di “non essere un fenomeno” ma sottolinea subito di essere “un fenomeno nell’ascoltare gli altri”. Credo che questo sia fondamentale, dopo un periodo in cui ci siamo abituati ad ascoltare solamente noi stessi, spesso per paura di sentirci dire dagli altri che stavamo sbagliando e che dovevamo cambiare qualcosa. Il quattro dicembre, alla prima occasione utile, ce lo hanno detto senza mezzi termini. Se non ci fermiamo un secondo e non proviamo a dare una registrata alla macchina, ribadiranno il concetto nelle prossime tornate elettorali. È per questo che sono convinto che il Partito Democratico debba cambiare guida, ora. Sono stato fin troppo serio e mi sono annoiato a morte, che palle.

SCARANO: Vero, basta così. Salutaci commentando quest’ultimo MEME, come solo tu sai fare.

CASSANELLI: Siete due maledetti! Comunque questo MEME è opera di quei fottuti geni di Logo Comune, dei professionisti veri. Detto questo, torno a lavorare per la LOLnation, il vero potere che cambierà il mondo, con il sorriso.

Ah, un’ultima cosa: questo chat show è una figata assurda! (il mio IBAN ce lo avete. Poi ci accordiamo sulle cifre)

SCARANO: Io mi aspettavo un IMPAZZISCOOOOOOOOO — che delusione!
Grazie Cassa, ci siamo divertiti. E buona fortuna per il 30 aprile.

#MaCosaFaiLeRiforme

Maselli lo trovate su Twitter e Facebook, Scarano solo su Facebook, ché Twitter non gli piace. (No, non è vero, eccolo. Anche se non gli piace per davvero)

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