White Pop-up Stores

Il Bianco e la sua percezione

Silvia Capone
MA.DE.MA. 24

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Acromatico, si armonizza perfettamente ad architetture e ambienti, crea impressioni suggestive ed è capace di trasformarsi nell’elemento peculiare e distintivo di un intero progetto. Il colore bianco ha sempre avuto una relazione privilegiata con l’architettura sia antica che contemporanea, spesso diventandone il principio dominante o costituente.

Totalmente bianca è l’installazione Pop-up dei newyorkesi Snarkitecture, che esalta la nuova colleziona All-White del marchio Valextra. Lo storico brand di pelletteria milanese festeggia 80 anni, tra creatività, innovazione e immutata artigianalità.

L’eleganza, la bellezza e la purezza grafica dei suoi prodotti, tutti declinati in bianco, pervadano il temporary shop attraverso l’uso del colore e delle forme. L’interno è caratterizzato dalla contrapposizione tra superfici architettoniche dure e texture morbide e dal gioco tra precisione espositiva e irregolarità del tessuto vaporoso, in cui il bianco sfuma i confini tra pareti e soffitto.

Valextra Pop-up store, Milano. Gennaio 2017

Il concept del non-colore, lanciato da Valextra, è stato il punto di partenza fondamentale per Alex Mustonen e Daniel Arsham, fondatori di Snarkitecture. Il bianco riduce e semplifica gli elementi presenti negli ambienti abituali, avvolgendo i visitatori in uno spazio monocromatico capace di creare una dimensione trasformativa. Appena entrati nello store ci si ritrova avvolti da una superficie densa e opaca, un’esperienza percettiva che trasporta lontana da tutto ciò che è familiare e quotidiano.

L’intensa espressività del colore bianco è accentuata notevolmente quando supportata da materiali innovativi, in grado di stravolgere il senso, l’utilizzo e la percezione visiva e sensoriale dei luoghi e degli spazi. Le gelide forme del The Cave-Pop-up Store dello stilista Richard Chai, progettate sempre dai fondatori di Snarkitecture, mutano uno spazio esistente in uno scenario nuovo ed evocativo, totalmente bianco.

The Cave-Richard Chai Pop-up Store, New York. Ottobre 2010

Lo Store, allestito all’interno di un container posizionato nella zona sottostante la High Line di New York, è stato realizzato interamente in schiuma poliuretanica scolpita e intagliata in modo da simulare una grotta di ghiaccio. Si potrebbe pensare che l’interno scolpito sia il risultato di alcuni sofisticati software di progettazione e taglio, in realtà l’intero impianto è stato intagliato da diciotto mani con un filo riscaldato, in soli tre giorni di tempo. L’allestimento del negozio è costato 5000$ e tutto il materiale utilizzato al suo interno, compresi gli scarti della lavorazione, sono stati interamente recuperati e trasformati in pannelli per l’isolamento termico.

All’interno della densa massa poliuretanica sono stati ritagliati cunicoli, nicchie e ripiani che ospitano la collezione di abbigliamento e accessori. L’irresistibile pop-up store è in realtà una vera e propria installazione artistica temporanea, esempio di quella sublime disciplina, a cavallo tra l’arte, il marketing e l’architettura: il retail design.

Il bianco, nel Valextra Pop-up store fonde sfondo e prodotto di vendita, mentre nel Richard Chai Pop-up store esalta e pone in primo piano l’oggetto. Il colore, supportato da forma e materia ,può trasformare l’architettura in un’esperienza percettiva nuova, surreale, inaspettata e comunicativa.

La creatività e l’originalità del progettista non si fermano alla semplice ideazione di uno scenario, ma sono proiettate alla reazione che si desidera suscitare nel fruitore. Nel retail design il soggetto è il consumatore, l’oggetto il prodotto e il come l’architettura: forme, colori, materiali, luci, suggestioni.

Fonti foto: www.designboom.com e www.b3designers.co.uk

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