Photo by Walwyn

Vastu Shastra

L’antica filosofia indiana dell’abitare

Elisa Gelmetti
MA.DE.MA. 24
Published in
3 min readApr 4, 2016

--

L’interesse occidentale nei confronti della cultura orientale nasce nella prima metà della XV secolo con l’espansione coloniale da parte delle grandi potenze Europee. Da quel momento in poi, l’India è entrata a poco a poco nel immaginario comune, da prima con l’importazione di spezie, stoffe e storie meravigliose, fino al periodo della grande rivoluzione culturale degli anni 60, dove il movimento Hippie ha importato da questa cultura una particolare attenzione per la cura del corpo attraverso lo spirito.

In questo modo, poco per volta, parole como Yoga, Meditazione Mandala Ayurveda etc. sono diventate comuni nel nostro vocabolario, portando anche profondi cambiamenti nella vita di alcune persone alla ricerca dell’armonia in se stessi e con l’universo.

Varanasi, India. photo by Nick Kenrick

La filosofia Ayurveda sostiene che niente in questo mondo è scollegato, tutti gli eventi sono concatenati tra di loro e la maggior parte delle problematiche sono da imputare a uno squilibrio nel nostro stile di vita. Perciò nessun aspetto del quotidiano è lasciato al caso, e anche le case, i posti di lavoro o gli spazi pubblici sono studiati per armonizzarsi con l’individui che li fruiscono.

Ancora poco conosciuto per noi occidentali è lo studio indiano delle costruzioni, questa filosofia prende il nome di Vastu Shastra, ovvero “scienza del costruire”, infatti gli ambienti i cui viviamo, dormiamo, lavoriamo o anche solo transitiamo influenzano costantemente la nostra salute.

Photo by Tony Ernst

Il Vastu Shastra nasce in India più di 3.000 anni fa e raccoglie sotto questo nome diversi trattati di autori di svariate epoche che ci spiegano come costruire una struttura in perfetta armonia con l’universo, legando fortemente il microcosmo della vita dell’uomo sulla terra al macrocosmo dei pianeti, per creare l’ambiente più favorevole al benessere psico-fisico delle persone.

Inizialmente il Vastu era applicato esclusivamente all’architettura dei templi, ma con il tempo fu utilizzato sempre di più per tutti i tipi di costruzioni private e pubbliche, in quanto ogni struttura in cui l’uomo opera deve essere armoniosa per non creare problematiche.

La progettazione di spazi architettonici con il Vastu si basa su modelli costruttivi che prendono in considerazione i passaggi del Sole, le fasi lunari, i movimenti cosmici, la numerologia, i punti cardinali, dal micro al macro, dove al centro di tutto c’è l’uomo. Grazie ai principi che governano le energie della natura si deduce la corretta disposizione del lotto, delle fondamenta, degli infissi, delle stanze, dei mobili, e così via. Così facendo gli edifici sfruttano al meglio le forze della terra che potrebbero essere ostacolate da una progettazione sbagliata.

Luna e Terra photo by Daring Planet

Quando il Vastu Shastra è applicato in modo olistico e coordinato secondo i bisogni presenti, diventa una terapia per lo spazio e per gli esseri umani. Non vengono “curati” ed energizzati solo gli edifici o altre forme spaziali. Infatti, l’ordine interno della realtà, rilassato e armonico di case, uffici e appartamenti ha un effetto diretto sulle persone che vivono gli ambienti.

Questa tecnica costruttiva non è utilizzato esclusivamente per le nuove strutture, anche se in quel caso si riesce ad armonizzare al meglio il lotto, ma può essere sfruttato anche per le ristrutturazioni negli ambienti in cui sia necessario un riequilibrio delle energie.

House on Pali Hill Bandra, Maharashtra, India Photo by ArchDaily

Potrei scendere ancora più in profondità nella struttura di quest’antica filosofia, ma spiegarla in poche righe risulterebbe troppo complicato e superficiale, quello che personalmente ho compreso del Vastu Shastra è che non si tratta unicamente di un stile architettonico ma comprende un’intero modo di vivere.

--

--