Sara Manfuso e la TV: qual è il problema con i talk show italiani?

Maselli e Scarano discutono della deriva nazionalpopolare dei talk show di approfondimento politico. Perché la tv ci prende per imbecilli?

Maselli&Scarano
M&S Monday Show
5 min readMar 27, 2017

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Ogni settimana Maselli e Scarano cazzeggiano con voi nel primo CHAT SHOW della politica, a cui potete partecipare e commentare QUI. Poi, il lunedì, “aggiustano” il tutto e lo pubblicano su Medium.

SCARANO: Mase’, tu lo sai chi è ‘sta ragazza?

MASELLI: No, o meglio non lo sapevo prima di guardare la puntata di Otto e Mezzo di martedì sera. E francamente sono rimasto abbastanza perplesso. Lei si chiama Sara Manfuso, qui c’è un ritratto del Foglio, e si è appena iscritta al PD. E infatti nella classica descrizione che passava in sovraimpressione era proprio scritto Sara Manfuso, Partito Democratico. È anche la compagna di Alfredo D’Attorre, anti-renziano di ferro uscito dal partito con Stefano Fassina un paio d’anni fa. Ora, ma chi diamine rappresenta? A che titolo è stata invitata? Si è appena iscritta al PD una ragazza assolutamente x, mica Emma Watson o Milena Gabanelli, perché invitare lei e non qualche giovane volto che amministra bene una città (per dirne una)?

La puntata galeotta

SCARANO: Vabbe’, l’impressione quella sera è che Travaglio c’aveva judo, Paolo Mieli presentava il libro a una SPA de Fiumicino, e Scanzi stava a un concerto in salotto di Piero Pelù. Massimo Franco non pervenuto, e francamente non vogliamo sapere oltre. Ha ragione Lorenzo Ruffino, che commenta così: “L’hanno invitata perché non sapevano chi invitare, e perché è la compagna di D’Attorre. Inoltre sapevano che tutti sui social ne avrebbero parlato”. E infatti ne stiamo parlando anche noi, make no mistake. Hai ragione, Mase’, perché Lilli Gruber non ha invitato una delle tante brave amministratrici locali del Pd? Ce ne sono sicuramente tantissime che sosterranno Renzi. E poi, perché, ogni sera, ma proprio OGNI SERA eh, Lilli Gruber dedica la puntata del suo programma a Matteo Renzi? “Il viaggio di Renzi in California”, “L’Italia decadente di Renzi”, “La sinistra tra Renzi e scissionisti” (notevole l’invito di Civati, fuori dal Pd da due anni, ma incolpato di ogni sconfitta e periglio recente dello stesso Pd), eccetera eccetera eccetera..

A Civati non piace questo elemento

MASELLI: È chiaro che ne parliamo anche noi, soprattutto perché oltre ad essere una persona invitata evidentemente a caso, non ha espresso un concetto che fosse uno in tutti i trentaquattro minuti della trasmissione. Ora, io lo so che sono un rompicoglioni, che ho una visione elitaria della politica e tutte ‘ste belle cose qua, ma insomma un minimo. Possibile che l’informazione più rilevante fosse: “È la compagna di D’Attorre”?. Farà anche qualcos’altro nella vita la ragazza. Sì, ho letto che ha un’associazione dedicata alle pari opportunità, ma mi pare un po’ poco per andare a rappresentare il partito di governo della terza economia europea in prima serata.

E questo viene dopo l’invito a ripetizione di Alba Parietti, che non si capisce a nome di cosa debba essere considerata un’opinionista politica. Tutti possono esprimere il proprio pensiero, ci mancherebbe, ma esattamente a noi che cazzo ce ne frega di quello che pensa la Parietti? Chi rappresenta? Perché lei e non Paolo il Barista*?

Secondo me la decadenza persino di Otto e Mezzo fa parte di una strategia: Cairo vuole buttarsi in politica. Sta facendo una bella televisione nazionalpopolare (con la Parietti e la Manfuso) e grillina (invitando i pesi massimi del M5S senza contraddittorio) perché alla fine la sintonia del paese è questa, e quindi buonanotte.

SCARANO: Sì, Alessandro Di Battista l’hanno praticamente nominato come prossimo Ministro degli Esteri, anche apparentemente molto saggio ed equilibrato, l’altra sera su La7. Terzomondismo e retorica anti-NATO, equilibrismi vari su accoglienza e sicurezza, anti-interventismo al 100%. Ah, e poi quella solita efficacissima faccia da culo, che per la Farnesina non fa mai male. Il tutto dopo un bellissimo servizio di Formigli a Mosul, a dire il vero, un prodotto che dimostra — assieme a Presa Diretta, secondo me — che del buon giornalismo si può fare anche in prima serata, volendo.
Vabbè, ma quale sarebbe la strategia di Cairo, secondo te? Rincoglionirci tutti così tanto da far vincere i Cinque Stelle, fargli fare il disastro, e poi presentarsi da salvatore della patria? Ma come?

Hey, RCS..

MASELLI: Chiaramente è una suggestione, ma non ho altre idee che spieghino questa deriva. Tra l’altro, come dici tu, la possibilità di fare cose belle e di qualità ci sarebbe anche, perché effettivamente a volte i programmi sono veramente utili, finisci di guardarli e hai imparato qualcosa. Però evidentemente non sono considerati sostenibili a lungo termine, come ha spiegato Corrado Formigli in un convegno che ho visto un paio d’anni fa, mi pare si chiamasse “processo ai talk show”. Il conduttore di La7 ha spiegato che quando si criticano i talk show per il livello spesso basso, si dimentica di tener presente la seconda parola, “show” appunto, che inevitabilmente pretende ospiti e argomenti di un certo tipo. Secondo Formigli questo consente, di tanto in tanto, di fare puntate più belle, come quelle sul Medio Oriente (anche se poi mi invita Luttwak, che è francamente insopportabile).

SCARANO: Ah, show. Ma per show Formigli si riferisce al fatto che ogni sera in quasi tutti i talk autodefinitosi “seri” viene invitata un’attrice, uno scrittore, un comico, col malcelato obiettivo di rappresentare la VOX POPULI? Tipo, chessò, Amendola vs Di Maio martedì scorso da Floris. O, sempre a Otto e Mezzo, Vecchioni di fronte a Varoufakis. Queste cosiddette star — un po’ bollite con tutto il rispetto — parlano di cose mai sentite prima, commentano senza la minima cognizione di causa, e ovviamente fanno tutto tranne quello per cui sono stati chiamati, che è appunto riportare la vox populi, essendo di fatto gente piuttosto benestante da anni quando non viziata da una percezione abbastanza bizzarra della realtà. Il tutto condito da quel discreto imbarazzo da parte di ospiti a volte anche abbastanza “di peso”. E infine, per chiudere, e in questo niente di male per carità, l’immancabile marchetta al libro, al disco, all’associazione, all’iniziativa, allo spettacolo, al film.

MASELLI: Su questo non sono un censore moralista come te, a volte sono consigli utili! No?

SCARANO: Il solito marchettaro.

*Paolo il Barista è un personaggio ricorrente dei racconti di Francesco Nicodemo, che salutiamo, con affetto e cordialità :*

Se cerco “paolo il barista” su Google trovo.. Paolo Meneguzzi

Maselli lo trovate su Twitter e Facebook, Scarano solo su Facebook, ché Twitter non gli piace. (No, non è vero, eccolo. Anche se non gli piace per davvero)

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