IL PROGRESSO E IL POSITIVISMO DELL’OTTOCENTO

Studente Giugie Gianmarco
mapgavazine
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2 min readDec 14, 2017

La Seconda Rivoluzione Industriale non sarebbe stata possibile senza un felice connubio tra il mondo tecnico-scientifico e quello industriale. Si era diffusa una sempre più forte fiducia nella ricerca scientifica e nelle sue applicazioni pratiche, incentivata certamente dai progressi che essa stessa aveva permesso. In quest’ottica, nel corso dell’Ottocento, fu posta una sempre maggiore attenzione alla formazione tecnico-scolastica e alle specializzazioni universitarie.

Emblematica di questo atteggiamento fu l’affermazione del “positivismo”, una corrente di pensiero sorta in Francia alla metà dell’Ottocento e che fu fondata da Auguste Comte. L’idea centrale di questa corrente era che l’uomo fosse in grado, grazie alla sua razionalità, di conoscere le leggi del mondo mediante l’applicazione del metodo scientifico. Il positivismo si faceva, quindi, promotore dell’applicazione del metodo scientifico a ogni ambito della realtà, considerandolo come il più importante strumento di progresso culturale e civile dell’umanità. Il positivismo contribuì quindi allo sviluppo di una concezione laica e pragmatica della cultura, che incentivò fortemente l’applicazione delle ricerche teorico-scientifiche alla tecnica e influenzò ingegneri, scienziati, medici, giuristi, uomini politici, potenziando le innovazioni tecniche e privilegiando le iniziative economiche e sociali.

Si assistette, dunque, a un progresso senza precedenti che investì numerose branche del sapere. Risalgono alla fine dell’Ottocento i primi esperimenti sul magnetismo e sulle onde elettromagnetiche; mentre a gettare le basi della genetica fu Mendel nel 1865. Nacque inoltre la microbiologia, che fu fondata dal chimico e biologo francese Louis Pasteur rivoluzionando tutto il campo della ricerca medica. In particolare si deve a lui la scoperta dell’immunità e dei vaccini che segnò un importante passo avanti nella prevenzione di malattie spesso incurabili. Un enorme avanzamento nel campo delle telecomunicazioni si ebbe con l’invenzione del telefono, messa a punto da Antonio Meucci, mentre, nel 1895 i fratelli francesi Lumière riuscirono a proiettare immagini in movimento, dando l’avvio al cinema.

Ma la Seconda Rivoluzione Industriale non sarebbe stata possibile senza la rivoluzione dei trasporti. Il 1860 è indicato come l’anno che diede inizio all’età delle ferrovie (railway age). Le ferrovie dei vari stati europei posti a cavallo delle Alpi cominciarono a legarsi tra di loro e a costruire una rete unitaria, mentre, fuori dall’Europa, si iniziarono le costruzioni delle grandi linee transcontinentali (la Transiberiana, la Transandina).

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