Oggetti di design nel cinema

Giorgetta Pipitone
MA.DE.MA. 24
Published in
3 min readApr 4, 2016
L’interno del KorovaMilk Bar in cui tavoli modellati su figure femminili rappresentano il trionfo della pop art in un chiaro richiamo alle opere di Allen Jones. (Arancia Meccanica, Stanley Kubrick, 1971)

In un mondo artificiale come quello cinematografico le architetture e gli arredi sono fondamentali per la buona riuscita del prodotto finale.

Ogni dettaglio deve essere curato alla perfezione, anche quello più insignificante contribuisce a trasferire emozioni allo spettatore e ad avvicinarlo alla dimensione fittizia dello schermo.

Nella predisposizione della scenografia la scelta degli arredi non è mai casuale, un oggetto di design può assumere diversi significati, può servire a suggerire l’epoca storica in cui è collocata la vicenda, ma può avere anche una funzione meramente simbolica che suggerisce allo spettatore un particolare “stile” della sequenza narrativa.

Numerosi sono gli esempi di elementi di design che hanno fatto la storia del cinema.

Se si pensa ad un film come 2001: Odissea nello spazio è impossibile non menzionare la futuristica poltrona Djinn di Olivier Morgue. Prodotta dal marchio francese Airborne International nel 1963, raggiunse il successo quando Stanley Kubrick la volle sul suo set come seduta avveniristica dell’immensa sala d’aspetto bianca dell’hotel di rotazione nello spazio. Della famosa poltrona rimangono soli pochi pezzi anche perché il regista, alla fine delle riprese, volle distruggere tutto il set per paura che gli arredi potessero cadere nelle mani sbagliate.

La poltrona Djinn sul set del film 2001: Odissea nello spazio

In alcuni casi gli oggetti di design rimangono apparentemente in secondo piano contribuendo a trasmettere un “senso generale” alla scenografia.

Molti esempi sono presenti tra le scene delle avventure di James Bond come la lampada Arco di Achille Castiglioni nel film 007-Una cascata di diamanti.

La lampada Arco in una scena del film 007 Una cascata di diamanti

Nella scena clou del film, si può notare l’inconfondibile silhouette della lampada accanto la scrivania dell’acerrimo nemico del protagonista.

A volte il design ha lo scopo di rivelare aspetti fondamentali del protagonista, come in Vacanze romane, dove l’intramontabile vespa che Audrey Hepburn utilizza per scorrazzare tra le strade di Roma non ha meramente lo scopo di indicare l’epoca e il Paese in cui è ambientato il film, ma simboleggia anche la conquistata libertà ed emancipazione della principessa Anna.

In conclusione si può affermare che la complessità di un arte come quella cinematografica non può prescindere dagli oggetti di design che fungono da necessario supporto alla narrazione e in alcuni casi, si ergono a protagonisti della scena.

--

--